Luca Di Stefano, il “ragazzino” con la voce black: da Viagrande a “All Together Now”
Con il suo timbro che ricorda Barry White, il giovane cantante etneo ha conquistato la giuria del talent del momento in onda su Canale 5. «Canto per emozionare e per rendere felice chi mi vuole bene»
Viso da ragazzo e voce da uomo navigato: così il giovane cantante catanese Luca Di Stefano, di soli 19 anni, riesce a sorprendere tutti. Sono rimasti stupefatti infatti i cento giudici che lo hanno ascoltato a “All Together Now”, talent show televisivo di Canale 5. «Ho deciso di partecipare al talent solo per andare oltre le mura di Catania, che per quanto sia una bellissima città non sempre riesce a dare la giusta visibilità» racconta Luca con timidezza. «La mia insegnante di canto, Andrea Azzurra Gullotta (già nota per aver partecipato a “The Voice of Italy”, ndr) – continua il giovane – ha mandato il video in cui io canto “Your Man” di Josh Turner per farmi prendere parte ai casting senza che io sapessi nulla. Dopo aver partecipato ai provini svoltisi a Catania, pochi giorni prima di Natale ho saputo di aver passato il primo step e sono andato a Roma: lì ho cantato davanti al direttore artistico, Roberto Cenci, ed è stato emozionante sentirmi dire da lui “Va bene, non cambiare taglio di capelli, sei preso!”».
RECITE E SASSOFONI. Luca ha sempre avuto una passione per la musica, ma il suo amore per il canto è maturato nel tempo: «A sei anni, attratto forse proprio dalla musica, avevo iniziato a studiare danza classica, però vivevo circondato da bambini che mi deridevano e decisi di abbandonare. Da allora cominciai a prendere lezioni di piano, di chitarra, ma senza grande entusiasmo, e ancora oggi strimpello vari strumenti». Luca però non si accontenta di “strimpellare”, ma studia e suona con talento il sassofono in una scuola di Viagrande. «Proprio il mio insegnante di sax – racconta il giovane – essendo rimasto colpito dalla mia voce ha deciso di farmi ascoltare da una maestra di canto alla ricerca di nuovi membri per un coro gospel, di cui faccio ancora parte». La scoperta di essere un vero e proprio talento canoro per Luca è arrivata in terza media, grazie a una recita scolastica: «Dovevamo portare in scena un musical su Ercole e la mia professoressa di musica, avendo notato in me una propensione per il canto, mi esortò a studiare con un’insegnante per coltivare questo talento». Da allora Luca ha cambiato più maestri, ma non si è mai fermato.
CANTARE PER EMOZIONARE. «Non ho mai notato in modo particolare le reazioni di chi mi ascolta, sono un ragazzo timido e non faccio molto caso a queste cose. Fino a ora l’unica reazione bizzarra davanti al mio timbro vocalico era stata quella di mio fratello, che mi prende in giro e cerca di imitare le mie note basse» svela Luca con un certo riserbo. «Rivedere però la puntata del talent, di cui non ricordavo nulla, tanta era l’emozione, mi ha fatto rendere conto di quanto i giudici siano rimasti sconvolti. La cosa che più mi ha fatto piacere è stato vedere le lacrime di J-Ax, perché io canto per trasmettere emozioni».
LA FORZA DI ESSERE SE STESSI. A “All Togehter Now” Luca ha portato un famoso brano di Barry White, “Just the way you are”, una scelta particolarmente adatta al suo timbro vocalico: «Io apprezzo molto cantanti dalla voce bassa e soul come Barry White e Mario Biondi, ma non ne ho uno preferito né tantomeno una musa ispiratrice. Canto per emozionare, non per emulare qualcuno» afferma Luca, che ama essere se stesso. «Andare in televisione e avere successo è stata una grande soddisfazione, ma più che per me lo è stata anche per chi mi circonda e mi vuole bene. Nel mio liceo sono stato accolto con grande gioia ed entusiasmo, nella mia famiglia sono fieri di me. Ho la fortuna di avere ancora tutti i nonni ed essere apparso nel piccolo schermo per me ha significato soprattutto esaudire il loro desiderio: “Quando ti vediamo in tv, nipote?!”».