Chi prima, chi dopo, alla fine anche i festival siciliani hanno seguito l’esempio delle più importanti manifestazioni musicali internazionali dell’estate rock, annullando gli appuntamenti di quest’anno in ottemperanza con le norme anti-Covid che vietano assembramenti e impongono il distanziamento fisico: norme incompatibili in un concerto rock. Tutto rinviato al 2021: l’Ypsigrock Festival, Ortigia Sound System, FestiValle, Mish Mash Festival, Mondo Sounds Festival, One Day Music, The Djoon Experience.

Un effetto domino al quale si è sottratto l’Indiegeno Fest che non ha voluto rinunciare alla sua settima edizione, «che si farà e sarà un’edizione speciale, nel rispetto delle normative di sicurezza dei decreti vigenti», spiega Alberto Quartana, fondatore di Leave Music, principale sponsor del Festival. «Viviamo un momento particolare, difficile per tutti, anche per chi lavora nel nostro settore, ma amiamo il territorio in cui si svolge il Festival, amiamo il nostro pubblico. Molti spettatori che hanno acquistato i biglietti in prevendita ci hanno fatto sapere di non voler chiedere il rimborso, per poter sostenere il settore».

«È un investimento sul futuro, per la gente che ha lavorato con noi in questi anni, quelle persone che stanno dietro le quinte, e per il pubblico», prosegue Quartana. «Vuole esprimere la voglia di ripartenza: è un segnale forte al Paese, alla Sicilia e a noi stessi che siamo fermi su tutta la linea da febbraio».

Solo due gli eventi in programma per l’Indiegeno Fest: Diodato che “farà rumore” all’alba del 4 agosto. L’altro si terrà al tramonto e dovrebbe probabilmente vedere come protagonista Max Gazzè

Per mantenere un rapporto di fiducia con il proprio pubblico e con il proprio territorio, mentre in tanti chiudono e rimandano rassegne all’anno prossimo, sperando che la buriana del virus sia passata, testardamente e con una certa ispirazione l’Indiegeno Fest va in direzione contraria. «È una scommessa: anche se in modi e tempi ridotti, vogliamo essere presenti quest’anno», sottolinea Quartana. Al teatro antico di Tindari, scenario degli eventi del Festival, saranno ammessi circa 400 spettatori, «ma siamo fiduciosi che prima di agosto le restrizioni possano essere allentate». Pur sapendo che, in ogni caso, «si chiuderà in perdita». «Gli sponsor sono pochi e il finanziamento del Comune di Tindari è stato rimodulato. L’80% dei costi ricade su noi stessi, sulla Leave Music», si lamenta il responsabile del Festival. «Che, fortunatamente, non rappresenta il core business dell’etichetta discografica», attraverso la quale sono passati Mannarino, Tosca, Yuman, Avincola, Cassandra Raffaele e molti altri.

La locandina del concerto di Diodato

Spazi e anche eventi ridotti. Soltanto due in programma. Ad andare incontro al progetto coraggioso dell’Indiegeno Fest, l’altrettanto folle volontà della Otr Live di far andare in tour i propri artisti anche se per platee di mille spettatori massimo, come recita il dispositivo del governo. Così in cartellone troviamo Diodato che “farà rumore” all’alba del 4 agosto (live già testato positivamente lo scorso anno con Daniele Silvestri), «purtroppo Levante (annunciata a gennaio) ha deciso di annullare tutto il tour». L’altro evento si terrà al tramonto e, con molta probabilità, dovrebbe vedere come protagonista Max Gazzè.

«Entrambi gli eventi saranno trasmessi in diretta streaming attraverso una attrezzatura professionale», annuncia Alberto Quartana. L’edizione di quest’anno è inoltre impreziosita da un’identità visiva tutta nuova, a cura di Lorenzo Morelli (aka amaro666) e ispirata al mondo dei supereroi: ogni artista ha un suo personalissimo alter ego e Indiegeno diventerà il suo quartier generale, la propria isola.

«Saranno occasioni speciali, concerti figli di questo tempo, certo, ma che porteranno in ogni nota, in ogni gesto, in ogni istante, tutta la consapevolezza, tutto il bagaglio di un vissuto che, mai come in questo momento, potremmo definire comune. Concerti di un’altra estate, appunto», spiega Diodato. Il cantautore tarantino, costretto in primavera a rinviare gli show previsti a Milano e Roma, ha accolto l’idea di fare canzoni dal vivo anche per platee ridotte. «Ho pensato ai miei amici, ai miei compagni di viaggio, professionisti che da anni mi permettono di dare il meglio su un palco e che sono stati tra i più colpiti da questa situazione», continua Antonio Diodato. «Ho pensato al giorno in cui saremmo tornati ad essere un corpo unico, capace di raccontare quanto tutto questo sia importante per una società libera, sana, felice. Ho pensato che questa estate potesse essere il momento giusto per tornare a guardarci negli occhi e provare a ripartire», spiega il trionfatore del Festival di Sanremo 2020 con la canzone Fai rumore, assurta anche a inno dei balconi durante il lockdown. «Tornerà la vita di prima, quella in cui potremo ammassarci in un club, stringerci e urlare in uno stadio, mischiarci, ma quel giorno, forse, sarà ancora più bello ricordare questi primi passi fatti insieme».

Daniele Silvestri

Appartiene sempre della scuderia Otr Live l’unica voce che questa estate risuonerà nel Teatro antico di Taormina. Daniele Silvestri ha infatti confermato la data siciliana del 29 agosto e aspetta adesso una risposta dal Parco Archeologico di Naxos sulle modalità di accesso e di esecuzione. «Ebbene sì. Si suona. Con serietà ovviamente, ma anche con entusiasmo, con attenzione ma con coraggio, con pudore ma con energia…in questa strana estate… si suona!», commenta l’artista romano. «Quasi impossibile immaginarlo anche solo un mese fa. E sicuramente sarà diverso, più complicato, anomalo… Sarà una sfida. E proprio per questo sarà forse più emozionante, probabilmente irripetibile».

«Per strutture indipendenti come la Otr non si può immaginare uno stop totale dei live per un intero anno. Mi faccio portavoce di tutte quelle strutture indipendenti (come Imarts e Ponderosa e molte altre) che, sempre nel rispetto delle leggi, credono fortemente che la musica non si può e non si deve fermare», sostiene Francesco Barbaro di Otr Live, organizzatore dei tour di Irene Grandi, Daniele Silvestri, Max Gazzè, Carmen Consoli, Carl Brave, Diodato. «Capiamo le ragioni delle multinazionali che sono costrette a fermare grandi eventi come quelli di Vasco Rossi, Tiziano Ferro o Ligabue, ma la nostra funzione di indipendenti è quella di trovare altri modi per andare avanti e abbiamo l’obbligo morale di farlo, non solo per gli artisti, ma anche per i musicisti, i tecnici, i direttori di produzione, i fonici e tutte le famiglie che ci sono dietre queste importantissime figure professionali della musica».

«Lo Stato non ha vietato la musica dal vivo, a noi tocca solo inventare nuove soluzioni per dare la possibilità ai musicisti di non fermarsi e al pubblico di scegliere se ascoltare o no la musica dal vivo», continua Barbaro. «L’Italia è un Paese che racchiude tantissimi spazi all’aperto, bellissimi e suggestivi, che possono essere lo scenario perfetto per questi nuovi live. Inoltre, vorrei ricordare che il decreto è in vigore fino al 31 luglio, tutti ci auguriamo che la situazione possa migliorare e ci possano essere ulteriori aperture».

La musica dal vivo risuonerà anche a “Sotto il vulcano”: questo il nome della rassegna itinerante di spettacoli dal vivo per la valorizzazione del territorio Taormina / Etna, organizzata dall’Associazione Culturale Sopra la Panca in collaborazione con il Comune di Catania, il Comune di Taormina ed il Comune di Zafferana.
«Come recita il tour di Silvestri, riteniamo di aver fatto La cosa giusta – afferma il direttore artistico Nuccio La Ferlita – Sopra La Panca è l’unica realtà in Sicilia a realizzare una programmazione di spettacoli dal vivo in questo particolare momento storico, riportando la musica nei luoghi all’aperto più suggestivi della nostra isola, nell’intento di non fermarsi e credendo fortemente in un progetto di lavoro che, a proprio rischio, possa essere un valore aggiunto al prestigio delle location che li ospitano e all’indotto, l’impresa culturale dello spettacolo dal vivo valorizza il territorio e apporta produttività».
Nel cartellone del Festival Sotto il Vulcano: Diodato e Daniele Silvestri, entrambi protagonisti al Teatro antico di Taormina, rispettivamente il 5 ed il 29 agosto; Vinicio Capossela il 12 agosto, Lello Analfino & Tinturia il 13 agosto, Marco Masini il 16, Alice canta Battiato il 18 e Max Gazzè il 23 all’anfiteatro di Zafferana; Massimo Ranieri il 10 agosto, Mario Venuti il 18 settembre e la coppia Colapesce Dimartino il 26 settembre alla Villa Bellini di Catania.

Un’altra “voce” di quest’estate sarà quella dell’Inda di Siracusa. Rinviato al 2021 il cartellone degli spettacoli classici (Baccanti, Ifigenia in Tauride e Le Nuvole), l’Istituto del Dramma Antico non ha tuttavia rinunciato a far calare il silenzio sul Teatro greco aretuseo: se il coro tacerà, una voce sola parlerà per tutti. «Farlo risuonare di musica e parole è un gesto simbolico, propiziatorio» spiega Nicola Piovani che il 10 luglio (in replica l’11) aprirà la rassegna “Inda 2020 Per voci sole” con lo spettacolo L’isola della luce, il dramma musicale dedicato a Apollo, su libretto di Vincenzo Cerami, composto per un ensemble, due voci, voce recitante e coro. Accanto a lui ci saranno Massimo Popolizio e Tosca. Ad accoglierlo sarà un teatro semivuoto, al quale saranno ammessi soltanto 480 spettatori per i limiti imposti dall’emergenza epidemia.

Nicola Piovani (foto Rafael Peñaloza)
Nicola Piovani (foto Rafael Peñaloza)

«La storia che raccontiamo è piena di contemporaneità» spiega il Premio Oscar. «Latona partorisce Apollo contro il volere degli Dei perché Apollo, dio della luce, porterà la luce agli uomini che devono vivere al buio. Delos, l’isola che permise a Latona di dare alla luce Apollo, è il sito dove presentai la prima versione di quest’opera. Ora a Siracusa presento la nuova versione».

A portare la luce nel buio dell’era Covid sarà anche Lunetta Savino, il 17 luglio con Da Medea a Medea di Euripide e Antonio Tarantino e con le musiche dal vivo della jazzista Rita Marcotulli; mentre il 25 luglio toccherà a Lella Costa con La vedova Socrate di Franca Valeri per la regia di Stefania Bonfadelli. Il primo agosto in scena Luigi Lo Cascio, con Aiace di Ghiannis Ritsos, musiche dal vivo di Giupi Alcaro, tra i fondatori di Superbudda. Una settimana dopo un altro nome importante: Laura Morante con Fedra, Antigone, Clitennestra e Saffo da Fuochi di Marguerite Yourcenar, accompagnata dalle musiche dal vivo di Rodrigo D’Erasmo (Afterhours) e Roberto Agostini. Il 22 agosto Isabella Ragonese con Crisotemi di Ghiannis Ritsos, musiche dal vivo di Teho Teardo, splendida anomalia nella musica italiana. Teardo, probabilmente è conosciuto più all’estero che da noi, grazie alle sue collaborazioni con veri e propri dei della musica sperimentale a tutti i livelli, come Nurse With Wound, Cop Shoot Cop, Zeni Geva, Ramleh, Pacific 231, Alexander Bălănescu, James George Thirlwell, Motus e Blixa Bargeld, leader degli Einsturzende Neubauten e storico chitarrista di Nick Cave & The Bad Seeds.

Teho Teardo (Foto Elia Falaschi)
Teho Teardo (Foto Elia Falaschi)

Ultimo appuntamento il 30 agosto con l’artista contemporaneo e performer Mircea Cantor, Prix Duchamp 2011, che debutterà con The Sound of my Body is the Memory of my Presence, una nuova creazione pensata appositamente per questa occasione unica, con il coinvolgimento straordinario degli allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico. «Lo spettacolo, fin dalla titolazione (“Il suono del mio corpo è la memoria della mia presenza”, nda), punta sull’impatto emotivo suscitato dalla fusione delle percezioni afferenti a sfere sensoriali diverse, quasi a voler ricreare un rituale sacro in grado di recuperare il tempo della vita stravolta dall’irrompere degli eventi e mai disgiunto dal supporto del ricordo di quel che è stato», spiega l’artista rumeno.

Alla serata finale prenderanno parte anche Anna Della Rosa, Lucia Lavia, Galatea Ranzi e, in collegamento video, Piera Degli Esposti. Ad Eva Cantarella sarà consegnato l’Eschilo d’oro alla carriera. Tutti gli spettacoli del progetto “Per voci sole” saranno trasmessi in diretta e in differita sul sito web della Fondazione Inda.

In formato ibrido il Taormina Film Fest che si svolgerà tra l’11 e il 19 luglio in un’inedita edizione online in streaming su MYmovies e presenterà una selezione di oltre quaranta anteprime

In formato ibrido il Taormina Film Fest che si svolgerà tra l’11 e il 19 luglio in un’inedita edizione online in streaming su MYmovies e presenterà una selezione di oltre quaranta anteprime, tra opere prime e seconde, produzioni indipendenti e documentari. La principale categoria competitiva sarà fruibile anche in sala al Palazzo dei Congressi di Taormina, mentre la gran parte delle tradizionali sezioni e altri contenuti saranno online continuando ad offrire nelle sale virtuali la possibilità di approfondimento e di incontro al pubblico. Insomma lavori in corso.

Mantiene fede all’appuntamento anche il Festival delle Orestiadi di Gibellina, che in questa edizione racconterà di sogni, di Sicilia e di cinema. L’evento ideato per Gibellina e dedicato a Federico Fellini con il patrocinio Fellini100, è stato inserito tra le manifestazioni ufficiali per il Centenario felliniano e inserito nel calendario ufficiale del Ministero dei Beni Culturali. Si parte venerdì 17 luglio con un’anteprima, tra parole e musica, per dare un segnale della lenta ma significativa ripresa dello spettacolo e della musica dal vivo. A rompere il silenzio e aprire le porte della edizione numero 39 saranno le parole sull’inscindibile rapporto tra “Teatro, cinema e sogno” interpretate da Vincenzo Ferrera con la musica di Dario Sulis e Diego Spitaleri (produzione esclusiva per Orestiadi 2020), che lasceranno il posto alle note di Niccolò Fabi, ospite d’onore del Festival, che in questa particolare estate ha pensato di ritagliarsi alcune date speciali per mettere in scena alcuni live acustici, in solo, per voce e chitarra.

Sabato 18 luglio le Orestiadi aprono ufficialmente con un’altra produzione del Festival, un’anteprima nazionale dedicata al mondo del cinema e ai suoi sogni: “Quel Film sono io” tratto da “Ils ne sont pour rien dans mes larmes” di Olivia Rosenthal, Edizioni Gallimard (un progetto inedito di Umberto Cantone e Alfio Scuderi) con la partecipazione di Alessio Vassallo, Filippo Luna, Aurora Falcone, Daniela Macaluso, Silvia Ajelli, Gaia Insenga. Venerdì 24 luglio va in scena l’omaggio delle Orestiadi a Leonardo Sciascia e al felice rapporto che la sua scrittura ha avuto con il cinema: l’atto unico “Gioco di Sicietà” con Silvia Ajelli, Luigi Maria Rausa e il racconto “Un caso di coscienza” letto da Paolo Briguglia, con le musiche di Gianni Gebbia.

Ancora la Sicilia al centro dello spettacolo di Fabrizio Ferracane, “Orapronibis” di Rino Marino, previsto per sabato 25 luglio. Venerdì 31 luglio e sabato 1 agosto ritorna alle Orestiadi il progetto under 35 #cittàlaboratorio, grazie alla collaborazione con il Teatro Biondo e Scena Aperta di Palermo, quest’anno con ben quattro anteprime di giovani e promettenti artisti siciliani. E per finire il teatro al Cretto di Burri che in queste ultime edizioni è tornato ad essere un “non luogo” imprescindibile per il Festival e un’occasione importante di riappropriazione degli spazi per il suo pubblico, come per la città su cui si erge.

Venerdì 7 agosto un inedito omaggio alla narrazione siciliana e alle storie della nostra terra “I-Sola” con Gaspare Balsamo, Davide Enia, Vincenzo Pirrotta, e l’originale omaggio al cinema e ai sogni di Federico Fellini, nel centenario della sua nascita, sabato 8 agosto “Li dove nascono i sogni”, omaggio al grande regista, con la partecipazione di Francesco Scianna e Roy Paci, Angelo Sicurella e con Federica Aloisio e Fabrizio Romano. I biglietti possono essere acquistati soltanto online sul sito della Fondazione Orestiadi. L’ingresso in sala è previsto a partire dalle 20.30 e avverrà in maniera contingentata per evitare assembramenti.

Anche a San Vito lo Capo si tenta di salvare il Cous Cous Fest, in programma dal 18 al 27 settembre prossimi, «riprogettando la manifestazione in assoluta sicurezza sanitaria e nel totale rispetto delle modalità organizzative che verranno disposte» spiegano gli organizzatori. «Lo svolgimento dell’evento sarebbe di fondamentale importanza non soltanto per le ricadute economiche nel territorio, messo a dura prova dallo scoppio dell’epidemia ma anche per i risvolti sociali e rappresenterebbe un segnale di ottimismo e positività dopo questo lungo periodo dominato da difficoltà e incertezze».

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