«Andare in cerca delle radici della nostra cultura musicale permette di scoprire cose straordinarie. Molti compositori del passato attingevano da canti e melodie popolari, e il risultato è estremamente attuale. In alcuni brani scritti ‘600 di Henry Purcell, ad esempio, si ritrovano linee di basso molto simili a quelle dei Pink Floyd o dei Nirvana e ci si rende conto da dove provenga il rock inglese». Così Giovanni Sollima riassume l’intento del concerto “Roots / Radici”, promosso dalle associazioni Musikante e Musicainsieme a Librino, con protagonista G+8 Cello Power, formazione che vede lo stesso Giovanni Sollima insieme a 8 giovani violoncellisti di Santa Cecilia. 

Due le repliche previste, una il 2 agosto nel capoluogo etneo presso la chiesa di San Nicolò l’Arena per Catania Summer Festival e l’altra il 3 agosto a Noto presso il cortile dell’ex Collegio dei Gesuiti, per la conclusione del cartellone del Festival Internazionale “Notomusica”. «Sono contento di suonare sia a Catania sia a Noto, dove il concerto concluderà il festival. La varietà di repertorio, la contaminazione tra generi e la presenza di musicisti che, seppur giovanissimi sono estremamente talentuosi  – continua Sollima – incarna perfettamente lo spirito della manifestazione voluta da Corrado Galzio, che ho avuto il piacere di conoscere». G+8 Cello power, infatti, è formato dai migliori giovani della classe di violoncello all’Accademia di Santa Cecilia in Roma – tra loro anche due elementi che hanno iniziato il loro percorso all’interno dell’orchestra catanese MusicaInsieme a Librino – dove Sollima è docente. «Si tratta di musicisti straordinari. C’è già chi è stato chiamato per suonare come primo violoncello in orchestre importanti come la Cherubini del Maestro Muti. Nel nostro ensemble la differenza generazionale, come sempre dovrebbe essere in musica, non si avverte affatto e spesso ci ritroviamo a condividere suggestioni ed emozioni che danno vita spontaneamente a nuove idee». 

I componenti dei G+8 Cello Power

Ne è derivato un programma decisamente variegato, che accanto a delle composizioni originali di Sollima include anche delle antiche musiche trascritte per l’occasione da quest’ultimo. «Suoneremo un sublime brano di Van Westerout, compositore pugliese di origini olandesi intriso dello spirito romantico dell’Ottocento; daremo spazio anche alla musica di Luigi Boccherini, artista metà italiano e metà spagnolo, con un suo famoso Fandango che conquistò pure Casanova». Un viaggio di alcuni secoli di tradizioni musicali che farà tappa anche in Armenia, con le musiche di Komitas, nella Napoli barocca di Giovanni Valentini,  nel Brasile del secolo scorso con Egberto Gismonti e in macedonia con il tema tradizionale “”Ako umram il zaginam”. L’arrangiamento di Sollima della “La Pizzica indiavolata” invece farà immergere il pubblico nella musica tradizionale salentina che l’artista, già maestro concertatore della Notte della Taranta, conosce bene.

Il nostro impegno è offrire contenuti autorevoli e privi di pubblicità invasiva. Sei un lettore abituale del Sicilian Post? Sostienilo!

Print Friendly, PDF & Email