Vuole fare l’archeologo, ama la storia, la scienza e la geografia, ma ascolta anche la musica classica grazie ai suoi genitori che ogni anno rinnovano l’abbonamento alla stagione lirica. «Il presidente è stato molto gentile –  ha raccontato – mi ha chiesto se mi stesse piacendo l’opera e ho risposto di sì, poi mi ha chiesto se stessi studiando qualche strumento e ho risposto che suono il pianoforte. Lui mi ha confessato che vorrebbe saperlo suonare»

C’è qualcosa di innegabilmente affascinante nell’osservare i giovani trovarsi faccia a faccia con i loro eroi. La campionessa paralimpica Bebe Vio era riuscita nell’intento di scattare presso la “Casa Bianca” americana il “selfie proibito col Presidente Obama”, e anche il piccolo bambino afgano Murtaza Ahmadi, fotografato con un sacchetto della spesa dipinto di bianco e azzurro con il numero 10 di Leo Messi, era riuscito a realizzare il sogno di incontrare il campione argentino; allo stesso modo, c’è stata grande sorpresa tra i presenti al Teatro Bellini per la “prima” della “Rondine” di Giacomo Puccini quando il giovane Elio si è presentato da solo di fronte al “palco reale” presidiato dalle guardie di sicurezza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendo «Mi scusi, posso incontrare il Presidente?».

La visita del Presidente Mattarella a Catania ha avuto inizio la mattina con la visita agli “orti urbani” di Librino, è proseguita con la tappa alla “Biblioteca Civica Ursino Recupero” ospitata nell’ex monastero dei Benedettini, e si è conclusa al Teatro Massimo Vincenzo Bellini in occasione dell’apertura della stagione lirica 2018. Metal detector, corazzieri, agenti in borghese sparsi per la sala, restrizioni per i giornalisti, incontri blindati con le personalità di spicco del panorama politico. Almeno fino al “fuori programma” capace, per un attimo, di rompere il rigido protocollo. «All’inizio mi avevano detto che non potevo incontrare il Presidente – ci ha raccontato Elio –. Poi però mentre stavo scendendo le scale per tornare dai miei genitori, alcuni uomini della sicurezza sono venuti a chiamarmi. Mi hanno chiesto quanti anni avessi, ho risposto “dieci” e che mi chiamavo Elio, e mi hanno fatto entrare. C’era una marea di gente, mi sono vergognato tantissimo perché è una cosa a cui non sono abituato».

Il giovane fan del Presidente mentre esce dal Palco Reale

Sono bastati pochi secondi perché il corridoio si riempisse di curiosi, tra sorrisi compiaciuti e un pizzico d’invidia. Elio non si è scomposto: ha varcato la soglia del palco presidenziale, e si è presentato stringendo le mani un po’ a tutti. Dopo il breve incontro con il Presidente, è uscito dalla porta esclamando un educato «Buonasera, arrivederci». Tra i più giovani spettatori presenti in sala, ci ha raccontato la sua storia con un grande sorriso e tanta emozione. Vuole fare l’archeologo, ama la storia, la scienza e la geografia, ma ascolta anche la musica classica grazie ai suoi genitori che ogni anno rinnovano l’abbonamento al Teatro Bellini. «È stato molto gentile», ha aggiunto riferendosi al Presidente, «mi ha chiesto se mi stesse piacendo l’opera e ho risposto di sì, poi mi ha chiesto se stessi studiando qualche strumento e ho risposto che suono il pianoforte. Lui mi ha confessato che vorrebbe saperlo suonare».

«Alla fine mi ha stretto la mano e mi ha salutato, è stato molto bello. Quando sono uscito, mi sono rintanato nel palco perché ero ancora tutto rosso. Ero al settimo cielo, alla fine il Presidente l’ho incontrato davvero».

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