Il dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’ateneo catanese sarà la nuova sede di una realtà che, con l’aiuto dei ricercatori universitari, si propone di ideare ricerche e progetti volti a valorizzare la ricchezza di territori siciliani non sfruttati e a spingere su un paradigma economico verde

«In Sicilia, e non solo, ci sono tanti terreni liberi e improduttivi: una situazione simile non è accettabile, per questo la collaborazione tra il settore agrario e quello della ricerca è indispensabile». Con queste parole il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) Massimo Inguscio presenta la nuova sede dell’Istituto per la Bioeconomia Cnr-Ibe ospitata al dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’Università di Catania. Alla presentazione, tenutasi al Palazzo Centrale il 14 gennaio, hanno partecipato – oltre ad Inguscio – il rettore Francesco Priolo, il direttore del Di3A Agatino Russo e il direttore del Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del Cnr (DiSBA) Francesco Loreto.

UNICT GUARDA AL DOMANI. La collaborazione tra Unict e Cnr non è nuova, ma l’apertura nella città etnea di una nuova sede dell’Istituto per la Bioeconomia (già presente a Firenze, Bologna, Roma, Sassari, San Michele all’Adige, Follonica, Grosseto e Livorno) è indice di come l’Ateneo voglia muoversi verso il futuro. «Il consolidamento degli accordi tra Unict e Cnr – afferma il magnifico rettore Francesco Priolo – è uno dei passi verso il futuro che la nostra Università sta muovendo: andiamo in direzione del plastic free, della raccolta differenziata obbligatoria. Non è un caso che all’inaugurazione dell’anno accademico il 31 gennaio vi sarà Fabiola Gianotti, direttrice generale del Cern di Ginevra». Lo stesso Priolo ha sottolineato come, in un momento di emergenza climatica e ambientale, sia fondamentale l’impegno dell’Università.

A sinistra Agatino Russo, direttore del Di3A, a destra il Magnifico Rettore Francesco Priolo

NUOVI PROGETTI PER NUOVI IMPIEGHI. «Il Di3A e l’Ibe sono due istituzioni pubbliche non in concorrenza tra loro, ma in collaborazione. Il fatto che la sede dell’Istituto per la Bioeconomia sarà ospitata nel dipartimento da me diretto è fondamentale» sottolinea Agatino Russo, alle cui parole fa eco Francesco Loreto: «Questa collaborazione può dar vita a progetti locali, nazionali e internazionali. Il nuovo istituto infatti comprende non solo l’agroalimentare, ma anche la chimica verde e l’economia circolare».

RICERCA ED ECCELLENZA. L’ospitalità concessa dal dipartimento di agraria deve generare risultati concreti: «Collaborazione e convivenza sotto lo stesso tetto di docenti e ricercatori porta a condividere conoscenze e strumenti e soprattutto a mettere i risultati a disposizione anche degli studenti più meritevoli – evidenzia il magnifico. – Non solo il Cnr ha approvato dei dottorati industriali da svolgersi all’interno delle aziende, ma ha anche promesso possibili borse di studio alle eccellenze Unict». Con la consapevolezza che il futuro risiede nella ricerca e nella scienza, Inguscio invita a non temere il progresso e ad aver fiducia nella scienza, nei confronti della quale la politica dovrebbe essere più sensibile.

 

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