Una piattaforma per collegare il mondo attraverso le storie. Si presenta così Wattpad, che a qualche anno dal suo lancio conta una community di 60 milioni di utenti

Un labirinto dove è possibile trovare di tutto: storie d’amore, fantasy, gialli che escono dalla penna di giovanissimi che si improvvisano scrittori per il piacere di scrivere o che si riscoprono essere (in alcuni casi) dei talenti editoriali, dalle migliaia di copie.

Tutto è iniziato con Anna Todd, la cui saga “After”, una fanfiction dedicata agli One Direction, pubblicata a puntate sulla nota piattaforma è riuscita a diventare un caso editoriale, tanto da far vendere più di cinque milioni di copie nel mondo e un milione in Italia alla casa editrice Sperling & Kupfer.

Da allora, sono stati diversi i casi editoriali anche nostrani: si pensi all’italiana Cristina Chiperi che a soli 16 anni ha raggiunto il successo con “My dilemma is you” o ancora Sharon Pivetta che con la sua fanfiction commentata dal gruppo Benji e Fede è riuscita a trasformare il suo racconto a puntate in un romanzo di successo.

Come è possibile riuscire ad emergere tra le mille storie a puntate pubblicate sulla piattaforma?

«Abbiamo raggiunto 67 mila visualizzazioni in pochissimo tempo. Non potevamo crederci»– spiegano Valeria e Antonietta, due ventenni paternesi che sono riuscite a firmare un contratto con una casa editrice, e raggiungere un piccolo traguardo.

«Abbiamo iniziato a scrivere per gioco. Da appassionate di genere fantasy, ci siamo dette: “Perché non lo scriviamo un libro? Così è stato. Sin dai primi capitoli, ci siamo accorte che la storia piaceva grazie ai commenti dei lettori.  Prese dall’entusiasmo, abbiamo completato il primo volume della serie dal titolo “In a Legend” (Editrice GDS) e lo abbiamo inviato a una casa editrice che lo pubblicherà a breve».

Per Valeria e Antonietta il segreto di un buon libro è una trama avvincente, originale e ben scritta. «Wattpad – spiega Antonietta – è un canale interessante perché permette a tutti di esprimersi attraverso la scrittura.  Alcune storie sono valide, altre no. Ma è inevitabile. La piattaforma, lamenta invece Valeria – «non tutela lo scrittore perché I racconti non hanno copyright, perciò il rischio di plagi è alto».

«Cosa ci aspettiamo dopo questo traguardo? Intanto continuiamo a scrivere e chissà se un giorno potremmo prendere in considerazione l’idea di farlo diventare un mestiere. Intanto rimaniamo con i piedi per terra».

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