La Sicilia è una delle mete più amate dai milioni di turisti che ogni anno arrivano nell’isola attratti non soltanto dal suo mare ma anche dalla sua cultura frutto di secoli di storia di cui rimane traccia in un patrimonio archeologico e architettonico di grande valore. Ma siamo sicuri che tutti possano veramente godere di questa bellezza? In Italia sono oltre 3 milioni le persone con disabilità a scontrarsi con una cultura abilista che si sostanzia nelle barriere architettoniche, ma anche nell’idea che chi ha una disabilità di qualunque tipo – motoria, sensoriale, intellettiva – non possa viaggiare per svago, contribuendo così al giro d’affari e trovando dei servizi che soddisfino la sua richiesta. 

UN SETTORE DA ESPLORARE. Quello del turismo accessibile è ancora un settore ampiamente inesplorato, che a livello europeo produce un fatturato lordo di 352 miliardi di euro. Si tratta di una domanda che non trova riscontro nell’offerta e che, tuttavia, è destinata a crescere come conseguenza dell’aumento del 70% dei viaggiatori con disabilità entro il 2035 stimato dall’Istat. La prima barriera con cui una persona disabile è costretta a confrontarsi nella fase di programmazione di una vacanza è la mancanza di informazioni chiare e complete circa l’accessibilità delle strutture ricettive e degli itinerari turistici. In Sicilia sono stati diversi i progetti nati con l’intento di offrire un database di soluzioni e mete accessibili che tuttavia oggi risultano obsoleti. L’unico sito che ad oggi appare aggiornato è Bookingability,com, un motore di ricerca che consente di filtrare hotel, b&b e case vacanze accessibili in base alle proprie specifiche necessità. Una mappa del turismo accessibile manca anche a livello nazionale. Tuttavia entro il 2025 è previsto l’arrivo di un’app, realizzata coi fondi del PNRR, che – spiega Maria Elena Rossi, direttrice marketing dell’Agenzia Nazionale per il Turismo – Enit (l’ente pubblico economico italiano che opera nella promozione dell’offerta turistica del nostro Paese) – «darà all’utente la possibilità di scegliere destinazioni turistiche in Italia sulla base delle proprie esigenze; questo significa che anche i viaggiatori con disabilità potranno intercettare i prodotti e servizi disponibili sul mercato».

Rispetto allo scorso anno si è registrato
un aumento del 15% degli stabilimenti balneari accessibili che oggi arrivano ad essere 170
in tutta la Sicilia, di cui 64 nel territorio
di Siracusa e provincia

IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI. In Sicilia sono solo 13 le località virtuose che hanno ricevuto la certificazione di “Bandiera Lilla” a testimonianza dell’impegno a migliorare la loro accessibilità turistica. A fronte della scarsa attenzione delle amministrazioni, un ruolo fondamentale è svolto dalle associazioni che in modo proattivo e propositivo si fanno portatrici delle istanze specifiche di fette di popolazione marginalizzate. Tra queste, troviamo l’associazione “Sicilia Turismo per Tutti”, fondata a Siracusa nel 2014 da Bernadette Lo Bianco con l’obiettivo di promuovere iniziative e attività orientate a migliorare l’accessibilità delle risorse turistiche, culturali, religiose, naturalistiche, termali e sportive della Regione Sicilia. Uno dei progetti che l’associazione promuove è “Sicilia e Siracusa, Mare per tutti”. L’iniziativa – giunta alla sua nona edizione – è un esempio di sinergia vincente tra pubblico e privato che consente di raccogliere informazioni sulle strutture balneari siciliane al fine di selezionare in documento quelle maggiormente accessibili alle persone con disabilità motoria in quanto dotate di passerella, sedia job per entrare in acqua e docce dedicate. Inoltre, l’iniziativa mira a sensibilizzare sulla necessità di rendere gli spazi veramente alla portata di tutti, introducendo percorsi tattili e in LIS per le persone cieche, utilizzando la comunicazione aumentativa alternativa per le persone sorde e formando il personale alla corretta accoglienza degli ospiti con disabilità cognitivo-comportamentali. Rispetto allo scorso anno si è registrato un aumento del 15% degli stabilimenti balneari accessibili che oggi arrivano ad essere 170 in tutta la Sicilia, di cui 64 nel territorio di Siracusa e provincia.

«Ho visitato Palermo a febbraio 2020
e ho incontrato diverse problematiche legate
alla scarsità di mezzi pubblici, alle strade disastrate e alla presenza di gradini ovunque»

Pamela La Rosa, Consigliere nazionale dell’associazione Apmarr (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare)

NON SOLO MARE. Negli anni l’associazione “Sicilia Turismo per Tutti” ha promosso delle iniziative per rendere accessibile il patrimonio storico-archeologico della città di Siracusa, attraverso video in LIS e mappe tattili, ma anche le iniziative culturali e le rappresentazioni teatrali, come “Ulisse: l’ultima Odissea” di Omero e “La Traviata” di Giuseppe Verdi, entrambe andate in scena al Teatro Greco di Siracusa tra luglio e agosto 2023 con la presenza di due interpreti LIS. Uno dei siti archeologici più noti e apprezzati della Sicilia, il Parco della Valle dei Templi, è stato reso accessibile da qualche anno grazie all’impegno del direttore Roberto Sciarratta, il quale, approfittando della chiusura dovuta alla pandemia e di investimenti mirati, ha dato impulso a dei lavori per la creazione di percorsi accessibili dotando il sito di guide in Braille, videoguide in LIS e carrozzine elettriche a disposizione dei turisti con disabilità motoria. Lo stesso accadrà per il Parco archeologico Naxos Taormina che – grazie a un progetto presentato in collaborazione con la Fondazione Politecnico di Milano e finanziato coi fondi del PNRR – entro il 2026 verrà adeguato applicando gli standard dell’Universal Design e un programma di digitalizzazione, con l’obiettivo di accogliere una vasta gamma di utenti nella fruizione del sito.

COSA DICONO I TURISTI? Abbiamo raccolto varie testimonianze di turisti, in particolare con disabilità motorie, che hanno deciso di trascorrere le vacanze in Sicilia nonostante le difficoltà incontrate. Ada è tornata quest’anno nell’isola per la quinta volta visitando San Vito lo Capo, Catania e Ragusa. «L’accessibilità è scarsa – dice – e da sola mi riuscirebbe difficile muovermi». Le fa eco Pamela De Rosa, Consigliere nazionale dell’associazione Apmarr (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare). «Ho una disabilità invisibile che richiede l’utilizzo di ausili per la deambulazione – racconta. Ho visitato Palermo a febbraio 2020 e ho incontrato diverse problematiche legate alla scarsità di mezzi pubblici, alle strade disastrate e alla presenza di gradini ovunque». Pamela, che ha apprezzato lo spirito delle persone sempre pronte ad aiutare, è stata però «molto delusa dal benché minimo sforzo della città di abbattere le barriere».  La Sicilia è una metà molto amata anche all’estero. A confermarlo è Damiano La Rocca, tour operator specializzato in viaggi per persone cieche e ipovedenti che, dall’apertura post-pandemica, con la sua social enterprise londinese “Seable” ha registrato un aumento del 40% dei viaggi verso la Sicilia. «Tutti i nostri pacchetti – racconta Damiano – prevedono l’accompagnamento di una figura specializzata, a metà tra l’assistente e la guida turistica, che viene formata secondo i principi dello chaperon training ad aiutare i nostri clienti in tutte le attività e gli spostamenti, rispettando allo stesso tempo i limiti e le distanze».

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