4Goodcause: il marketplace del made in Sicily che aiuta l’ambiente

Salvare l’ambiente e dare una mano all’economia, fornendo una vetrina esclusiva a produttori e aziende di servizi che si impegnano a rispettare i principi della sostenibilità. Questa la mission di 4Goodcause, startup siciliana fondata nel 2019 da Luca e Luana Manca. «Da buona appassionata di trekking, montagna e natura – spiega la project manager dell’azienda – ogni volta che andavo a visitare luoghi incontaminati della Sicilia, inevitabilmente incontravo cumuli di spazzatura. È per questo che, con Luca, ho pensato potessimo fare la differenza partendo proprio dall’acquisto responsabile utilizzando poi una parte dei ricavi per sostenere tutti quei progetti di pulizia delle spiagge, dei boschi o di rigenerazione urbana proposti dai cittadini». Nasce l’idea di creare un portale digitale che integra un marketplace, un crowfunding e una community responsabile mettendo in relazione venditori virtuosi a clienti e andando a innescare un modello economico basato su un approccio etico. «A prescindere dalla diffusione che il termine sostenibilità ha avuto subito dopo la pandemia – spiega Luana Manca – noi da tempo sentivamo di dover fare qualcosa di concreto per l’ambiente». 

SOSTENIBILITÀ E RISPARMIO. Lo scopo del portale è valorizzare le eccellenze locali nel settore del turismo eco-friendly e della produzione alimentare, garantendo ai consumatori di acquistare prodotti e servizi dal minimo impatto ambientale senza tuttavia pesare sul loro portafogli. «D’accordo con le aziende – prosegue – applichiamo prezzi di listino: siamo noi a rinunciare a una parte dei guadagni». A poter entrare nella rete virtuosa promossa dalla startup sono, naturalmente, solo le aziende con un comprovato pedegree in tema di rispetto dell’ambiente: «Andiamo a selezionare imprese etiche che hanno già intrapreso un percorso di sostenibilità, sia ambientale sia sociale, in modo da garantire al consumatore l’eticità dei propri acquisti». In questo modo si promuove un’interconnessione fra imprenditori responsabili ma anche una community, non soltanto virtuale, attenta alle necessità degli ecosistemi. Ed è per questo che, da qualche mese a questa parte, il primo temporary store, con sede a Isola, ha visto la luce. «Il nostro obiettivo è sempre stato quello di far coesistere il digitale con il fisico – aggiunge la responsabile del progetto – perché siamo fortemente convinti, che poter toccare con mano il prodotto, conoscere le aziende o le associazioni abbia un valore aggiunto». 

SCOPERTE INASPETTATE. Il panorama delle aziende isolane dedite alla tutela dell’ambiente, infatti, è più corposo e variegato di quanto si possa immaginare. «Stiamo scoprendo una Sicilia non convenzionale sotto tantissimi punti di vista non solo per l’impegno di ogni singolo cittadino ma per le realtà aziendali, anche piccole, rinomate ovunque con le quali collaboriamo come l’impresa di cosmetica siracusana che ha un florido mercato in Giappone oppure le micro-distillerie che di recente si sono aggiudicate il premio miglior gin italiano al The Gin Guide Award 2021. Realtà che non immaginavamo ci fossero in Sicilia e che vorremmo far conoscere il più possibile a chi vive nel territorio».

REPLICARE IL MODELLO. I prossimi passi per la startup catanese sono già delineati, a partire proprio dal capoluogo etneo: «Vogliamo realizzare uno spazio dove far incontrare collettività e artigiani locali, restituendo visibilità a tutti quegli antichi mestieri che si stanno perdendo». Luana e Luca, però, guardano già oltre e puntano ad esportare un modello che si è dimostrato vincente: «Siamo partiti dalla Sicilia ma vogliamo vedere se questo progetto può essere replicato in altre regioni italiane per promuovere e incentivare il concetto di valorizzazione del territorio».  

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