Da San Berillo a Bukowski, tre i corti siciliani al Catania Film Fest
L’idea di offrire le proiezioni di Catania Film Fest a un pubblico più vasto era già in programma ma la migrazione sulla piattaforma MyMovies imposta dalle restrizioni ha offerto un assist irresistibile. «Quella 2020 un’edizione speciale – commenta soddisfatto Cateno Piazza, fondatore e direttore artistico della kermesse – poiché non c’è soltanto il coinvolgimento del pubblico siciliano, ma una partecipazione mai registrata prima, a livello nazionale ed europeo».
«Purtroppo – prosegue Piazza – oggi non è possibile chiacchierare con il proprio regista preferito, intrattenersi con gli ospiti e vivere alcuni angoli suggestivi della città». E se è pur vero che il Festival, rinunciando alla sua natura “dal vivo”, perde inevitabilmente qualcosa, rimane immutato il suo denso programma, articolato in film e cortometraggi italiani ed europei indipendenti, e in incontri con registi e protagonisti cinematografici, capaci di regalare inedite retrospettive. In attesa di tempi migliori, il fondatore e direttore artistico del festival, affiancato da Laura Luchetti ed Emanuele Rauco, sta già lavorando alla prossima edizione, ideando per il 2021 una versione ibrida, cioè sia in presenza e sia su MyMovies.
Oggi è il turno dei tre registi siciliani, in gara con i cortometraggi finalisti. «La Sicilia – ci svela in anteprima Cateno Piazza – viene raccontata in maniera toccante e da diversi punti di vista». In attesa di scoprire il vincitore, andiamo a scoprire le storie protagoniste dei corti siciliani in gara.
FREUNDE. Già il titolo, amico/i in tedesco, ci proietta dentro tema della pellicola: la meravigliosa storia di amicizia tra Jesse e Luz, che trova ispirazione da un incontro realmente avvenuto ai giochi olimpici di Berlino nel 1936. Il cortometraggio di Vladimir Di Prima e Lavinia Zammataro vuole essere un inno allo spirito di fratellanza e al suo potere di abbattere qualsiasi confine spazio-temporale. Se la paura, le bombe e i corpi dilaniati della Seconda guerra mondiale non bastano perché Jesse dimentichi l’amico Luz allora, sembra domandarci il film, anche nel nostro mondo la vicinanza tra gli uomini è ancora possibile?
SENEGAL/SICILY: SAN BERILLO. Il cortometraggio diretto da Alberto Amoretti è uno spaccato amaramente schietto del quartiere catanese di San Berillo. Il racconto è affidato a coloro che lo abitano: i profughi senegalesi che vent’anni fa furono costretti a scappare dalla loro terra in cerca di lavoro. Tante le esperienze di vita che emergono dalle parole di ognuno di loro: c’è chi gestiva un ristorante, chi faceva il metalmeccanico e chi lavorava nei campi. Ma la miseria tutto toglie, e quel che resta è solo la speranza di un futuro migliore. Il film riesce a catturare l’essenza di un luogo nel quale il confine tra integrazione ed emarginazione non è mai stato così labile.
NO RETURN. Il lungo monologo di Nick, un investigatore privato, ci conduce in stile bukowskiano nei meandri di un’interiorità smarrita e alla deriva. Il protagonista del cortometraggio diretto da Santo Castorina dovrà fare i conti con lo sfratto, con le scommesse, con l’alcolismo, e con la Signora Morte che un bel giorno si presenta alla porta, avanzando strane e misteriose richieste. La violenza, la solitudine e la precarietà fanno da cornice alle situazioni vissute da Nick, che a metà tra sogno e allucinazione farà la sua scelta da cui non potrà più tornare indietro.