«Un accordo pionieristico, senza precedenti in Italia»: così Roberto Di Bella, presidente del Tribunale dei minori di Catania, definisce l’accordo appena firmato dalle Pubbliche amministrazioni, cui aderiscono anche le diocesi di Catania, Acireale e Caltagirone, con lo scopo di combattere il preoccupante fenomeno della devianza giovanile sul territorio. La sinergia istituzionale darà vita ad un osservatorio che mapperà le zone e i quartieri della Città etnea individuando le aree maggiormente esposte e critiche e fornirà anche valutazioni alle Autorità per interventi e iniziative di carattere infrastrutturale, culturale e di inclusione sociale. 

Secondo il prefetto Claudio Sammartino l’iniziativa costituisce «un deciso cambio di passo nelle strategie di prevenzione e recupero degli stessi giovani, nella consapevolezza che l’attuale emergenza sanitaria accentuerà le criticità sociali e le situazioni di devianza legate al bisogno». D’altro canto, il momento non potrebbe essere più appropriato. Come evidenziato dal rapporto della fondazione Openpolis, dalle più recenti rilevazioni dell’Istat relative al 2019 in tema di povertà educativa sul territorio nazionale, emergono segnali preoccupanti per la Sicilia. A Catania e a Palermo, ad esempio, il 56% e il 54% dei residenti non ha conseguito il diploma: un risultato che le colloca in coda alla classifica dei più popolosi comuni italiani. A dispetto di un livello d’istruzione che a livello nazionale fa registrare un miglioramento rispetto all’ultimo censimento del 2011, le differenze a livello territoriale rimangono marcate rispetto ad una molteplicità di indicatori. Ad eccezione di Prato, ad esempio, le ultime venti province per quota di laureati o diplomati si trovano tutte nel Mezzogiorno. 

«Il neonato Osservatorio – commenta il procuratore distrettuale della Repubblica Carmelo Zuccaro – è il migliore modo per attuare il secondo comma dell’articolo tre della Costituzione e rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale al pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese». Tra gli obiettivi dell’iniziativa, che vedrà anche l’apporto delle Forze dell’ordine, la programmazione di strategie di contrasto della dispersione scolastica e alla elaborazione di interventi di inclusione sociale, culturale e lavorativa dei giovani; la pianificazione di interventi volti a favorire il tempo pieno nelle scuole delle aree degradate della città e l’istituzione di centri di aggregazione culturale anche con il contributo delle Diocesi e delle associazioni del terzo settore; e infine la rilevazione dell’andamento dell’anno scolastico negli istituti di formazione professionale al fine di combattere il rischio di reclutamento da parte della criminalità organizzata.


I FIRMATARI DELL’ACCORDO

L’Accordo è stato siglato dal Prefetto Sammartino, dal Sindaco Pogliese, dall’Arcivescovo Gristina e dai Vescovi Peri e Raspanti, dal Presidente del Tribunale per i Minorenni Di Bella, dal Procuratore della Repubblica per i Minorenni Aiello, dal Procuratore della Repubblica Zuccaro, dal Questore Della Cioppa, dal Comandante Provinciale dei Carabinieri Coppola, dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza D’Angelo, dal Rettore dell’Università Priolo, dal Dirigente scolastico Provinciale Grasso, dal Dirigente dell’Ispettorato del lavoro Corsaro, dalla Dirigente dell’Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni dell’Amministrazione della Giustizia Bonanno. 

Il nostro impegno è offrire contenuti autorevoli e privi di pubblicità invasiva. Sei un lettore abituale del Sicilian Post? Sostienilo!

Print Friendly, PDF & Email