L’arte contro i fantasmi della pandemia: così Sergio Furnari infonde coraggio negli USA
Si chiama “Covid Hero Monument” la statua che l’artista siciliano ha piazzato nel bel mezzo di Times Square, a New York. L’opera è un omaggio ai medici e agli infermieri e raffigura un uomo inginocchiato con le braccia al cielo e coperto da una tuta bianca. Un vero simbolo di speranza e devozione
In principio fu il gesto di Arturo Di Modica, che piazzò la famosa statua del Toro di Wall Street davanti alla Borsa americana nel 1987 senza alcuna autorizzazione. Allora si trattava di un portafortuna perché la Grande Mela si rialzasse da una grave crisi economica. Oggi tutto il mondo si trova a dover affrontare gli effetti di una grave crisi, non soltanto finanziaria ma anche sanitaria. Tra le categorie più colpite, quella dei medici e degli infermieri: e proprio a loro un altro nostro conterraneo, Sergio Furnari, ha dedicato il frutto della sua arte.
UN SIMBOLO DI RINASCITA. Si chiama Covid hero monument. La statua raffigura un uomo inginocchiato con braccia e sguardo al cielo, coperto da una tuta bianca, l’indumento protettivo dei medici e del personale sanitario in questa strenua lotta. Un simbolo di speranza e di rinascita. La statua è stata piazzata con una vera e propria operazione di guerrilla art notturna: un’installazione piazzata al centro di Times Square senza alcuna autorizzazione. Furnari, trasferitosi da anni da Caltagirone a New York, non è nuovo a questo genere di arte a sfondo sociale: è sua l’opera Lunchtime on a Skyscraper-A Tribute to America’s Heroes, che ritrae undici operai in pausa pranzo realizzati in terracotta, cemento, metallo e vetro.
DNA SICILIANO. La nascita a Caltagirone ha segnato la vita di Sergio Furnari: la città patria della ceramica siciliana ha formato l’artista nella sua infanzia. Non mancano infatti sue opere che si rifanno ai colori e allo stile calatini, ma non è questo il caso del “Covid hero monument”: esso un valore simbolico diverso, quasi di devozione. Dopo Times Square, la statua itinerante è migrata dinanzi al Presbyterian Hospital di Manhattan, un modo per dire grazie a medici e infermieri che hanno lottato e lottano contro il virus. L’impegno sociale di Sergio Furnari, tuttavia, non si esaurisce qui: l’artista, infatti, è anche promotore di una raccolta fondi a favore dei bambini rimasti orfani a causa della pandemia.