A volte il titolo di un album di debutto dice tutto quello che c’è da sapere su una nuova band: Kick Out the Jams degli MC5 annunciava un gruppo di Detroit che suonava un rock furiosamente intenso, mentre Straight Outta Compton suggeriva che gli NWA (acronimo di Niggaz Wit Attitudes) avrebbero servito reality rap dalla vita di strada nella contea di Los Angeles. Nel 2001, un duo norvegese esordì con un album il cui titolo era il manifesto della loro estetica: Quiet Is the New Loud. La musica era reduce dalla sbornia grunge e in quell’anno esplodeva il nu metal dei Linkin Park e degli Incubus, l’ondata garage-rock guidata da gruppi come gli Strokes e i White Stripes era dietro l’angolo. I Kings of Convenience, il duo norvegese composto da Erlend Øye e Eirik Glambek Bøe, due ragazzi cresciuti insieme a Bergen nei primi anni Novanta, abbassarono i toni, i volumi, accarezzando lo spettatore. Folk-pop ovattato, chitarre acustiche e dolci armonie. Una sfida per sé stessi e anche per il mercato: una musica così morbida e minimale che sembrava destinata a scomparire completamente sullo sfondo, ma le canzoni erano così nitide e ben fatte che cominciarono a prendere quota. Tanto da dare vita a una nuova corrente musicale, il New Acoustic Movement, che ben presto avrebbe avuto un nutrito seguito di affiliati e fan.

Una rivoluzione gentile. A colpi di chitarre arpeggiate e melodie sussurrate. Ritmi lenti, acustici, rilassati e rilassanti. Niente frenesie, niente elettricità, ma dolci atmosfere pop, delicate e sensibili, a cui si accompagnano testi riflessivi sul vivere quotidiano. Una musica nata lontana dal logorio della vita moderna, davanti al caminetto, seduti sul soffice divano del salotto di casa, dove Erlend Øye e Eirik Glambek Bøe si ritrovavano a suonare con le proprie chitarre acustiche.

Un elogio della lentezza. Che non poteva non far scattare il colpo di fulmine al primo incontro fra il “rosso” Erlend Øye e la Sicilia, dov’era capitato come turista nel 2008. Così tredici anni fa decise di trasferirsi a Siracusa insieme con la madre. Affascinato dalla tranquillità, dalla ospitalità, dal clima, dal cibo e dal mare della città. La sua filosofia di vita si ritrovava nell’indolenza, nella pigrizia e nella liscìa dei siracusani. E, nelle sere d’estate, lo si può incontrare nelle viuzze o nelle piazzette di Ortigia mentre suona con amici e turisti. Qui ha formato anche un trio, La Comitiva, che sin dal nome indica l’intento ludico, con il quale ha registrato canzoni in italiano. «Lingua che sono stato costretto a imparare, perché a Siracusa pochi parlano l’inglese», sorride. Un italiano appreso attraverso le parole e le note di Gino Paoli, Mina, Giorgio Gaber, Bruno Martino, «perché la musica italiana che mi piace è quella dolce e semplice».

L’amore per Siracusa ha allontanato Erlend Øye dall’amico Eirik Glambek Bøe, rimasto al gelo di Bergen in Norvegia. Sono, soprattutto, diventati più sporadici gli incontri sul divano per comporre le musiche dei Kings of Convenience. «In effetti, non abbiamo mai abitato nello stesso paese», precisa Eirik. «Ognuno ha le sue idee, poi ci incontriamo su un divano e le mettiamo insieme». «Non serve stare sempre insieme, bisogna aspettare nuova ispirazione», aggiunge Erlend. «Quando arriva ci incontriamo. Solo alcune canzoni abbiamo scritto assieme».

Dodici anni ci son voluti per ritrovare l’ispirazione e per rivedersi seduti sul divano a mettere insieme le idee raccolte in questo lungo lasso di tempo. È nato Peace or Love, titolo che svela come i Kings of Convenience amino i contrasti tanto quanto la loro musica è pacifica e serena: “Pace o amore”, non “pace & amore”. Bisogna scegliere. «Quando raggiungi i 35/45 anni arrivi a un momento in cui devi scegliere tra la pace e l’amore. Con l’amore la pace viene un po’ meno e quindi bisogna scegliere. È un titolo che dice molto di noi in questi ultimi dodici anni», commenta Erlend.

Peace or Love rappresenta il suono di due vecchi amici che esplorano l’ultima fase della loro vita insieme e trovano nuovi modi per catturare quella magia inafferrabile. Registrato in cinque anni in cinque città diverse, l’album è una ventata di aria leggera e fresca: 11 canzoni sulla vita e sull’amore con la tipica bellezza seducente, la purezza e la chiarezza emotiva che ci si aspetta dai Kings of Convenience.

La band ha annunciato anche il ritorno in concerto con due esibizioni al Royal Festival Hall di Londra il 26 settembre di quest’anno. Da Catania, il 26 ottobre, comincerà il tour italiano che toccherà Bologna e Milano, dove le date di debutto sono già “sold out”.

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