Dal sodalizio artistico tra lo sceneggiatore veneziano Fabrizio Capigatti e la Scuola del Fumetto di Palermo nasce il numero zero di Capitan Palermo, il supereroe nostrano che entra a far parte della serie Capitani Italiani.

Quando sentiamo parlare di supereroi viene spontaneo pensare ai personaggi americani dotati di super poteri che saltano tra i grattacieli della city.
Oltre agli Avengers e ai vari “-Man” protagonisti degli universi Marvel e della DC Comics, anche la Sicilia ha il suo eroe: Capitan Palermo. Ne abbiamo parlato con Salvatore Di Marco e Antonino Pirrotta, direttori della Scuola del Fumetto di Palermo, e il disegnatore Daniele Sapuppo in occasione dell’ottava edizione di Etna Comics

REALTÁ E FINZIONE. Dal sodalizio artistico tra lo sceneggiatore veneziano Fabrizio Capigatti e Salvatore Di Marco, Direttore responsabile della Scuola del Fumetto di Palermo, nasce il numero zero di Capitan Palermo che entra a far parte della serie Capitani Italiani, creata dallo stesso Capigatti. Alla sceneggiatura si unisce presto la matita di Daniele Sapuppo, allora allievo della Scuola, a cui viene data così l’occasione di confrontarsi con il mondo lavorativo. «Compito dello sceneggiatore‒ spiega Antonino Pirrotta‒ è quello di inserire il concetto del supereroe nelle varie città, all’interno del loro contesto sociale, culturale e urbanistico». Un fumetto che si ponga quindi a metà strada tra la dimensione fantastica del supereroe e la realtà del luogo che in questo caso «comprende alcuni fatti di cronaca che hanno influenzato le vicende siciliane», aggiunge Di Marco.

UN SUPEREROE SICILIANO. «Disegnare un supereroe siciliano è stato molto interessante – racconta Daniele Sapuppo – anche perché ti capita di rado di poterti muovere effettivamente nel tuo ambiente. Un aspetto che può sembrare scontato, ma non lo è». Siamo abituati a vedere i supereroi saltare dagli alti grattacieli quindi sembra quasi strano avere un supereroe che si muove nella dimensione di Palermo, «una città da cogliere ‒ afferma Daniele‒ con i suoi edifici, le sue strade e anche le sue persone in giro». La difficoltà nel realizzare questo personaggio è stata proprio quella di contestualizzarlo e “farlo muovere nella realtà palermitana, «una sfida‒ ci dice Salvatore Di Marco‒ che ci sembra riuscita».

LA SFIDA. Al di là dell’ambientazione, la missione di Capitan Palermo è anche quella di «valorizzare il nostro contesto,‒ continua Daniele‒ le nostre storie, affrontare i nostri problemi e certe dinamiche che possono esistere davvero». Un monito sociale affrontato anche con un tocco di ironia che ci fa sentire meno soli. Alla sfida del supereroe si aggiunge anche quella della Scuola del Fumetto di Palermo, che, come ci spiega Antonino Pirrotta, «da più di dieci anni è quella di far crescere nuovi disegnatori, di formare professionisti e di iniziarli al mondo del lavoro» con la speranza che possano vivere avventure sempre più grandi.

 

 

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