La danza in ogni luogo: Catania si prepara alla quinta edizione del FIC Festival

Catania in festa, Catania in danza! In un momento storico in cui la danza, in origine identificata per lo più con la classica e ritenuta disciplina elitaria, sta diventando sempre più accessibile e divulgata anche attraverso canali televisivi, Scenario Pubblico/Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la danza riconosciuto dal Ministero della Cultura fa della città dell’elefante un grande palcoscenico a cielo aperto. Dal 3 al 12 maggio 2024, infatti, le arterie principali e i più importanti teatri del capoluogo etneo saranno animati dalle esibizioni della quinta edizione di Catania Contemporanea/FIC Festival.

Danza ovunque: i luoghi. “Focolaio di infezione creativa”: è questo che indica l’acronimo FIC. L’evento, voluto da Roberto Zappalà, direttore di Scenario Pubblico, prevede infatti di invadere ogni luogo della città di Catania, proprio come il diffondersi di un’infezione. Si parte dalla più frequentata strada cittadina, via Etnea: venerdì 3 maggio il tratto tra piazza Stesicoro e piazza Università dalle 17.30 in poi sarà sfondo della parata urbana The Swan’s Road a cura delle artiste del collettivo SicilyMade. Una reinterpretazione del balletto classico per eccellenza, “la morte del cigno”, rivisitata come un cammino partecipato di riscoperta. Dal centro urbano ai teatri fino ai palazzi storici: Scenario Pubblico, Teatro Massimo Bellini, Teatro Sangiorgi, Fondazione Brodbeck, Isola Catania, Cinema King, Palazzo Biscari, Palazzo della Cultura/ Cortile Platamone saranno tutti cornice attiva delle rappresentazioni artistiche.

Una rete d’arte. Tale rete d’arte è stata tessuta grazie alla collaborazione con Comune di Catania, Teatro Massimo Bellini, Isola Cultural Hub, Associazione Musicale Etnea, Fondazione Brodbeck, Associazione Città Teatro, Fondazione Oelle, Cinema King, Camera di Commercio del Sud-Est Sicilia e gli sponsor Asec Trade e Majoca.Singolare il connubio nato con il Teatro Massimo Bellini, tempio della lirica: «La Danza è la consorella che ha più affinità con la Musica: lo conferma quel riconoscersi nello speculare distinguere tra musica classica e contemporanea, danza classica e contemporanea» afferma Giovanni Cultrera di Montesano, sovrintendente del Teatro Massimo Bellini. In merito a questo tessuto di collaborazioni, Antonio Belcuore – Commissario Straordinario della Camera di Commercio del Sud-Est Sicilia, spiega: «Le imprese che fanno arte e cultura rappresentano una parte consistente del PIL dell’Italia. Catania da sempre in questo ambito si è distinta ed in questa logica la partnership della Camera di Commercio del Sud-Est Sicilia con Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza vuole dare evidenza all’importanza nell’economia del territorio delle imprese culturali».

La spilla di congiunzione. Rappresentazione grafica di questa rete di collaborazioni è la spilla da balia: «Metafora di congiunzione, simbolo di unione tra istituzioni della tradizione ed enti della contemporaneità. Negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso – spiega Roberto Zappalà – le spille da balia diventarono provocatoriamente l’emblema della contro-cultura giovanile punk/post-punk. Crediamo che la spilla possa essere un simbolo capace di legare il passato al presente senza mistificazioni né inutili mercificazioni, ma anche capace di resistenza e dissenso».

Contro lo spreco, la valorizzazione del passato. Il recupero della spilla da balia, tanto in voga negli anni ’70-’80, assume un valore aggiuntivo in questa quinta edizione del FIC, che si articola intorno al tema specifico del Recupero e tutela del repertorio contemporaneo e la valorizzazione delle radici creative. «Oggi assistiamo a uno scambio tra qualità creativa e quantità produttiva, a discapito del percorso economico non più particolarmente attento allo spreco. Il repertorio diventa così utile per consegnare alle nuove generazioni la storia di una o un altro artista ma anche per l’artista di riconfrontarsi col proprio passato ed infine per economizzare il più possibile la creazione, evitando lo spreco di opportunità produttive» afferma ancora Zappalà di fronte a una società sempre più propensa a dimenticare il passato, remoto o recente che sia. Proprio intorno al tema del festival l’11 e 12 maggio sarà organizzato in conclusione del FIC il convegno nazionale Anarchivio, curato dallo stesso Zappalà e da Stefano Tomassini (critico di danza e docente in studi coreografici).

IL PROGRAMMA

  • 3 maggio alle ore 17.30 The Swan’s Road a cura delle artiste del collettivo SicilyMade, lungo la Via Etnea. Alle 21.00 Instrument Jam, della Compagnia Zappalà Danza al Teatro Sangiorgi sulle musiche di Puccio Castrogiovanni.
  • Sabato 4 maggio ore 18.30 a Scenario Pubblico Roberto Zappalà apre al pubblico le prove della sua nuova creazione Le Sacre du Printemps (da Trilogia dell’Estasi). Al Teatro Massimo Bellini alle 20.30 il concerto sinfonico del musicista Giovanni Sollima con brani di Frank Zappa.
  • Domenica 5 maggio, in collaborazione con il Cinema King, proiezione del documentario di David Mambouch L’urgence d’agir (ore 16.00) intorno alla coreografa Maguy Marin. La proiezione sarà preceduta dalla presentazione a cura di Maria Luisa Buzzi, direttrice di Danza&Danza. Della coreografa francese è proposta negli spazi di Scenario Pubblico la prova aperta in anteprima della nuova creazione Grosse Fugue (ore 19.00) interpretata da MM Contemporary Dance Company. Alle 21.00 Virgilio Sieni con l’opera Solo Goldberg Variations, con le musiche eseguite dal vivo dal pianista Andrea Rebaudengo.
  • Martedì 7 maggio, la Fondazione Brodbeck ospita alle 19.30 la compagnia torinese EgriBianco Danza con il progetto site-specific Coreofonie #Le Sacre e, alle 20.30, l’attore e regista Giovanni Calcagno propone in collaborazione con Puccio Castrogiovanni e la CZD2 una nuova versione dell’opera Il Ciclope innamorato.
  • Mercoledì 8 maggio alle 21.00 a Scenario Pubblico Olivier Dubois con My body of coming forth by day, preceduto alle 19.30 dalla proiezione di Anaglifo, storicaproduzione del 1994dell’allora Balletto di Sicilia (oggi CZD).
  • Giovedì 9 maggio alle 21.00 al Teatro Sangiorgi, in collaborazione con il Bellini di Catania, Bastard Sunday, firmato da Enzo Cosimi.
  • Venerdì 10 maggio, a Palazzo Biscari alle 18.30 Save the last dance for me di Alessandro Sciarroni. Alle 21.00 a Scenario Pubblico, lo chefCarmelo Chiaramonte e il regista Gianni Salvo presentano la performance e degustazione sensoriale Serata futurista, con le musiche dal vivo di Giovanni Seminerio e la danza di Modem Atelier.
  • Sabato 11 maggio alle 19.00 in anteprima una prova aperta di Gisellə (studio) della compagnia Cornelia. Alle 21.30, sempre a Scenario Pubblico, chiude Agamennone – criminal case della Compagnia Petranuradanza, coreografia del repertorio degli autori Laura Odierna e Salvatore Romania.
  • Domenica 12 maggio alle 17.30 al Teatro Massimo Bellini la prima assoluta di 4 Seasons (jubileum version) del coreografo brasiliano Samir Calixto sulle musiche delle Quattro Stagioni di Vivaldi, eseguite dall’Orchestra d’archi del Teatro diretta da Dino De Palma, anche violino solista.Gran finale alla Corte di Palazzo Platamone, sede dell’Assessorato comunale alla Cultura, che ospiterà il concerto L’Arte del Taiko (h.21.30) dei Munedaiko.

Grazie alla collaborazione di Fondazione Brodbeck, Isola Catania e Fondazione Oelle saranno in calendario mostre fotografiche e installazioni: Memorie di Etna, Memorie di Sicilia di Alfio Bonanno, mostra a cura della Fondazione Oelle, nei giorni del festival sarà in esposizione presso Isola Catania, mentre alla Fondazione Brodbeck domenica 5 maggio è prevista l’inaugurazione della personale di Francesco Balsamo L’Oro della Lontananza e negli spazi adiacenti le installazioni di Tony Cragg, Esther Klaes e Richard Long. Gli spazi di Scenario Pubblico sono animati tutte le mattine del festival dai workshop, che approfondiscono il repertorio di importanti nomi della danza internazionale e sono tenuti da Joy Alpuerto Ritter (repertorio Akram Khan), Maud De La Purification (repertorio Roberto Zappalà), Rosario Guerra (repertorio Marco Goecke). I workshop sono organizzati in collaborazione con la compagnia associata a Scenario Pubblico ocram dance movement. Sempre a Scenario Pubblico Sofia Bordieri e Laura Gullotta curano una mostra di documenti fotografici d’archivio della Compagnia Zappalà Danza, l’allora Balletto di Sicilia dal titolo Balletto di Sicilia 89-99 – com’eravamo tutto al presente. In collaborazione con Fermento Urbano – gruppo multidisciplinare impegnato in attività di ricerca-azione per generare processi di rigenerazione urbana, favorire l’innovazione sociale, la produzione culturale e innestare il paradigma della cura dei luoghi e dei beni comuni – Scenario Pubblico lancia il FIC GAME 2024, una caccia al tesoro urbana che coinvolgerà cittadine, cittadini e city-users, in un’esperienza immersiva di ricerca e connessione con le Attività Commerciali e Culturali Storiche della città di Catania che abbiano almeno 50 anni di attività nella città di Catania.

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Laureata con il massimo dei voti in Filologia Classica all’Università degli Studi di Catania, Olga Stornello (classe 1994) è giornalista pubblicista dal 2019. Dopo aver acquisito il tesserino grazie alla collaborazione con varie testate (tra cui, oltre “Sicilian Post”, il quotidiano “La Sicilia”), ha frequentato il master RCS Academy “Scrivere e comunicare oggi: metodo Corriere” nel 2020. Tra le sue intramontabili passioni, al di là della scrittura, si annovera anche la danza, che pratica da sempre.

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