Ragazzi e insegnanti a casa e precauzione e cautela che esortano le persone a non uscire: allora che si fa? Si legge!

Nei giorni di #Iostoacasa, le librerie catanesi reagiscono all’emergenza Coronavirus con ottimismo e generosità: «“LibroLesto” è un servizio a domicilio con spedizioni anche all’estero rivolto per i clienti che non possono venire in libreria – raccontano le Maria Carmela e Angelica Sciacca, proprietarie delle librerie “Vicolo Stretto” e “Prampolini”». Le misure di cautela imposte in questi giorni di emergenza sanitaria hanno spronato i librai d’Italia a intensificare il servizio: «il progetto – spiegano ancora – è nato due anni fa, infatti. Alla luce della difficile situazione di questi giorni, e d’accordo con i nostri colleghi librai del nord Italia, abbiamo avuto l’idea di rendere momentaneamente gratuito il servizio di domicilio».

LIBRI A CASA. «La gente in questo periodo non esce da casa e noi speriamo non abbia perso la voglia di leggere – continua Maria Carmela –. Per questa ragione, durante i mesi di marzo e aprile, abbiamo deciso di evadere, senza costi aggiuntivi. gli ordini che provengono dai residenti nel Comune di Catania, dato possiamo consegnare tranquillamente in bici. Mentre, a chi ci chiama dalle aree più periferiche, chiederemo solo una piccola somma, per compensare i costi del carburante». Non solo Catania e provincia però. Il servizio sarà effettuato anche con spedizioni all’estero, da cui giungono molte richieste: «Clienti ci chiamano da Londra, Svizzera, Amsterdam: credo si tratti degli Italiani all’estero che, in questi momenti difficili, piuttosto che acquistare sulle grandi piattaforme, scelgono di supportare piccole realtà locali come le nostre».

RIPARTIAMO DA QUI. Le librerie catanesi in ogni caso restano aperte, perché non si tratta di luoghi a rischio di sovraffollamento: «Abbiamo risentito molto dell’emergenza. La chiusura di scuole e università certamente ha influito in negativo, vista la loro vicinanza alla libreria, ma i clienti resistono» racconta Maria Carmela. «La gente che viene – continua la libraia – mi guarda con sguardo interrogativo, come se cercasse conforto. Io sono una persona estremamente positiva e credo che dalle crisi possano nascere le grandi opportunità: magari passato questo brutto momento riscopriremo il bello di poter andare a fare acquisti nel negozio sotto casa e non online». In questa situazione anomala le sorelle Sciacca non si arrendono: «Tenere aperta la libreria, almeno finchè è consentito, è un modo per dare una sensazione di normalità e di civiltà in un spazio comune, ma non sovraffollato. Chiaramente abbiamo annullato gli eventi che non avrebbero consentito il rispetto delle norme di sicurezza attuali, ma le porte restano aperte» conclude Maria Carmela.

 

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