Il suo sorriso, la sua ironia, la sua conoscenza musicale sono stati elementi importanti nella crescita e nello sviluppo di una scuola catanese nella scena musicale nazionale. Quel sorriso oggi si è spento, Pippo Russo è morto a 75 anni. «È stato un anno funesto per la musica a Catania, dopo Franco (Battiato), Gregorio (Scuto), adesso Pippo», sottolinea tristemente Luca Madonia.

Il nome di Pippo Russo attraversa quasi cinquant’anni della storia musicale etnea. Dai Beans ai Denovo, passando per Battiato, Rosa Balistreri e tanti altri musicisti e band che hanno frequentato i suoi leggendari studi PDR (Produzioni Discografiche Riunite) di via Caronda, nei pressi di piazza Borgo. Ed è lì che lo incontrai per la prima volta, nel 1987, durante la registrazione dell’album Persuasione dei Denovo.

«Nello studio di Pippo abbiamo registrato come Denovo due album, Persuasione e Venuti dalle Madonie a cercar Carbone, il disco con Battiato», racconta Mario Venuti. «Pippo è stata una figura importante nella scena musicale catanese. Era un bravo produttore e un chitarrista dalla tecnica prodigiosa. Ha avuto anche un ruolo importante nel tentativo di rilanciare Rosa Balistreri: nei suoi archivi possiede materiale inedito di valore storico».

Quando l’età e la capigliatura riccia glielo permettevano, Pippo Russo inseguì il suo sogno hendrixiano. Era affascinato da chitarristi come Django Reinhardt, Joe Pass e Wes Montgomery, ma è agli inizi degli anni Settanta che, abbagliato da Jimi Hendrix, elabora il suo stile, diventando uno dei chitarristi di riferimento del rock di quegli anni.

«Avevo 18 anni quando l’ho conosciuto, lui ne aveva 12 più di me», ricorda Luca Madonia, altro ex Denovo. «Mi avevano detto che c’era uno che suonava la chitarra in modo pazzesco, una sorta di Hendrix. Quando lo ascoltai, rimasi sbalordito. “Ammazza come suona!”, esclamai. Da lì nacque un’amicizia e una frequentazione non solo artistica. Insieme abbiamo trascorso una bella fetta di vita».

Pippo Russo dà vita alla band rock La Rosa di Cristallo, incontra i Beans, ma presto il percorso musicale lo porta a diventare turnista, ovvero musicista al servizio delle case discografiche italiane per la realizzazione dei dischi di artisti di fama nazionale ed internazionale. Accettando proposte che arrivano dall’estero, ha la possibilità di girare il mondo, arricchendo la propria musica di nuovi stimoli sul piano della sonorità e dei ritmi. Rientrato in Italia, apre una sala di registrazione con etichetta discografica, novità assoluta per la Sicilia. Fra gli artisti che hanno inciso si annoverano: Denovo, Beans, Turi Ferro, Leo Gullotta, Tony Cucchiara, Gianni Bella, Rosa Balistreri, Chick Corea come ospite, Lucio Dalla, Eugenio Finardi e Franco Battiato, solo per citarne alcuni.

Pippo Russo avvia anche una serie di collaborazioni come autore di musiche per il teatro e colonne sonore. Lavora con lo Stabile etneo, Taormina Arte, Inda, Rai. Nel 1987 organizza, in collaborazione con la televisione di Stato, una grande manifestazione denominata Rock Medifest che coinvolge gruppi all’esordio, come i Denovo, Kunsertu, Almamegretta, Avion Travel ed altri.

Poi la scoperta della musica popolare. Da musicista accompagnatore dell’indimenticabile Rosa Balistreri in numerosi concerti, decide di dedicarsi alla ricerca del repertorio musicale di tradizione e di produrre alcuni dischi della cantattrice di Licata. «Ho tanto materiale inedito registrato con Rosa», mi diceva ogni volta che ci sentivano, fino ai giorni della scomparsa di Battiato. «E quando lo pubblichi?», lo spronavo io. «Presto, presto, a giorni ti chiamo e ti do la notizia in anteprima». Resto ancora in attesa di quella telefonata. Ciao Pippo.

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