È scomparso oggi, all’età di 75 anni, uno dei maestri della fotografia italiana e internazionale. Nato a Varese nel 1948 da genitori originari di Gela, Giovanni Chiaramonte è stato una delle figure più originali e poliedriche non soltanto del mondo della fotografia –  ha esposto in mostre personali e collettive in tutto il mondo, ed ha pubblicato un centinaio di servizi per le più importanti riviste di architettura, prima tra tutte Lotus International – ma della cultura tout, affermandosi come artista concettuale critico, curatore, docente universitario ed editore. 

Svolge gli studi filosofici a Milano negli anni ‘70, dove conosce Emanuele Severino, il cui pensiero avrà grande influenza sulla sua concezione dell’arte fotografica. I suoi primi scatti sono influenzati dalla scuola americana di Alfred Stieglitz e di Minor White. La sua ricerca lo portera ad indagare il rapporto tra luogo e destino nella civiltà occidentale rifacendosi alla tradizione teologica ed estetica della Chiesa d’Oriente, incontrata in Pavel Nikolaevič Evdokimov, Olivier Clémente, soprattutto, in Andrej Tarkovskij. Dal 1974, espone opere “Sequenza nel tempo” e “Dov’è la nostra terra” alla Galleria Il Diaframma. Nel 1977, fonda la casa editrice Punto e Virgola con Luigi Ghirri. Dagli anni ’80, si dedica anche all’attività saggistica e di curatore, affrontando il tema del paesaggio italiano.
Nel 1984, Luigi Ghirri lo invita a prendere parte, insieme ad altri artisti, al progetto Viaggio in Italia, e due anni dopo in Esplorazioni sulla via Emilia; tra il 1984 e il 1988 completa il lavoro Terra del ritorno. In quegli anni si reca anche a Berlino, dove inizia a raccogliere gli scatti che confluiranno in Berlin, che raccoglie immagini antecedenti e successive alla caduta del muro. Nel 2016 l’artista dedica all’isola il volume Ultima Sicilia che, oltre a saggi firmati dallo stesso Chiaramonte oltre che da Joel Meyerowitz, Ferdinando Scianna, raccoglie le fotografie scattate nel 1970 durante un viaggio nella provincia di Agrigento.

La nostra testata ha avuto occasione di incontrare il grande fotografo a Catania nel 2019, quando accettò di prendere parte ad un incontro all’interno del workshop “Il giornalismo che verrà”. In seguito, l’artista di Varese ci ha concesso l’onore di utilizzare alcuni suoi scatti all’interno del magazine digitale “Il giorno dopo”, uscito nel 2020. 

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