Librino Express:
il corto che educa
contro la violenza
sui mezzi pubblici

Sei mesi di gestazione, una settimana di riprese e venticinque minuti per raccontare il problema e sensibilizzare i giovani. Nasce così l’audiovisivo che promuove la mobilità sostenibile e il rispetto per i trasporti urbani presentato a Catania da Puccio La Rosa, presidente di Amt e ideatore del progetto, e Alfio D’Agata, che insieme a Giuseppe Coco ha coordinato il lavoro di regia

[dropcap]«[/dropcap][dropcap]C[/dropcap]on la collega Raffaella Mandarano ci siamo occupati di uno dei problemi che deve affrontare ogni giorno l’azienda, quello delle aggressioni nei confronti del personale viaggiante del servizio di trasporto pubblico locale», spiega La Rosa, che sottolinea come il problema non riguardi solo Catania ma tutta la nazione, visto che dappertutto si registrano aggressioni ai controllori o agli autisti, lanci di pietre e addirittura spari contro i mezzi.
«Fatti che avvengono con una ritualità allarmante e che già in passato hanno indotto il Ministero degli Interni a richiedere ordine e sicurezza pubblica in tutto il Paese». Anche a Catania, dove ci sono stati diversi incontri con il prefetto e con i rappresentati delle forze dell’ordine da cui è nato un tavolo permanente per monitorare il fenomeno.

librino express

«Abbiamo voluto guardare a questo fenomeno non dal punto di vista repressivo, perché è evidente che aggressioni e danneggiamenti sono figli di un malessere culturale e sociale, ma attivando uno strumento che avesse una finalità di carattere educativo». Nasce così Autobus Sicuri, la campagna di informazione e prevenzione che da ottobre girerà le scuole catanesi e non solo. «Per rafforzare il messaggio abbiamo scritto a due mani il testo del cortometraggio – prodotto da Skylight Italia di Fabio Fagone – che racconta la storia di un ragazzino – il giovane esordiente Danilo Arena – che dopo aver manifestato fenomeni di violenza sull’autobus si ravvede perché si rende conto che quei gesti causano problemi maggiori come conseguenza. Anche al proprio nonno interpretato da Tuccio Musumeci, che ha collaborato in modo amichevole insieme a Gino Astorina, Cristiano Di Stefano, Manuela Ventura, Aldo Toscano, Eduardo Saitta, Antonio Pandolfo, Aldo Messineo, Claudio Musumeci e Lucia Fossi, che hanno dato vita a un autobus di superstar affiancate da piccoli attori, alcuni scelti dal centro socio-educativo e assistenziale Cirino La Rosa, frequentato anche dai ragazzini che hanno tirato le pietre contro uno dei mezzi catanesi dando il via al progetto.

«Abbiamo legato il corto al quartiere di Librino prendendo spunto dalla Librino Express, una delle linee maggiormente prese di mira, ma anche perché vogliamo guadare a quell’area con ottimismo, visto che ci sono una serie di risorse positive che fungono da anticorpi al degrado e rappresentano il riscatto di questo quartiere», chiarisce Puccio La Rosa, che mette in evidenza alcuni dati legati ad Amt. «Abbiamo iniziato il lavoro con un’attività di risanamento dei conti che ha portato l’azienda in utile e stiamo cercando di migliorare i trasporti a Catania con abbonamenti integrati con la circumetnea e con le nuove linee di scambi della metropolitana, con 48 mezzi nuovi che da settembre si andranno ad aggiungere ai 100 che girano ogni giorno in città, con la possibilità di acquistare i biglietti con credito bancario e con sms e radiolocalizzando i mezzi, che da ottobre saranno intercettabili con un’apposita app».
Senza dimenticare la recente riqualificazione della ex rimessa di via Plebiscito, trasformata in museo a cielo aperto grazie a interventi di street art e diventata luogo di aggregazione dove attualmente viene trasmessa la rassegna cinematografica dedicata ai bambini Estate in Rimessa.

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«Il progetto è nato sei mesi fa e ho subito capito che era una bella sfida, perché è stato un lavoro corale in cui sono stati coinvolti trentadue attori siciliani tra i più bravi, che hanno sposato il progetto mettendosi a disposizione in modo amichevole, così come il musicista Vincenzo Spampinato, che ha curato la colonna sonora», commenta il regista Alfio D’Agata, che spera di presentare il trailer a settembre e il corto completo entro fine ottobre. «Abbiamo girato tra Librino, Fontanarossa, l’ex deposito R1 di via Plebiscito, cercando di non concentrarci sulla solita Catania, ma dando ampio respiro alle riprese. E il risultato è merito di tutto il cast e dei lavoratori Amt che sono stati coinvolti, perché quando c’è sinergia si lavora bene. A Catania anche meglio che altrove».

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Sono cresciuta in una famiglia di giornalisti e ho avuto quindi la possibilità, fin da piccola, di stare a contatto con giornali e studi televisivi, mentre pian piano maturavo l'idea di percorrere le orme dei miei genitori e intraprendere quella strada, di certo oggi più tortuosa, ma sempre affascinante. Così, quando è arrivato il momento di scegliere l'Università da frequentare, non ho avuto dubbi: sarei stata una studentessa del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione nella mia città, che amo immensamente, a cui è seguito il biennio di specialistica in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo. Inutile dire che non mi sono mai pentita della mia scelta, apprezzando giorno dopo giorno, anno dopo anno, la comunicazione, il giornalismo e l'organizzazione di eventi legati a questi ambiti, approfonditi anche tramite esperienze lavorative in Fondazioni d'arte, librerie, Festival culturali. Insomma, non so proprio stare con le mani in mano! Sono curiosa di ciò che mi circonda e mi nutro delle storie delle persone con cui entro in contatto, probabilmente deformazione professionale.

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