“Accattari”: il verbo che racchiude la filosofia siciliana della compravendita

È giugno, i saldi estivi sono alle porte…non si può non accattari nenti! Il verbo ha forte somiglianza con l’italiano antico “accattare”, cioè “chiedere con insistenza per ottenere qualcosa in dono”, e in dialetto infatti significa “comprare”.

Etimologia. Sull’origine di accattari ci sono due possibilità: potrebbe avere la stessa etimologia dell’aulico “accattare”, quindi dal latino medievale accaptare, da ad+captare, forma intensiva di capere, “prendere”. O potrebbe derivare dal normanno acater e risalire al basso Medioevo, quando Ruggero I di Sicilia conquistò l’isola e ne divenne conte: è evidente infatti la somiglianza tra il francese acheter e il dialettale accattari, entrambi “comprare”.

Usi proverbiali. Tantissimi i modi di dire in cui compare il verbo in questione: accattari lu fruttu in erva e accattari la gatta ‘nta lu saccu, rispettivamente “comprare qualcosa di novello” e “comprare la gatta chiusa dentro un sacco” per dire che non si sa cosa ne verrà fuori dall’acquisto. E ancora cui nun po accattari pattìa, cioè “chi non può comprare patteggia”; accattari a muzzu / a barca di sardi, “comperare a massa, in quantità”; accattari ad usu di fera, “comprare un animale senza badare alla legge, sfruttandolo come bestia”; il riflessivo nun nni accattari, cioè “non lasciarsi comprare”. Tra i proverbi più noti si trova: cui nun ti canusci caru t’accatta, ossia “chi non ti conosce ti compra a caro prezzo” detto a chi apparentemente è una brava persona, ma dentro è marcio. Accatta e pentiti, “compra e pentitene”, nel senso di mettere da parte l’acquisto; cui nun accatta e nun vinni, nun acchiana nè scinni, letteralmente “chi non compra e non vende, non sale né scende”, nel senso che chi non azzarda negli investimenti non cambia status sociale. E per concludere un consiglio: cui accatta havi bisognu centu occhi, e cui vinni unu sulu: chi compra ha bisogno di cento occhi, chi vende di uno solo…quindi occhio alle truffe!

About Author /

Laureata con il massimo dei voti in Filologia Classica all’Università degli Studi di Catania, Olga Stornello (classe 1994) è giornalista pubblicista dal 2019. Dopo aver acquisito il tesserino grazie alla collaborazione con varie testate (tra cui, oltre “Sicilian Post”, il quotidiano “La Sicilia”), ha frequentato il master RCS Academy “Scrivere e comunicare oggi: metodo Corriere” nel 2020. Tra le sue intramontabili passioni, al di là della scrittura, si annovera anche la danza, che pratica da sempre.

Start typing and press Enter to search