La Sicilia è la sua casa, il mondo una destinazione che non smette mai di sorprenderlo. Il siciliano Fabio Liggeri si definisce un “viaggiatore”, per passione e per professione. Dal primo viaggio in Australia alla creazione del blog Viaggio Ergo Sum e del tour operator KeTrip, per poi approdare alla cattedra di Travel Blogging della IULM di Milano: di strada – è il caso di dirlo – ne ha percorsa già parecchia ma la sua implacabile voglia di scoprire il mondo è pronta a condurlo verso nuove e inesplorate mete.

DALLA SICILIA ALL’AUSTRALIA. «Tutto è nato un giorno di giugno di quasi dieci anni fa: da tempo sognavo di viaggiare, di vedere il mondo ed esplorare le sue culture, ma rimandavo sempre.» Inizia così il racconto del sogno – poi trasformato in realtà – di Fabio, catanese con la Sicilia nel cuore ma che, dalla sua terra di fuoco e mare, ha scelto di spiccare il volo verso il mondo. «In quel periodo lavoravo già nel digitale: possedevo una piccola azienda con la quale gestivo siti web. Amavo il mio lavoro, che mi permetteva di essere padrone del mio tempo, ma sentivo che mi mancava qualcosa per svegliarmi felice ogni giorno. Non avevo il coraggio di stravolgere la mia vita e vivevo adagiato in una routine che, ne ero certo, mi avrebbe portato tanti rimpianti in futuro. Così ho prenotato un volo per l’Australia. Sarei partito l’autunno successivo per un mese, da solo, alla scoperta di quella terra che per anni avevo sognato», portando con sé solo uno zaino con l’essenziale e il portatile per continuare a svolgere la sua mansione. «Di ritorno da quella esperienza ho maturato la consapevolezza che il mondo fosse troppo ricco di cose da vedere per rimandare ancora la sua scoperta. Così, ho iniziato a organizzare l’avventura successiva: un InterRail da Berlino a Istanbul. E da quel momento non mi sono più fermato».

TRA PASSIONE E LAVORO. Il primo viaggio ha infatti segnato una svolta non solo personale, ma anche professionale. « Quando viaggi in solitaria ogni sensazione è amplificata, e sentivo il bisogno di condividerla con chi non l’aveva vissuta insieme a me. Ecco perché è nato Viaggio Ergo Sum, uno spazio che prima era una pagina Facebook e Instagram, e che poi si è trasformato in un blog personale. Lo vedevo come un cantuccio in cui condividere riflessioni, foto e video: mai avrei immaginato che, dopo qualche anno, sarebbe diventato il mio nuovo lavoro». Merito della condivisione delle avventure successive, che hanno catturato l’attenzione della rete: da un coast to coast negli USA a un viaggio in auto da Catania a Capo Nord, dal percorso con la Ferrovia Transiberiana in pieno inverno alla navigazione in battello del Rio delle Amazzoni, fino ad arrivare al volontariato in Burkina Faso. Perché viaggiare da solo, per Fabio Liggeri, è un modo per superare i propri limiti e guardarsi dentro, aiutando nel frattempo anche chi ci circonda. Non a caso, nel 2019, è arrivata la svolta: «Ho fondato un mio tour operator, che ho chiamato KeTrip, e ho abbandonato definitivamente il mio vecchio lavoro per dedicarmi a tempo pieno a questa nuova attività».

«Vivere in un’altra regione porta con sé il fascino dell’ignoto, un po’ di ansia positiva, tanta voglia di scoprire una cultura diversa e l’umiltà di aprire la mente ai cambiamenti di prospettiva»

UN VIAGGIATORE INSEGNANTE… La predisposizione di Fabio nel raccontare delle sue escursioni gli ha poi offerto un’ulteriore prospettiva durante la pandemia. «Il preside della facoltà di Turismo della IULM di Milano mi ha proposto di creare un corso di Travel Blogging», ci racconta. «Io mi sono preso del tempo per rifletterci, dopodiché ho ragionato sul fatto che avrei potuto trasmettere qualcosa del mio mondo alle nuove generazioni, e ho deciso di accettare. Certo, la preparazione del corso si è rivelata piuttosto dura, dato che non esistono libri di testo che affrontino ogni sfaccettatura del mio lavoro, ma l’esperienza dell’insegnamento si è rivelata fin da subito stimolante: ho respirato a pieni polmoni l’atmosfera di crescita e confronto che si respira nel campus e mi sono ritrovato catapultato dentro l’ennesima nuova avventura. Vivere in un’altra regione porta infatti con sé il fascino dell’ignoto, un po’ di ansia positiva, tanta voglia di scoprire una cultura diversa e l’umiltà di aprire la mente ai cambiamenti di prospettiva».

…CON IL CUORE SEMPRE CASA. Al rientro in Sicilia, invece, regna la consapevolezza di avere vissuto un cambiamento profondo e di non averne ancora abbastanza: «Mi piace definirmi un viaggiatore work in progress. Non ho mai viaggiato per collezionare bandierine su un mappamondo, ed ecco perché spesso torno in luoghi dove sono già stato per scoprirne nuove sfaccettature». Eppure, tra i tanti ritorni, è quello a casa che lo arricchisce di più: «Il legame con la mia terra, oggi, è più forte che mai. Per questo, pur avendo girato il mondo, ho deciso di stabilire qui la mia base. Oggi sono sì più critico, ma anche più consapevole, rispetto ai pregi e ai difetti della mia terra; sicuramente c’è molto da migliorare, ma abbiamo anche tante ricchezze che il mondo ci invidia, e delle quali spesso non ci rendiamo quasi conto.» Una fra tutte è l’Etna, che accoglie chi arriva prima ancora che metta piede sull’isola: «Vedere il vulcano dal finestrino di un aereo è rassicurante, specie dopo avere trascorso tanti mesi lontano, dormendo ogni giorno sotto un tetto diverso. Mi ricorda che sto per riabbracciare la mia famiglia e i miei amici di sempre».

MA NON CHIAMATELO TRAVEL INFLUENCER. Pur avendo lavorato come travel influencer, comunque, Fabio Liggeri non ama definirsi così e ci spiega di sentirsi più un viaggiatore. «In questi anni ho imparato a raccontare ogni scoperta ai miei follower non solo attraverso foto e video, ma soprattutto diventando la loro guida e fornendo delle indicazioni realmente utili. Questo a dimostrazione del fatto che è ancora possibile partire scegliendo mete “da vivere”, piuttosto che semplicemente “da condividere”, rinunciando all’ossessione di tenere una fotocamera sempre in mano e imparando a vivere i luoghi come veri viaggiatori, anziché come meri turisti. D’altronde, è quello che cerco di mettere in atto e che mi auguro di continuare a mettere in pratica in futuro, organizzando nel frattempo altre avventure verso i luoghi che non ho ancora esplorato».

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