Al Bastione degli Infetti la mostra fotografica del collettivo Sikelòs: «Così raccontiamo Catania»

L’esposizione inaugurata nella sede del “Comitato Popolare Antico Corso” raccoglie i lavori a “tema libero” di universitari e liceali

Una mostra per presentarsi alla città attraverso i propri scatti. È stata inaugurata l’11 dicembre nella sede del Comitato Popolare Antico Corso, di fronte il Bastione degli Infetti in via Torre del Vescovo, l’esposizione fotografica Sikelòs, a cura dell’omonimo collettivo nato un mese e mezzo fa con l’obiettivo di riunire giovani fotografi siciliani che possano condividere idee e progetti, farli conoscere al pubblico e aiutarsi a vicenda. «Come abbiamo già fatto con il set fotografico che abbiamo allestito tra piazza Alcalà e via Plebiscito – spiega Emanuele Pappalardo, tra i promotori dell’iniziativa – dove ognuno di noi ha messo qualcosa di suo e che oggi possiamo utilizzare tutti per diminuire le spese che ruotano attorno al mondo della fotografia, una pratica abbastanza costosa».

Emanuele Pappalardo, Catanesi

Soprattutto per i giovani. Perché sono principalmente studenti universitari – e una liceale – gli aspiranti fotografi che formano il collettivo. Qualcuno viene da Ingegneria Informatica, qualcun altro da Biologia, altri da Filosofia e Scienze politiche. Nessuno, insomma, ha studiato in modo professionale fotografia, la passione che li accomuna e che si augurano possa diventare, col tempo, un mestiere. «Non dobbiamo per forza avere un fil rouge da seguire – spiega Emanuele – ognuno per l’occasione ha presentato la propria linea di pensiero». Marco Reale, per esempio, ha immortalato la bellezza quotidiana della donna chiedendo a un gruppo di modelle di raccontare cosa fanno quotidianamente tra le pareti domestiche e cercando di rappresentare questi momenti intimi. Il progetto di Lev Fazio, siciliano di origine polacca, ha invece un’impronta più astratta. Così come diverse sfumature assumono le fotografie di Giulia Furnari, Giorgio Granata e Giulia Fiore, fruibili fino al 22 dicembre, dalle 17 alle 21, a ingresso gratuito.

Daily Beauty, Marco Reale

«Il mio progetto, visto che sono uno street photographer, cerca di raccontare la mia idea di Catania attraverso foto di San Berillo o Piazza Duomo – conclude Pappalardo – in cui emergono non tanto le strutture dei luoghi, quanto le persone che ci abitano». «Mi è piaciuto da subito questo collettivo formato da ragazzi che vogliono esprimersi attraverso la fotografia», commenta Elvira Tomarchio, che da anni, insieme a Salvo Castro e a tanti volontari del comitato popolare Antico Corso, si impegna per far crescere e aprire al pubblico il Bastione degli Infetti, uno dei pochi resti della cinta muraria cittadina del ‘500, nominato luogo del cuore 2014.

Daily Beauty, Marco Reale

«Per noi è importante che la sede del comitato sia anche la casa dei giovani e di altre associazioni con cui tessere delle relazioni e offrire a chiunque abbia qualcosa di bello da raccontare uno spazio per farlo» – continua Tomarchio, che ricorda come negli anni ’50 il luogo fosse occupato da rose, fiori e alberi da frutto, di cui oggi sopravvivono un gelso, un ulivo e due alberi di fichi. «Teniamo molto alla cura del verde e cerchiamo di coinvolgere anche gli abitanti del quartiere in questa attività». Ma non solo. Sono tante, infatti, le occasioni in cui il Bastione torna a risplendere: mostre fotografiche, esposizioni artistiche, spettacoli teatrali, serate all’insegna della musica e dell’arte, conferenze, incontri culturali e visite guidate dedicate a scuole, famiglie e turisti.

 

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Sono cresciuta in una famiglia di giornalisti e ho avuto quindi la possibilità, fin da piccola, di stare a contatto con giornali e studi televisivi, mentre pian piano maturavo l'idea di percorrere le orme dei miei genitori e intraprendere quella strada, di certo oggi più tortuosa, ma sempre affascinante. Così, quando è arrivato il momento di scegliere l'Università da frequentare, non ho avuto dubbi: sarei stata una studentessa del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione nella mia città, che amo immensamente, a cui è seguito il biennio di specialistica in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo. Inutile dire che non mi sono mai pentita della mia scelta, apprezzando giorno dopo giorno, anno dopo anno, la comunicazione, il giornalismo e l'organizzazione di eventi legati a questi ambiti, approfonditi anche tramite esperienze lavorative in Fondazioni d'arte, librerie, Festival culturali. Insomma, non so proprio stare con le mani in mano! Sono curiosa di ciò che mi circonda e mi nutro delle storie delle persone con cui entro in contatto, probabilmente deformazione professionale.

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