Un sogno che diventa realtà è lo slogan che ha accompagnato l’inaugurazione del cortile dell’oratorio della parrocchia Santa Bernardetta in Lineri a Misterbianco, in provincia di Catania, nato dalla cessione in comodato d’uso gratuito di una parte della piazza per il bene dei più piccoli e dei giovani. Pur essendo passate alcune settimane da quel 10 giugno in piazza Don Visalli, è forte l’eco di quel pomeriggio – e da oggi, 3 luglio, lo sarà ancora di più grazie alle voci festanti dei bambini e dei ragazzi che frequenteranno il Grest, guidati dai loro educatori.

«Prima di diventare un cortile parrocchiale – racconta Shakira, animatrice ventenne – la piazza era un parco-giochi abbandonato e degradato. Il cortile è il primo luogo davvero sicuro del quartiere, dove i bambini e i ragazzi potranno giocare e crescere senza la paura di incrociare lo sguardo di qualcuno di pericoloso. Vivo a Lineri da sempre, e questo rappresenta per me un riscatto contro il degrado e la criminalità che ci accompagnano da ormai troppo tempo. Oltre a ciò, così si darà inizio a una “nuova era” della parrocchia Santa Bernardetta, e io sono orgogliosa di farne parte».

Ph. Marco Pappalardo

L’ORATORIO COME ESPERIENZA DI DIO. La delibera, firmata dal dott. Salvatore Caccamo, già commissario straordinario del Comune di Misterbianco e oggi Prefetto di Vicenza, è stata messa in atto dall’attuale amministrazione comunale. Presenti all’inaugurazione il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro, il tenente della Compagnia dei Carabinieri Federico Fontana, alcuni assessori e consiglieri, i bambini dell’oratorio, della catechesi, del gruppo scout e numerosi fedeli e l’arcivescovo di Catania monsignor Luigi Renna, che prima della benedizione e del taglio del nastro con il primo cittadino ha citato San Giovanni Bosco, ricordando che «nell’educare alla vita cristiana ci vuole una chiesa, una stanza per il catechismo e un cortile». Dopodiché, ha aggiunto: «Una parrocchia non può crescere senza l’oratorio, uno stile educativo che deve appartenere a ciascuna di esse; è esperienza di Dio e allo stesso tempo luogo privilegiato dei ragazzi, ma in cui gli adulti, soprattutto gli educatori, si vedono e progettano, mentre gli anziani possono ritrovarsi, creando un ambiente di famiglia con gratuità e pieno coinvolgimento».

UN’EDUCAZIONE DA COSTRUIRE INSIEME. Educare è d’altronde un compito di tutti, e oggi sarebbe impossibile riuscirci senza avere una visione comune tra tutte le parti interessate e chiamate in causa, come si evince dalle parole del sindaco Corsaro: «Il dialogo tra istituzioni e parti sociali diventa importante per lo sviluppo ed il benessere di una comunità, soprattutto nei quartieri dove si registra una notevole dispersione scolastica. Siamo quindi noi a dirvi grazie, perché insieme abbiamo reso fruibile quest’area togliendola allo spaccio, a chi gettava fango sui territori che non lo meritano, passando da un luogo di degrado a un luogo di aggregazione».

Ph. Marco Pappalardo

UN PROGETTO FORTEMENTE VOLUTO. Tramite un messaggio di saluto ha voluto farsi presente anche il prefetto di Vicenza, che ha conosciuto bene questo territorio e questa realtà, riconoscendo la parrocchia come punto di riferimento educativo e strumento di trasmissione di valori umani e sociali: «Conservo ancora vivo il ricordo del nostro incontro presso la sede municipale, nel corso del quale avevo manifestato il fermo intendimento di adottare un atto deliberativo con il quale concedere in comodato d’uso gratuito, per la durata di anni 10 rinnovabili, alla parrocchia S. Bernardetta di Lineri, la porzione di piazza E. Berlinguer (oggi piazza Don Visalli), prospiciente i locali parrocchiali, al fine di poter svolgere adeguatamente, all’esterno, le attività socio-culturali e ludico-ricreative rivolte ai ragazzi e agli adolescenti residenti in quel quartiere; atto la cui peculiare valenza risiede nel fatto che il territorio parrocchiale abbracci un quartiere periferico in cui si registra un’alta percentuale di dispersione scolastica, e la presenza di numerosi ragazzi a rischio delle conseguenti devianze».

«Fino al mese di aprile ci riunivamo altrove, e sentivamo ogni giorno il bisogno di tornare a casa e accogliere i ragazzi in uno spazio nostro, dove da oggi potremo sentirci al sicuro e uniti nella fede»

IL SOGNO DIVENTATO REALTÀ. Nelle parole del parroco don Alfio Lipera, i ringraziamenti vanno poi in particolare a quanti si sono adoperati a vario titolo perché la parrocchia potesse avere uno spazio esterno (la recinzione è stata realizzata con il sostegno economico dell’Arcidiocesi) da dedicare ai ragazzi del quartiere: un luogo dove sperimentare l’accoglienza e l’amicizia. A crederci profondamente sono soprattutto le nuove generazioni, come Federica, animatrice di 17 anni, che ha commentato: «Vivo la parrocchia come se fosse casa mia e, da quando la frequento, ho sempre sognato che ci fosse uno spazio esterno per noi giovani. Grazie al Comune, all’arcivescovo e al nostro parroco, questo sogno è diventato realtà. A causa della pandemia molti si erano allontanati dalla comunità, perché mancavano gli spazi in cui svolgere attività come il Grest e l’oratorio: fino al mese di aprile ci riunivamo altrove, e sentivamo ogni giorno il bisogno di tornare a casa e accogliere i ragazzi in uno spazio nostro, dove da oggi potremo sentirci al sicuro e uniti nella fede».

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