Il “Diario siciliano” di Ercole Patti: ritrovare la felicità tra le strade di una Catania che fu
La granita fatta con la neve, il mare di Pozzillo e il profumo della pasta alla Norma, le campagne alle pendici dell’Etna ancora prive del cemento che le avrebbe deturpate. Nel 1971, lo scrittore catanese dava alle stampe un’opera che miracolosamente restituiva a luoghi, sentimenti, gesti e parole di una intera città passata una nuova vita. La sua, del resto, non era solo una ricerca intima di una memoria gioiosa, ma la ricerca universale di ogni siciliano e di ogni uomo che tenta di riacciuffare la dimensione mitica della giovinezza
