Davide Carnemolla di Welcome to Europe: «Nell’epoca della criminalizzazione della solidarietà gli immigrati non conoscono i loro diritti. La nostra guida fornisce loro contatti e li aiuta a difendersi dai soprusi»

Welcome, bienvenida, bienvenue. Benvenuto è una di quelle parole di cui si conoscono le più svariate traduzioni e accoglie gli stranieri in qualsiasi parte del mondo. La parola benvenuto è ancor più comune nel bel paese, nato dalla mescolanza tra popoli diversi e noto per la sua calorosa accoglienza. Welcome to Italy è una guida per migranti ma non solo, è una guida che ricorda ad ogni italiano quanto sia importante l’accoglienza e quanto questa arricchisca un popolo. Il progetto è stato pensato dal network euro-africano Welcome to Europe, attivo dal 2009 e formato da attivisti indipendenti, presenti in numerosi Paesi europei ed extraeuropei, che offrono supporto e informazione ai migranti in transito o stabilitisi nel vecchio continente.

LA GUIDA. La prima redazione della guida risale al 2016 ed è stata pubblicata in inglese, francese, arabo e farsi, in un formato tascabile ma con tirature limitate. Grazie al contributo del Gruppo Feltrinelli e dell’associazione Il razzismo è una brutta storia quest’anno è stato possibile ripubblicarla in 20.000 copie. «L’obiettivo fondamentale della guida è quello di assicurare al migrante il diritto di autodeterminazione, contrastando i sempre più diffusi fenomeni di infantilizzazione e assistenzialismo e rendendoli protagonisti e non più semplici spettatori di processi e decisioni presi da altri» spiega Davide Carnemolla, membro della rete Welcome to Europe e dell’associazione veneziana SOS diritti. Insieme ad Alfonso Di Stefano, portavoce della Rete Antirazzista Catanese e Lucia Borghi collaboratrice dell’associazione Borderline Sicilia Onlus, Carnemolla ha presentato presso la Feltrinelli di Catania la guida, disponibile gratuitamente sia in formato cartaceo che digitale.

OPINIONI O DATI? LE DUE FACCE DELL’IMMIGRAZIONE.  «Oggi nel senso comune le opinioni contano più dei dati – spiega ancora Carnemolla – ed una delle opinioni più condivise è che l’Italia sia preda di un’invasione, ma i dati dicono altro». In Italia infatti, secondo i dati ufficiali dell’Istat del 31 dicembre 2016 gli stranieri residenti costituiscono l’8,3% della popolazione, compresi quelli di provenienza europea. Il totale dei rifugiati nel mondo è invece di 17,2 milioni di cui solo 5,2 milioni ospitati in Europa, principalmente in Turchia, primo paese per numero di rifugiati su scala mondiale, seguito dal Pakistan e dal Libano. «Più che un’invasione ciò a cui stiamo assistendo è la criminalizzazione della solidarietà, dimostrata da denunce come quella del procuratore di Catania Zuccaro sul presunto rapporto tra Ong e trafficanti». Denunce che accrescono i sentimenti xenofobi in Italia e hanno ricadute sul piano giuridico, come dimostra il codice di condotta imposto alle ONG per i soccorsi via mare. Altra opinione comune è che i migranti siano per lo più spinti da motivi economici e il loro arrivo incrementi la povertà nel nostro paese, a questo proposito Lucia Borghi ha precisato: «La categoria “migrante economico” è stata introdotta dal sistema degli hotspot e non sempre si basa su criteri condivisibili». Gli hotspot sono nati con l’intento di velocizzare le pratiche di identificazione, registrazione e foto segnalamento dei migranti, grazie al supporto di Frontex ed Europol, distinguendo tra migranti aventi il diritto di chiedere subito asilo politico e migranti economici che rischieranno l’espulsione prima di poter esercitare un tale diritto.

La guida

UNA GUIDA CONTRO I SOPRUSI. Eppure in Italia c’è chi ancora crede nell’accoglienza e la guida pratica per i migranti lo dimostra. «I migranti giunti nei nostri porti – spiega Alfonso Di Stefano – si confrontano con uno scenario simile a quello da cui fuggono, accolti da forze dell’ordine che non danno alcuna informazione sui loro diritti ma operano l’immediato rilevamento fotodattiloscopico che li costringerà ad attendere nei centri d’accoglienza i lunghi tempi d’analisi delle richieste d’asilo». Ecco perché la guida dedica i primi capitoli all’esplicazione dei diritti del migrante e alla legislazione nazionale ed europea in materia, compreso il fondamentale regolamento di Dublino. «L’immediata distribuzione della guida all’arrivo del migrante ci viene impedita – continua Di Stefano -. Riusciamo a distribuirla soprattutto alla stazione, dove intercettiamo gli immigrati sulla strada che sperano li conduca ad altri paesi europei». L’idea è quella di metterli in guardia dalle difficoltà che incontreranno giunti ai confini, blindati da Ventimiglia al Brennero. «Molti sono diretti a Roma o Milano, sono in fuga dai centri di accoglienza, nonostante spesso durante l’identificazione abbiano lasciato le impronte digitali e le possibilità di spostamento siano limitate. La maggior parte, senza denaro, resta senza una dimora fissa».

CONTATTI E NUMERI. A questo proposito la guida dedica molte pagine (in continuo aggiornamento) ai contatti utili, ovvero elenca nomi ed indirizzi di associazioni e luoghi di ricovero per migranti sparsi in tutta Italia a cui seguono le indicazioni sugli orari e le tariffe per spostarsi con treni o autobus. La parte finale contiene un glossario essenziale, un frasario e una griglia di icone. «Di questa guida hanno già usufruito migliaia di persone anche grazia alla collaborazione con il Baobab di Roma che da solo ha accolto 35000 migranti in transito dal maggio al dicembre 2015. Molti di questi provenivano da Catania, anche perché esiste una rete di trafficanti via terra che aiuta i migranti a proseguire il loro viaggio estorcendo fior di quattrini. Noi li informiamo sui costi dei biglietti per evitare che vengano ingannati da questi trafficanti».

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