Lontano dagli occhi, lontano dal cuore: la Pasqua malinconica di Pirandello
In "Pasqua di Gea” lo scrittore girgentino dedica a Jenny Schulz-Lander, sua promessa sposa ai tempi del soggiorno di studio a Bonn, versi struggenti come il loro addio forzato. Nel rigoglioso rinascere della natura, l’autore, costretto a lasciarla per gravi motivi di salute, non vede conforto, ma lo specchio di una felicità che più non gli appartiene. Ma anche l’appiglio a quegli istanti felici che fanno trionfare la sua umanità sulla disperazione. Una lezione che oggi sarebbe il caso di apprendere nuovamente
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