La pandemia ha provocato gravi problemi, non solo economici. Il disagio per i provvedimenti restrittivi e per il confinamento domestico è stato tra i fattori di innesco di gravi condizioni depressive in milioni di italiani. Soprattutto per chi è abituato a frenetici ritmi di lavoro, agli spostamenti, all’adrenalina, Vittime persone d’ogni genere, età e condizione sociale. Fra queste Corrado Neri, classe 1994, pianista e compositore di Avola, la cui musica senza barriere ormai varca gli stretti confini dell’Isola, oltrepassando gli Oceani.

«Mi ero stancato dei concerti in streaming, rifiutavo anche di dare lezioni private di piano ai miei allievi. L’aver perso un tour in America e l’impossibilità di suonare nei teatri mi avevano fatto sprofondare nella più cupa depressione», racconta il giovane musicista. «Mi rinchiusi in casa, prigioniero del lockdown, senza voglia di incontrare persone, di uscire, di suonare». Sintomi gravi per un artista che nel 2015 allo Zecchino d’Oro vinse un premio con il brano Una commedia divina, ispirata a Dante, e già quattro anni dopo, sulle ali della vittoria all’Ibla Grand Prize, aveva girato le maggiori sale di concerto del mondo, dalla Kioi Hall di Tokyo alla leggendaria Carnegie Hall di New York, attraversando tutte le capitali del Sudest asiatico e girando in lungo e largo negli States.

A strapparlo dallo stato depressivo è stata l’energia del vulcano. L’Etna. «Ero ospite in casa della mia fidanzata a Zafferana e cominciai a percorrere i sentieri montani», continua Corrado Neri. «Mi sono iscritto anche a un club che organizzava lunghe passeggiate». Dal Rifugio Citelli al Monte Frumento delle Cocazze, fra boschi, antiche colate laviche e conetti eruttivi, dalle Case Pirao alla zona di Monte Spagnolo fra alte ginestre e una secolare faggeta, dalla Casermetta Piano dei Grilli alla Pista Almontana, fra panorami mozzafiato e boschi di querce. Chilometri di trekking e saliscendi. Sudore e fatica, disintossicanti. Per liberarsi da incubi e stress. «Solo dopo aver seguito tutti i sentieri dell’Etna sono uscito dalla depressione». Ritrovando la voglia di suonare e, soprattutto, l’ispirazione.

L’artista con Renzo Giuffrida, regista di “Music in a box?”

Da quella esperienza nasce Etnea, la canzone della rinascita, omaggio agli effetti benefici del vulcano: il tamburo che detta il ritmo dei passi, la corsa, gli sbuffi per la fatica e del vulcano, in un crescendo che si placa con il raggiungimento della pace dei sensi e l’uscita dal tunnel dell’ipocondria. La composizione è al centro del progetto Music in a box?, sorta di docu-concerto, ovvero concerto-documentario o film-concerto, che, secondo le parole dell’autore, «vuole essere una fotografia del momento, sottolineando le condizioni in cui viviamo».

In quale “scatola” potrà sopravvivere la musica alla fine della pandemia? Resterà chiusa dentro i bauli, o sarà ancora imprigionata nei cellulari, nei tablet, oppure tornerà libera nei teatri? A queste domande Corrado Neri risponde riempiendo di contenuti la “scatola” vuota del Teatro Odeon di Avola. «Sono momenti “live”, inframezzati da una intervista condotta dalla musicologa Lina Maria Ugolini», spiega. «Per prima cosa ho voluto al mio fianco Alfio Antico, che, insieme con Domenico Modugno, è uno dei miei punti di riferimento. Di Alfio mi ha colpito la sua grande capacità nel comunicare: lui arriva dritto al cuore, è la sua magia».

Alfio Antico

Il piano di Neri fa da contrappunto al tamburo del lentinese nella suggestiva Silenzio d’amuri, libero poi di improvvisare sulla giocosa Storii di pisci. «Poi sono io a coinvolgerlo nel brano La pizzica di Domenico Modugno e in Etnea, composizione che rispecchia il linguaggio e lo stile di Alfio».

L’amore per il Mimmo Nazionale è invece parallelo alla fiction La grande storia (2013) con Giuseppe Fiorello nei panni dell’interprete di Volare. «In quel periodo io suonavo nei localini, combinavo un po’ di tutto: canzoni d’autore italiane, pop internazionale, ragtime», ricorda. «Cominciai ad inserire alcuni classici di Modugno rielaborati in chiave jazz o classica. Vecchio frack, ad esempio, lo trasformai in una fuga a tre voci intitolata Vecchio Bach. A me è sempre piaciuto infrangere le barriere, nello stile del pianista viennese Friedrich Gulda, spaziando tra i generi».

Modugno torna in Music in a box? con La sveglietta, che Corrado Neri affida alla voce tenorile di Dave Monaco, bresciano di Palazzolo Acreide che nel 2018 sfiorò il palco dell’Ariston del Festival di Sanremo. «E poi mi affianca nell’omaggio a Giuseppe Verdi con La donna è mobile».

L’omaggio al Cigno di Busseto ha anche un valore sentimentale. A Casa Verdi, casa di riposo milanese per anziani musicisti voluta proprio dall’autore dell’Aida, Corrado Neri ha vissuto quattro anni. Ovviamente, non come paziente, ma come intrattenitore. «C’è la tradizione di ospitare un gruppo di studenti di musica che hanno il compito di portare un po’ di gioventù e allegria», chiarisce il pianista avolese. «Lì ho incontrato tanti musicisti e ho conosciuto tante storie che meriterebbero di essere raccontate». Come quella di Bissy Roman, romena di 96 anni, tra le fondatrici del Partito comunista di Bucarest, poi dissidente fuggita in Occidente, «che mi ha messo in contatto con una filantropa di New York, grazie alla quale ho fatto diversi concerti, uno dei quali al Lincoln Center».

Massimiliano Di Stefano

Altri ospiti del docu-concerto sono l’avolese Massimiliano Di Stefano, che sottolinea con il violino Ave Maria siciliana, «uno spartito trovato sotto la pedaliera di un organo antico in Sicilia al quale io ho aggiunto il testo in dialetto», e la cantante etnea Federica Contarino, la cui voce da soprano accompagna la rivisitazione di C’era una volta il West: «Un altro omaggio, questa volta a Ennio Morricone, seguito dall’esecuzione dell’Aria sulla quarta corda di Bach, suonata con l’organo ottocentesco della chiesa di San Giovanni Battista di Avola». Musiche che introducono il docu-concerto, facendo da colonna sonora alle riprese aeree della cittadina celebre per le sue mandorle. Coniugando così musica e territorio con la complicità del regista catanese Renzo Giuffrida.

Terminata la lavorazione verso la fine dello scorso anno, Music in a box? debutterà il 14 marzo alle ore 18 sui social e sul canale YouTube di Corrado Neri. In versione inglese farà poi il giro del mondo, partendo dall’ambasciata italiana in Myanmar, ormai tappa fissa nelle tournée asiatiche del pianista che vola sugli Oceani.

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