«Il jazz è sempre stato contaminato e bisogna accettare l’idea che esso stia cambiando nel tempo. È così che un musicista come Marco Messina, dal gruppo hip hop-dub dei “99 Posse”, può duettare con il pianista Mirko Signorile. Solo in questo modo possiamo andare “Oltremente”». Dal 2017 il festival “Oltremente” organizzato dall’associazione Quattroetrentatre esplora, in un dialogo costante tra linguaggi musicali diversi, le nuove frontiere del jazz. Dopo le prime edizioni svoltesi tra l’iconica piazza di Punta Secca – proprio accanto alla “casa di Montalbano” – e il parco archeologico di Kaukana, la rassegna si è da qualche anno spostata nei lussureggianti giardini di Ragusa Ibla.  Anima di questo progetto è il contrabbassista Alessandro Nobile, direttore artistico e co-fondatore dell’associazione culturale organizzatrice, il quale ci ha anticipato il programma di quest’anno e raccontato lo spirito del progetto.

GRATUITÀ E CONDIVISIONE. La prossima edizione si svolgerà dal 10 al 12 settembre presso i Giardini Iblei di Ragusa. «Sebbene i fondi per queste serate siano molto limitati – continua Nobile –  tutti i concerti verranno offerti a titolo gratuito. Del resto, l’obiettivo di questo festival, che porto avanti insieme a Giuseppe Claudio Zarba (presidente e cofondatore di Quattroetrentatre ndr), è quello divulgare il jazz in tutte le sue forme contaminate: dalle influenze classiche a quelle afro». 

IL PROGRAMMA. «Abbiamo immaginato, per questa edizione 2021, di creare un percorso d’ascolto incentrato sul pianoforte e su alcune delle possibilità che esso ha di fondersi con i diversi organici, nella musica contemporanea e di matrice improvvisata». Si comincia dunque venerdì 10 settembre con il “Piano solo”, impetuoso e al tempo stesso delicato, di Livio Minafra. L’artista pugliese, vincitore del Top Jazz 2005, 2008 e 2011, è noto per il suo utilizzo di loop machine ed elettronica. L’ultimo progetto, Sole Luna, è un vero e proprio spettacolo fatto di suggestioni cromatiche e cammini sonori.
Sabato 11 sarà invece la volta di Marco Messina dei “99 Posse” e del pianista Mirko Signorile con il progetto elettro-jazz “Banaba”, che gioca con stili e sound diversi rompendo i tradizionali schemi musicali in un crossover pulsante.
A chiudere la manifestazione, domenica 12, sarà il “Fragile Trio”. Nata dall’incontro di Nobile col pianista Luciano Troja e il batterista Francesco Cusa, la formazione propone “My Blue”, una performance sonora che prende le mosse dai brani dello stesso contrabbassista siciliano. Il risultato è un sound europeo, che strizza l’occhio al free jazz e si prefigge di condurre per mano il pubblico verso universi sonori sconosciuti. 

WORKSHOP. La serata finale del festival vedrà salire sul palco anche i protagonisti del “Pannonica Jazz Workshop”. «Negli anni passati – spiega ancora Nobile – il festival ha ospitato anche alcune attività laboratoriali. Si è trattato di un’opportunità importante per i musicisti del territorio di entrare in contatto con grandi artisti internazionali. Quest’anno abbiamo voluto coinvolgere i musicisti, sia di estrazione classica sia jazz, che vi hanno preso parte negli ultimi cinque anni». Il risultato sarà “Olteoceano”, brani di Leonard Bernstein, Billy Strayhorn, Thelonious Monk e Earl Zindars, arrangiati per l’ensemble dal pianista Luciano Troja, che saranno eseguiti dall’ensemble formato da: Luciano Troja pianoforte, direzione musicale, Giuseppe Corpina clarinetto, Antonino Cicero fagotto, Giovanni Randazzo sax tenore e soprano, Maria Merlino sax alto & baritono, Erika La Fauci pianoforte, Deborah Ferraro arpa, Giancarlo Mazzù chitarra, Sergio Silipigni chitarra, Domenico Mazza basso elettrico, Filippo Bonaccorso batteria, Federico Saccà batteria.

Alessandro Nobile

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