Gli scatti “sbagliati” di William Klein e la poetica dell’imperfezione
Amante dell’arte, soprattutto quella cubista, e profondo innovatore della fotografia di moda, l’artista statunitense fu sempre restio a conformarsi ai canoni della fotografia del suo tempo. «Se le foto sono sfocate, mosse, con grana e patina, tanto meglio – affermava Klein – più la foto è libera, anche dalla tecnica e dalle regole, più sa trasmettere libertà, vivacità e autenticità. Si fotografa la vita, non la finzione, e la vita è imperfetta, non c’è niente di più imperfetto».
