Dal piccolo borgo marinaro di Santa Tecla (CT), gli stand dell’evento “Un mare di bontà”, giunto alla nona edizione, hanno avvicinato il curioso pubblico ad un universo gastronomico ancora poco conosciuto. Il tutto all’insegna della solidarietà

[dropcap]“[/dropcap][dropcap]U[/dropcap]n mare di bontà”, ma anche un mare di solidarietà e di ecosostenibilità: proprio così, dato che la nona edizione dell’evento gastronomico, svoltasi a Santa Tecla il 4 agosto, è stata contraddistinta da beneficenza e dall’impegno di impatto zero sull’ambiente. Domenica sera le stradine del piccolo borgo marinaro facente parte del Comune di Acireale si sono animate grazie agli stand in cui chef rinomati del calibro di Seby Sorbello hanno presentato i loro prelibati piatti, apprezzati dagli abitanti del paese e non solo. Il tema dell’edizione di quest’anno è stato il cibo senza glutine: A.I.C. Sicilia (Associazione Italiana Celiachia) infatti è stata partner dell’evento. Pietanze salate, cannoli e la maxi torta finale (frutto del Maestro Pasticcere Peppe Leotta, presidente Con.Pa.It Sicilia), tutte rigorosamente glutenfree, sono stati degustati davvero da tutti.

BELLI  DA GUARDARE, BUONI DA MANGIARE. Le pietanze preparate sono state presentate con grande cura della parte estetica, anche se questo non è l’aspetto principale dell’arte culinaria: «Oggi siamo tartassati da foto di piatti invitanti, – afferma Fabio Riccio, critico gastronomico delle Guide l’Espresso – ma sono totalmente inutili. Un piatto va assaporato, ognuno di noi ha una memoria sensoriale che ci permette di ricordare i sapori. Io, da critico gastronomico, devo assaggiare una pietanza e non solo vederla: una volta ho postato per scherzo una foto di un piatto apparentemente appetitoso in realtà totalmente realizzato in polistirolo e ho ricevuto tantissimi like. Il critico per dare un voto deve assaggiare, non è solo un comunicatore».

COSCIENZA AMBIENTALE. Cifra stilistica dell’evento è stato l’impegno contro l’inquinamento ambientale: Santa Tecla è un borgo sul mare e tutti conoscono le condizioni in cui versano le nostre acque. La torta offerta a conclusione rappresentava proprio il mare liberato dai rifiuti di plastica. “Un mare di bontà” infatti si è svolto quasi del tutto in modalità plastic free, con piatti biodegradabili dell’azienda “Tusibìo”: «Sostenere l’ambiente significa anche salvaguardare il prossimo. Bisogna evitare di usare plastica e soprattutto di gettarla in mare» afferma Maurizio Rubbera, fondatore del gruppo, invitando i presenti a buttare i rifiuti negli appositi contenitori della raccolta differenziata per evitare di vanificare ogni sforzo.

ALIMENTAZIONE NATURALMENTE VEGETALE. La cura del territorio si è ben sposata con la postazione vegana presente all’evento, che ha avuto un successo inaspettato. «I nostri panini sono andati a ruba – dice con orgoglio Luce Pennisi, presidente di “Veg Sicilia”. – Inizialmente io e lo chef avevamo dei dubbi sul presentare un panino naturalmente vegetale, contraddistinto da alga mauro, mugnulo (cavolo di Salento) e maionese di mandorle, ottime per il cuore. La rapidità con cui tutto si è esaurito però ci dice chiaramente che i pregiudizi sull’alimentazione vegana si superano con la bontà del prodotto: una cucina naturalmente vegetale non si può improvvisare, richiede una preparazione».

NO ALLO SPRECO, SÌ ALLA BEFICIENZA. Non è stata solo la postazione vegana ad avere successo, anche gli altri stand hanno fatto il tutto esaurito. Il poco cibo rimasto però, contro ogni spreco, è stato gratuitamente distribuito ai presenti, invitando addirittura gli abitanti del paese a presentarsi con contenitori da portare a casa. Evitare gli sprechi e fare beneficenza, un connubio perfetto: il ricavato della serata infatti è stato devoluto alla Parrocchia di Santa Tecla, che assegnerà il denaro alle famiglie più bisognose.

 

 

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