Ha preso il via ieri, 17 giugno 2021, alla Scuola Superiore di Catania, la prima giornata del terzo workshop internazionale “Il giornalismo che verrà”. L’evento è presentato ai corsisti e ai giornalisti collegati in remoto da Giorgio Romeo, direttore del “Sicilian Post” e Giuseppe Di Fazio, presidente del comitato scientifico della Fondazione Dse.

LO SLOW JOURNALISM: DALLA CARTA AL WEB. Primo evento pubblico della mattinata è stato l’incontro che ha visto protagonisti Annalisa Monfreda, direttrice di “Donna Moderna”, e Alberto Puliafito, direttore di “Slow News”. «Il giornalismo che ha bisogno di tempo, che è lento, deve avere credibilità e cercare un impatto sul lettore»: sono le parole con cui la Monfreda ha definito il suo ideale di slow journalism, che non è da intendere come un format fisso, ma come un modo di scrivere applicabile a temi svariati. «Lo slow journalism non deve essere un’etichetta, ma un metodo: essere slow significa prendersi il tempo necessario per acquisire competenze e produrre contenuti anche più veloci» ha spiegato Puliafito. In un mondo in cui le breaking news sono reperibili ovunque, bisogna offrire approfondimenti giornalistici che destino l’attenzione dei lettori, la cui fiducia è indispensabile perché un giornale possa continuare a vivere. «Sono fondamentali gli investimenti di editori e pubblicitari. Questo però – ha asserito la Monfreda – non deve influenzare troppo i giornalisti, il cui fine è assecondare le esigenze dei lettori». In accordo con queste parole Puliafito: «Il buon giornalista deve stimolare la richiesta dai lettori, deve scendere in campo a parlare con la gente, raccontare le storie di chi non ha voce».

DONNE CHE CAMBIANO IL MONDO. Il pomeriggio è stato aperto da un dialogo tra Annalisa Monfreda e Marta Petrusewicz, storica e assessore alla Cultura del comune di Rende. Oggetto della discussione “Donne che cambiano il mondo”. Donne come la Petrusewicz stessa, fuggita nel 1969 da una Polonia afflitta dalle derive autoritarie del comunismo e approdata in Italia. Dopo gli anni universitari a Bologna, ha deciso di intraprendere un’avventura al Sud restandovi per sempre legata. «I miei studi storici e la mia fortunata carriera accademica mi hanno condotta a insegnare all’Università di Harvard, ma poi ho deciso comunque di tornare in Calabria, una terra dal grande potenziale» ha raccontato la Petrusewicz. «Ho sempre nutrito un interesse per il Meridione e ho capito che per studiarlo storicamente davvero dovevo viverci, non osservarlo a distanza dal centro del mondo». Partire per poi tornare, ampliare lo sguardo, condividere i modelli di sviluppo vincenti: questa la formula proposta dalla Petrusewicz ai giovani che sentono il bisogno di lasciare il Sud. «Bisogna abbattere lo stereotipo di inferiorità in cui il Sud Italia vive e in parte si è relegato da solo, accettando quell’etichetta di pigrizia e criminalità che gli è stata imposta. C’è bisogno di giovani volenterosi, pronti a intraprendere la carriera politica per amore della loro terra: «In qualità di assessore alla Cultura di Rende – ha affermato la Petrusewicz -, noto che si pensa alla cultura come svago o come attrazione turistica a breve termine. In realtà la vera cultura deve mettere in comunicazione patrimonio artistico e naturale, aspirare a soggiorni lunghi». Oggi questo può essere possibile per tutti: la banda larga consente di lavorare anche da remoto, come l’emergenza sanitaria ci ha mostrato, quindi non è impossibile immaginare che i giovani del Sud emigrati al Nord possano tornare a vivere nel Meridione. È in loro che occorre investire, nella loro creatività» ha concluso la Petrusewicz.

L’ILLUSTRAZIONE EDITORIALE. A chiusura dei lavori della prima giornata, un dibattito a due voci sul rapporto tra illustrazione editoriale e storytelling giornalistico animato da Antonello Silverini, illustratore di fama mondiale, e Gianni Latino, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. «Il lavoro dell’illustratore – ha affermato Silverini – consiste nel narrare attraverso le immagini ma anche nel confrontarsi in maniera serrata con un testo e con le sue idee. È fondamentale mantenere sempre la propria autorialità e al proprio stile, specialmente nell’epoca in cui, online, la fanno da padrone mode passeggere: è questo che, alla fine, viene premiato dai grandi committenti». Sulla stessa falsariga il pensiero del prof. Latino: «La progettazione grafica deve essere invisibile e rispettosa del contenuto: ciononostante, il tocco di un professionista è sempre evidente e non può mai essere sostituito: benché le tecnologie odierne consentano di improvvisarsi designer, il dilettantismo non paga».

APPUNTAMENTO DI DOMANI. Prossimo appuntamento venerdì 18 alle 10.45 con “Il racconto del cinema tra giornalismo e critica”, discussione con Alessandra De Luca e Federico Pontiggia (direttori artistici del 67° Taormina Film Fest). A seguire alle 13.15 la presidente dell’Istituto musicale Vincenzo Bellini di Catania Graziella Seminara, il direttore comunicazione “Società del quartetto di Milano” Biagio Scuderi e la responsabile spettacoli de “La Stampa” Raffaella Silipo affronteranno il tema “Comunicazione dello spettacolo: quale futuro?”. Nel pomeriggio, alle 15, ospiti internazionali dialogheranno su “The future of local news”: a intervenire saranno Karen Schinnerer (console per la stampa e la cultura Consolato USA, Napoli), Madhav Chinnappa(director of News Ecosystem development at “Google”), Jeff Jarvis (“Newmark School of Journalism” at “City University New York”) e Anna Masera (public editor “La Stampa”). A concludere la giornata un approfondimento su “La figura del cronista ieri, oggi, domani”. Ospiti Giulio Francese, presidente ODG Sicilia, Mario Barresi, inviato de “La Sicilia”, Sandra Figliuolo, cronista giudiziaria di “Palermo Today”, Guido Tiberga, caporedattore Province de “La Stampa” e Daniele Ditta, revisore dei conti ODG Sicilia.

L’evento  è organizzato dal “Sicilian Post” con i patrocini di “Fondazione Domenico Sanfilippo editore”, “Università degli Studi di Catania”, “Scuola Superiore di Catania”, “DISUM UniCt”, “Accademia di Belle Arti di Catania”, “Istituto Musicale Vincenzo Bellini di Catania”, “Teatro Stabile di Catania”, “Ordine dei Giornalisti di Sicilia”, “Comune di Catania”, “Consolato degli Stati Uniti d’America, Napoli”, “The European House – Ambrosetti” e “Rai per il Sociale”. Il programma vede anche dei panel organizzati in collaborazione con “67° Taormina Film Fest” e “Etna Comics”. L’evento vanta la media partnership della “TGR Rai” e la sponsorship di Zaccà Sport, Netith e Ionia Caffè. Main sponsor dell’iniziativa è “Google” attraverso il programma “GNI”.

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