Luca Ambrosio: «Il fascino della musica antica? La necessità di imparare ad improvvisare»
«Per fortuna non c’è più bisogno di andare all’estero per studiare musica, perché nella nostra terra ci sono insegnanti bravissimi, forse ancora più validi di quelli stranieri». Così sostiene il musicista e musicologo siciliano Luca Ambrosio, presidente dell’Orchestra Barocca Siciliana, un’eccellenza tutta siciliana in Italia e nel mondo, scelta nel 2020 dal Ministero degli Esteri per rappresentare il modo italiano di fare musica.
E lo dice con una ricca formazione alle spalle, che l’ha portato alle più prestigiose sedi italiane ed europee: dopo il diploma al Conservatorio Bellini di Catania, Ambrosio ha approfondito gli studi alla Schola Cantorum Basiliensis di Basilea, in Svizzera, ma anche nella classe di semiografia musicale medievale e rinascimentale di Giovanni Acciai. Nel frattempo, ha suonato per vent’anni nell’Orchestra Barocca Siciliana, di cui nel 2020 ha accettato la scommessa di prendere le redini.
Non c’è alcun dubbio: la sua grande passione è la musica antica. Ambrosio racconta di essersi accostato a questo repertorio già nell’adolescenza, accompagnando un coro siracusano: «Si preoccuparono persino di acquistare un virginale. Da lì è cresciuto il mio interesse». È un campo che trabocca di sfide, quello per la musica antica, poiché la partitura che ci si ritrova davanti è solo una traccia di ciò che effettivamente va suonato: «La prassi richiede molto di più – spiega il musicista – perché si deve intervenire con una libertà che non è concessa da altri repertori. Ma questa libertà deve essere condotta secondo una conoscenza della prassi dell’epoca. È una competenza che il musicista moderno ha perduto: improvvisare su una melodia e variare su ciò che è scritto».
Questa sera l’Orchestra sarà protagonista di un concerto a suggello delle festività natalizie, organizzato dall’Associazione Musicale Etnea. Alla direzione lo stesso Ambrosio, nella duplice veste di direttore e clavicembalista. Appuntamento fissato alle 20:30, presso la Basilica della Madonna del Carmine. «È un concerto dedicato alla gioia – spiega il direttore – e i brani sono tutti molto festosi. Nell’organico abbiamo incluso la tromba, che con i suoi squilli dà un’atmosfera di festa. Tutti i brani sono caratterizzati da uno spiccato virtuosismo della parte vocale». E il fiore all’occhiello sarà proprio il virtuosismo affidato ai solisti, il soprano Martina Licari e il trombettista Calogero Contino. Il concerto sarà infatti replicato a Siracusa il prossimo 6 gennaio, questa volta con il titolo Virtuosismi Barocchi.
E nell’anno che verrà? Progetti ambiziosi sono in serbo nell’àmbito della “Settimana Barocca”, ciclo di masterclass estive tutte incentrate sul repertorio barocco, organizzate annualmente dall’Orchestra Barocca Siciliana: «Quest’anno abbiamo invitato Federico Maria Sardelli, il più importante interprete di Vivaldi al mondo, nonché titolare del catalogo di Vivaldi», svela Ambrosio. Ma il musicista guarda già al 2025, quando si commemorerà il trecentenario dalla morte di Alessandro Scarlatti. «Metteremo in scena un’opera da camera mai rappresentata – anticipa il musicista –, rimasta anonima per secoli, ma che la musicologia più esperta attribuisce oggi al giovanissimo Scarlatti».