L’arte di sbagliare bene: i giovani, l’impresa e il rilancio del Sud secondo Oscar Farinetti

L’imprenditore piemontese è stato ospite alla Scuola Superiore di Catania per il primo incontro del ciclo “Inspiration Days”. «Per rilanciare il paese e valorizzare le sue infinite potenzialità la ricetta è il progetto PPTR per i giovani: Partenza all’estero, Presa di coscienza delle proprie radici, Tornanza per sfruttare le consapevolezze acquisite e Restanza per investire sul territorio. Troppo spesso affidiamo incarichi a persone mediocri: è tempo di cambiare mentalità»

«L’errore non è un fallimento, ma un’opportunità. Leonardo da Vinci sbagliava sei opere su dieci e  affermava che senza quelle errate non avrebbe potuto realizzare quelle corrette». Oscar Farinetti, imprenditore visionario e fondatore di Eataly, parla con la sicurezza di chi ha trasformato i propri insuccessi in trampolini di lancio e occasioni per scoprire la bellezza. In un momento in cui la Sicilia vive il paradosso di un boom turistico, ma stenta a valorizzare il proprio patrimonio culturale, le sue parole risuonano come un manifesto per il futuro dell’Isola e dell’intero Mezzogiorno.

Nato in Piemonte, figlio del partigiano e imprenditore Paolo Farinetti, l’ex proprietario di Unieuro ha rivoluzionato il concetto di slow food italiano all’estero, portando le nostre eccellenze nel mondo con un’esperienza nuova. Incontrato alla Scuola Superiore di Catania, dove è stato protagonista del primo incontro del ciclo “Inspiration days”, ha rivelato al Sicilian Post la sua ricetta per invertire la tendenza che vede i migliori talenti meridionali brillare all’estero, anziché nella propria terra: “PPTR – Partenza, Presa di coscienza, Tornanza e Restanza”, un percorso per riscoprire le nostre radici, trasformarle in occasione di rilancio del Paese e sostituire una classe dirigente inadeguata al suo scopo. 

Lei sostiene che l’errore non sia un fallimento, ma che questo equivoco culturale abbia allontanato i giovani dal fare impresa. Come possono, invece, trovare un’idea geniale per avere successo?
«Le idee le trovi nei terreni fertili, se il terreno non è fertile e l’atmosfera culturale, politica ed esperienziale nel Paese è noiosa, è chiaro che queste non arrivino. L’Italia, sotto il profilo culturale, non si trova in un buon momento: nella classifica che contempla i 27 Paesi Ue, è al 26esimo posto per tasso di laureati e al 23esimo per quello di lettura. In Sicilia, per esempio, avete avuto un grande successo nel turismo, ma non nella cultura. E mandiamo anche i mediocri nelle posizioni chiave, che magari hanno letto pochi libri e devono prendere grandi decisioni. L’opportunità di far maturare nei giovani idee geniali c’è ancora, mandandoli un po’ all’estero».

«I meridionali all’estero hanno un successo pazzesco. Ciò significa che la base c’è, ma è necessario privilegiare le aziende che hanno futuro, che esprimono le vocazioni del nostro territorio e che operano in settori come il turismo, l’agroalimentare, la manifattura di precisione e l’ambito scientifico»

Oscar Farinetti

La fuga di cervelli non la spaventa?
«Ci vorrebbe un piano di investimento nazionale: lo Stato dovrebbe pagare un soggiorno di sei mesi ai ragazzi che abbiano terminato la scuola con buoni risultati; l’investimento non sarebbe esoso e il vantaggio rilevante. Perché noi siamo una nazione di attrazione mondiale, siamo il Paese più bello del mondo, con la più grande biodiversità agroalimentare della Terra, 60 siti UNESCO, 8 mila comuni e città dell’arte straordinarie, 8mila km di costa, una storia letteraria, culturale e musicale pazzesca. Bisogna prendere questo patrimonio e farlo fruttare, mandando i migliori nelle posizioni chiave. “PPTR” è il termine del progetto che dovrebbe coinvolgere i giovani: Partenza all’estero, per guardare l’Italia da fuori; Presa di coscienza delle sue meraviglie e delle opportunità; Tornanza, per sfruttare le consapevolezze acquisite; Restanza, per investire sul proprio territorio». 

A guardare il Pil pro capite, ci si rende subito conto di come il Sud ancora arranchi rispetto al Nord. Qual è la sua ricetta per ridurre il gap?
«Bisogna dare gli strumenti ai cittadini del Sud, per agire. I meridionali all’estero hanno un successo pazzesco. Ad esempio, a Toronto molti siciliani ricoprono ruoli rilevanti in ambiti come la finanza, la ristorazione e l’edilizia. Ciò significa che la base c’è, ma è necessario privilegiare le aziende che hanno futuro, che esprimono le vocazioni del nostro territorio e che operano in settori come il turismo, l’agroalimentare, la manifattura di precisione e l’ambito scientifico. È su questi che bisogna lavorare, favorendo moltissimo i giovani».

Lei da giovane ha lasciato l’università per dedicarsi all’azienda fondata da suo padre, Unieuro. Si è mai pentito di questa scelta? Quanto è importante la formazione accademica per fare impresa?
«Mi sono sempre pentito, ero pentito già dal giorno dopo. L’ho dovuta lasciare per aiutare mio padre, che viveva un momento di difficoltà. Però è stato un fallimento che è dipeso interamente da me, ero convinto che avrei fatto il militare, mi sarei sposato e avrei dato i 7 esami che mi mancavano alla laurea. Poi, in realtà, ho fatto soltanto le prime due cose. Mio padre è morto con questo magone; pensava non mi fossi laureato per colpa sua. Lo persi nel 2009. Nel 2014 e nel 2016 ho ricevuto due lauree honoris causa: una in Marketing e Comunicazione per le Aziende dall’Università di Urbino e una in Business dalla American University of Rome. Il rimpianto c’è e ho dedicato quest’ultima parte della mia vita a scrivere e ad invogliare i giovani a leggere. Il mio progetto si chiama From duty to beauty: perché la scuola – come la lettura e l’arte – non devono più essere un dovere, ma bellezza».

(In copertina: foto Danilo Pavone)


L’INCONTRO ALLA SCUOLA SUPERIORE DI CATANIA

Foto Danilo Pavone

Oscar Farinetti è stato protagonista, giovedì 6 marzo 2025,  alla Scuola Superiore di Catania, del primo incontro del ciclo “Inspiration Days” intitolato “I moti per prendersi cura del genere umano”: una serie di 22 imperativi quotidiani, quali “saper aspettare”, “rispettare gli altri esseri viventi”, “capire i nostri padri”, ma anche “mai dimenticare le proprie radici” e “star sempre vicini alla poesia”, che accompagnano i racconti di guerra, amore, sogni, storie anonime e ritratti di personaggi famosi che popolano le pagine del suo ultimo libro, “Hai mangiato?” (Slow Food Editore 2025). «Con Oscar Farinetti – ha spiegato il presidente della Scuola Superiore di Catania, Daniele Malfitana – apriamo la serie di incontri con autorevoli personalità appartenenti a mondi diversi, mettendo a disposizione dei nostri allievi delle nostre allieve esempi di come si costruisce il futuro e di come sia possibile far fruttare la propria attività di studio e ricerca, in modo da essere adeguatamente preparati per le sfide della contemporaneità».

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