Autore della “chimica in versi” e parlamentare, ecco chi era il poeta che negli anni ’50 sbeffeggiava Aldo Moro e che oggi potrebbe definirsi un antesignano del giovane cantautore che ha spopolato a Sanremo con “Il congiuntivo”

[dropcap]«[/dropcap][dropcap]I[/dropcap]l Governo così fa con la scuola, / come un bravo papà, povero e scaltro, / che spera solo nella provvidenza / e tira avanti a furia di espedienti, / tappando un buco per aprirne un altro. […] Alla mancanza d’aule, d’insegnanti, / alla preparazione insufficiente / d’alunni e, molte volte, di docenti, / all’analfabetismo persistente, / agli infimi stipendi, alla scarsezza / di fondi, di cui possono disporre / i più alti istituti di ricerca, / all’approssimazione senza impegno, / si aggiunge il peso di problemi nuovi, / che tutto il mondo avverte e che da noi / sono ignorati o sottovalutati».

Una dichiarazione forte e attuale, che sembrerebbe risalire a qualche giorno fa e che invece sorprende per due motivi. Il primo: è parte di un discorso pronunciato alla Camera dei deputati nella seduta del 17 ottobre 1957, rivolto all’allora ministro della Pubblica istruzione Aldo Moro. Il secondo: è stata scritta e letta in versi, esattamente come il resto dell’intervento.

Il suo autore si chiamava Alberto Cavaliere, quest’anno avrebbe 121 anni eppure, nonostante sia vissuto in una contingenza lontana dalla nostra, non farebbe fatica a scatenare la simpatia di molti contemporanei. Il sommario qui proposto, infatti, che Cavaliere ha pronunciato nella parte conclusiva del suo contributo a Montecitorio, è corredato da una serie di forti denunce, fra le quali spicca quella alla corruzione e alla scarsità di concorsi pubblici per l’assegnazione di posti di ruolo.

Questioni quanto mai urgenti, espresse con proprietà di linguaggio e con determinazione, nonostante i vincoli legati al numero di sillabe da rispettare. Rispecchiarsi in certe allusioni è istintivo, e allo stesso tempo sorprende la schiettezza con cui l’oratore delineava le più gravi lacune dell’amministrazione statale in riferimento a una formazione poco efficace e funzionale al mondo del lavoro.

Un altro motivo per cui il deputato della Repubblica Italiana originario di Cittanova, in Calabria, riceverebbe oggi l’approvazione specialmente delle nuove generazioni riguarda il suo percorso formativo. La sua vena polemica è rintracciabile già in età adolescenziale, al punto che a soli dodici anni Cavaliere è stato espulso dal collegio presso cui studiava perché aveva composto una poesia in cui prendeva in giro e sbeffeggiava i docenti.

Peraltro, il futuro giornalista ha avuto alcune difficoltà nel superare gli esami universitari. Emblematico è il caso di un orale di Chimica in cui lo studente era stato solennemente bocciato. La stroncatura lo ha spronato a individuare un procedimento alternativo per memorizzare l’argomento e lo ha portato a rielaborare l’intero manuale di studi in versi. Il professore, naturalmente, non se lo aspettava. Nell’ascoltare la riformulazione dell’alunno, lo hanno colpito non solo la sua originalità, ma anche e soprattutto la capacità di immagazzinare una tale mole di concetti in rima.

Il giovane non ha tardato a laurearsi in Chimica all’Università di Roma e, parallelamente, a darsi da fare per mettere in pratica il proprio estro, abbandonando la carriera scientifica per dedicarsi a quella della satira, del quinto potere e della politica. L’aneddoto legato alla sua prova d’esame, intanto, ha un seguito e si è trasformato in un volume edito per nel 1928 dalla casa editrice Zanichelli: “Chimica in versi (Rime distillate)”.

La pubblicazione è stata la prima di una lunga serie, che ha portato l’entusiasta autore a proporre ulteriori rivisitazioni del sapere, spesso legate a vicende della storia più o meno recente e sempre rigorosamente in endecasillabi. Un’idea non molto diversa da quella che nel 2018 ha portato alle luci della ribalta sul palco di Sanremo il trentunenne Lorenzo Baglioni e la sua spiegazione musicata del congiuntivo, con tanto di coniugazioni complete e regole di utilizzo.

Che Cavaliere abbia fatto da antesignana musa ispiratrice alla web star che ora conta oltre quattro milioni di visualizzazioni su YouTube?

 

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