Un tuffo nella musica dei compositori contemporanei baltici, tra minimalismo e armonie affascinanti. Un’occasione già unica a cui si aggiunge il privilegio di poter assistere alla prima esecuzione italiana di uno dei più recenti lavori del compositore svedese Albert Schnelzer. E se a completare il quadro c’è pure l’estro di un violinista di fama internazionale come Hugo Ticciati, una serata musicale d’eccezione si trasforma in un appuntamento irrinunciabile. Queste le coordinate del concerto P. Vasks e altre musiche dal Baltico che domenica 17 febbraio alle ore 19:00 vedrà il musicista britannico suonare insieme all’ensemble d’archi del Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania presso la Basilica Santuario di Maria Santissima Annunziata al Carmine (P.zza Carlo Alberto). L’appuntamento si inserisce nell’ambito della 48esima stagione concertistica dell’Associazione Musicale Etnea. «Questo concerto – spiega il direttore del Conservatorio Epifanio Comis – rientra a pieno nel progetto di collaborazione tra Associazione Musicale Etnea e il Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania volto alla valorizzazione e alla formazione dei giovani musicisti». Un’occasione preziosa per queste nuove leve, come ha tenuto a sottolineare il presidente dell’AME Biagio Guerrera: «Gli allievi avranno modo di confrontarsi con uno straordinario solista internazionale, direttore e violinista, grande esperto dello speciale repertorio in programma nonché direttore di O/Modernt, uno dei maggiori festival scandinavi».

Dopo un debutto da giovanissimo al festival di Ediburgo e Queen Elizabeth Hall di Londra, oggi, a soli quarant’anni, Ticciati è un artista e direttore d’orchestra che si muove con disinvoltura tra performance nelle sale da concerto più prestigiose in Europa e nell’estremo Oriente alla direzione della O/Modernt Chamber Orchestra e dell’omonimo Festival, con sede a Stoccolma, che ha fondato nel 2011. Musicista versatile, i cui interessi spaziano dalla musica d’arte a quella da camera fino alle tradizioni non occidentali, durante il concerto di domenica Ticciati darà un saggio della sua poliedricità esplorando per il pubblico catanese un repertorio che tocca alcuni dei brani più intensi che la cultura nordeuropea ha prodotto negli ultimi decenni.

Il primo brano in scaletta sarà Fratres, scritto da Arvo Pärt nel 1977. La composizione rappresenta in forma perfetta il particolare stile dell’artista estone, soprannominato “tintinnabuli” (“campane” in latino) e fortemente influenzato dal canto religioso. Un’origine che emerge chiaramente dalla particolare tessitura ritmica della composizione, caratterizzata da un rigoroso minimalismo. Suddiviso in tre parti, Fratres presenta una struttura armonica essenziale nella quale l’iniziale semplicità dell’idea musicale evocata delle figure armoniche e melodiche si evolve in modo costante, regalando un’esperienza di ascolto ricca di sorprendenti passaggi.

A seguire, Ticciati e gli archi del Conservatorio Bellini eseguiranno per la prima volta in Italia Aksak and Ciphers del compositore svedese Albert Schnelzer. L’opera è ispirata ai crittogrammi musicali di Johannes Brahms, Clara Schumann e a quelli scritti da membri della sua stessa famiglia. Come suggerisce il titolo, il brano combina questo aspetto più cerebrale, con un altro maggiormente dinamico e vitale. Bassi vigorosi e ritmo trascinante dettato dal battito dei piedi dei musicisti trasporteranno gli spettatori verso le atmosfere dei Balcani, la cui tradizione musicale rappresenta l’altro volto di questa sorprendente composizione.

Infine sarà la volta del Concerto n.1 per violino e archi “Distant Light” del musicista lettone Pēteris Vasks. Una composizione di pregio nella quale il pubblico catanese riconoscerà alcuni tratti familiari, come la semplicità dei nuclei tematici e gli exploit dei crescendo sostenuti indicati dal compositore. Si tratta infatti di un vero e proprio “concerto nel concerto” nel quale il virtuosismo del violinista ha l’occasione di snodarsi tra accordi e linee melodiche coraggiose, che non lasceranno indifferente neppure il più esigente degli ascoltatori.

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