Il sogno di Giuseppe Cimarosa nella canzone di Mario Venuti

Il protagonista del video “Il pubblico sei tu”, il nuovo singolo dell’ex Denovo, è figlio di un parente del boss Matteo Messina Denaro che rinnegò la mafia. E lui seguì la scelta del padre per dire ai ragazzi siciliani di «inseguire i vostri sogni». Un tema che torna nel testo del pezzo che annuncia il nuovo album dell’artista siciliano

La sua passione sono i cavalli. Anzi il teatro equestre di cui è maestro. Giuseppe Cimarosa ha 36 anni ed è figlio di Lorenzo (morto nel gennaio 2017), cugino acquisito del capomafia latitante Matteo Messina Denaro che, da collaboratore di giustizia, svelò i segreti del boss di Castelvetrano ai magistrati che tuttora utilizzano i suoi verbali per inchiodare i complici del capo di Cosa Nostra. Giuseppe condivise la scelta del padre, schierandosi apertamente contro la criminalità organizzata e incitando i ragazzi siciliani a «inseguire i vostri sogni. Possiamo cambiare la nostra terra».

«L’andamento ritmico del brano suggeriva una cavalcata e quindi ho pensato a lui per le sue qualità tecnico artistiche, ma capii che era la persona giusta anche per dare una lettura più profonda al testo»

Proprio per queste parole la sua storia, rimbalzata agli onori della cronaca tre anni fa, è ritornata d’attualità in seguito all’apparizione nel video della canzone “Il pubblico sei tu” di Mario Venuti: singolo che annuncia l’uscita dell’album “Soyouz 10” il prossimo 31 maggio. La vicenda di Giuseppe Cimarosa infatti non ha un legame diretto con il brano, ma può essere letta attraverso le sfumature della tematica motivazionale del pezzo. “Il pubblico sei tu”, nasce infatti «dall’esigenza di comunicare che gli sforzi che si fanno per piacere agli altri ci fanno dimenticare che più che altro dobbiamo piacere a noi stessi e pacificarci con la nostra natura seppur instabile e imperfetta», spiega Mario Venuti. La scelta di Giuseppe per il video è, tuttavia, avvenuta inizialmente per altri motivi: «L’andamento ritmico del brano mi suggeriva una cavalcata e quindi ho pensato a lui per le sue qualità tecnico artistiche». Poi, però, Mario Venuti ha intuito che poteva essere la persona giusta anche «per dare una lettura più profonda al testo, perché simbolo coraggioso che se c’è una gara da fare è con noi stessi e con la nostra coscienza».

Giuseppe Cimarosa ha scelto di restare a Castelvetrano e dedicarsi alla sua più grande passione: i cavalli e il teatro equestre. Lui e la sua famiglia hanno rinunciato al programma di protezione. «C’è ancora chi, a livello locale, mi punta il dito contro, criticando la mia scelta di ribellione e anche giudicando il momento in cui è avvenuta la collaborazione di mio padre. A queste persone rispondo col mio impegno quotidiano in quello che faccio, compresi gli incontri con alcuni giovani grazie a “Libera”, perché sono convinto che la cosa più importante e utile che posso dare sia la mia testimonianza nei loro confronti. Da persone non della mia città ho ricevuto tanti attestati di stima e vicinanza, dalla maggior parte dei castelvetranesi, dai quali mi sarei aspettato più solidarietà e affetto, è arrivato, invece, odio e ancora peggio indifferenza. Ma non dobbiamo essere noi ad andar via, ma i mafiosi».

«Il suo atteggiamento di fronte alla vicenda personale che ha affrontato, che ovviamente non ha scelto, deve essere d’esempio per tutti: tirare dritto seguendo la propria bussola morale, senza cedimenti»

Il maestro di teatro equestre, che nello spettacolo “Lux”, messo in scena l’anno scorso, racconta l’eterna lotta tra il bene e il male, non perde occasione per manifestare il proprio sdegno verso quei parenti scomodi e fastidiosi e contro la mafia. «Il suo atteggiamento di fronte alla vicenda personale che ha affrontato, che ovviamente non ha scelto, deve essere d’esempio per tutti: tirare dritto seguendo la propria bussola morale, senza cedimenti», racconta Mario Venuti. «Da siciliano è per me un onore e un dovere rappresentare la sua posizione e sono orgoglioso che la musica contribuisca nel suo piccolo a diffondere valori di gioia attraverso una metafora leggera e non retorica: vivi, canta, ama, spera». Come canta nel ritornello del brano “Il pubblico sei tu”. La scelta di Giuseppe Cimarosa ha, tuttavia, il suo rovescio della medaglia. La solitudine. «In molti mi hanno allontanato, altri ancora non sono più venuti al maneggio». Ed è per questo che Mario Venuti, per non lasciarlo solo, terrà un concerto questa estate nel ranch di Castelvetrano «per tutte le persone che hanno nel cuore la speranza di poter cambiare».

 

 

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Laureato in Lettere moderne. Giornalista professionista. Ha collaborato con Ciao2001, Musica Jazz, Ultimo Buscadero, Il Diario di Siracusa. È stato direttore del bimestrale Raro! e caposervizio agli spettacoli al quotidiano "La Sicilia". Nel 2018 ha curato il libro "Perché Sanremo è (anche) Sicilia”. Nel 2020 ha scritto “Alfio Antico. Il dio tamburo” pubblicato da Arcana.

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