«In quanto a giovani talenti, la Sicilia non ha nulla da invidiare al resto del paese. Perché queste potenzialità possano esprimersi, tuttavia, occorre un terreno che ne favorisca la crescita. Un processo rispetto al quale Crédit Agricole mira a giocare un ruolo da protagonista». Così l’Amministratore Delegato di Crédit Agricole Italia e Senior Country Officer, Giampiero Maioli, si rivolge alle nuove generazioni indicando una delle principali direttrici dell’impegno del Gruppo nell’isola. Già attiva in Sicilia con la società di credito al consumo Agos, l’acquisizione di Creval (di cui faceva già parte il Credito Siciliano) del 2021 ha visto il colosso francese diventare una delle istituzioni bancarie più affermate in Sicilia con 177mila clienti, 70 filiali e 5 poli affari. Due anni durante i quali Crédit Agricole ha messo a punto una strategia per fare la propria parte nel supportare la crescita siciliana. Ne abbiamo discusso con Maioli a margine della conferenza stampa indetta da CA Italia sul tema presso il parco Radicepura di Giarre (CT). 

PORTE APERTE AI GIOVANI. Solo nell’ultimo anno l’azienda ha aperto le porte a 700 nuove risorse a livello nazionale, di queste assunzioni gli under-35 sono circa 600 e sono stati scelti nel pieno rispetto della parità di genere. «In Sicilia – ha chiarito il manager – siamo al lavoro per intercettare, di concerto con i poli universitari dell’isola, le menti più promettenti con profili accademici molto diversificati che spaziano tra digitali, tecnico scientifici ed umanistici, oltre che economico-giuridici». Il ricambio generazionale è tuttavia solo una parte di uno sforzo che, attraverso i giovani, mira a rivitalizzare tutto il comparto economico. «Un aspetto non secondario del nostro sforzo in tal senso è, da un lato, dare la possibilità a chi lavora fuori dall’isola di ritornarvi e, dall’altro, garantire a chi lo desideri di fare un’esperienza fuori dalla Sicilia, sfruttando la dimensione internazionale del gruppo».

CREARE UN ECOSISTEMA DI INNOVAZIONE. Prosegue il lavoro preparatorio che porterà, nel prossimo futuro, all’apertura a Catania di “Le Village”, uno dei numerosi hub promossi da CA focalizzati sull’open innovation e sul sostegno ai giovani talenti imprenditoriali: «Il nostro obiettivo – spiega Maioli – è accompagnare chi ha sviluppato un’idea innovativa mettendo a sua disposizione una rete di altre imprese che solo in Italia conta oltre 200 startup e in Francia oltre 2.000. Accanto a questo, naturalmente, offriamo il nostro supporto in termini di assistenza finanziaria e bancaria». Un modello, quello dei “Le Village”, che trae la sua forza dalla molteplicità degli attori coinvolti: «la valorizzazione delle buone idee – prosegue – passa anche e soprattutto dalla creazione di un ecosistema che chiami in causa i diversi stakeholder presenti sul territorio. Il primo passo di questo processo è già iniziato l’anno scorso con la creazione di un Comitato territoriale guidato dalla professoressa Elita Schillaci (ordinario di economia e gestione dell’imprese presso l’Università di Catania, co-protagonista della conferenza stampa ndr) che riunisce esponenti dell’imprenditoria, dell’associazionismo, del mondo accademico e delle realtà socio-economiche». A metà novembre il primo di una serie di eventi pilota che vedrà dialogare startup e aziende operanti in settori come turismo, agritech e prodotti e servizi legati alla “Sun Valley”.

IL SUPPORTO ALLE ECCELLENZE AGRI-AGRO. E proprio sul terreno dei comparti agricolo e agroalimentare si giocano, secondo Maioli, alcune importanti partite a cominciare da quella per la sostenibilità: «La transizione energetica è una dinamica ormai irreversibile che sta a noi accompagnare. Ciò non significa meramente abbandonare i combustibili fossili ma assistere le imprese nel rendere compatibile la loro produzione con i criteri di rispetto dell’ambiente. In questo senso la Sicilia vanta alcune eccellenze indiscusse, come nell’ambito dell’irrigazione e delle energie rinnovabili, con il 30% della produzione proveniente da fondi green. Dal canto suo, Crédit Agricole, in forza della sua storia, può far valere un’offerta altamente specializzata». Un supporto che, solo considerando la Sicilia, vanta già numeri importanti con 5.000 clienti nell’agri-agro, per impieghi complessivi per circa 210 milioni di euro che rappresentano una quota di mercato pari al 6,0%.

IL TEMA DELLE INFRASTRUTTURE. Un impegno a 360 gradi che riposa sulla ferma convinzione nelle potenzialità di sviluppo dell’isola, nonostante la criticità delle nostre infrastrutture: «La Sicilia – ha concluso Maioli – è una regione complessivamente ricca, con un PIL competitivo, una buona diversificazione dei settori industriali e un brand riconosciuto nel mondo. Purtroppo, gli imprenditori siciliani si scontrano con i costi derivanti da infrastrutture non all’altezza. Si tratta di una questione centrale per lo sviluppo dell’isola rispetto al quale Crédit Agricole è aperta ad offrire il proprio supporto in termini finanziari e di advisory».


L’EVENTO: IL SUD GENERA FUTURO

Un momento dell’evento. A sinistra: il ministro Musumeci

A seguito della conferenza stampa dedicata da Crédit Agricole al suo impegno in Sicilia, si è svolto ieri pomeriggio presso gli spazi di Radicepura a Giarre (CT) l’evento “Il Sud genera futuro” sponsorizzato dal Gruppo bancario e organizzato da L’Economia del Corriere della Sera. Attraverso le voci delle istituzioni, delle imprese eccellenti e delle piccole e medie aziende, l’incontro ha esplorato le potenzialità economiche di un territorio in piena evoluzione, analizzando sfide quotidiane e progetti futuri. Ad aprire l’incontro è stato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci: «Il Mediterraneo – ha commentato – può rappresentare un motore di crescita decisivo specialmente per il Sud e per la Sicilia. Il nostro Paese ha per troppo tempo fatto da spettatore a quanto accadeva in questa area strategica. Uno degli obiettivi del Governo è rimettere al centro delle nostre politiche il mare e far sì che le numerose filiere produttive ad esso legate abbiano il supporto di cui necessitano per essere competitive sui mercati globali. La Sicilia, in particolare, ha già eccellenze capaci di ritagliarsi sbocchi internazionali ma, molto spesso, questi successi sono ottenuti a dispetto di ostacoli burocratici, infrastrutture carenti e un sistema del credito insufficiente». Durante l’incontro, oltre al Ministro e all’amministratore delegato di Crédit Agricole, si sono svolti anche due panel, moderati dai giornalisti de “L’Economia del Corriere della sera” Massimo Fracaro e Nicola Saldutti, i quali hanno avuto come protagonisti: Maria Cristina Busi Ferruzzi, (Presidente Sibeg), Giuseppe Condorelli, (Amministratore delegato Condorelli), Gerardo Diana (Presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia Igp), Mario Faro (AD Faro Flora e Faro Piante), Giulia Giuffré (Board Member & Sustainability Ambassador, Irritec), Salvo Salerno (CEO & Chairmanof the Board Reiwa Engine), Elita Schillaci, (Docente universitario presso l’Università di Catania e presidente del Comitato Territoriale di Crédit Agricole Italia) e Giorgio Vanadia (Amministratore delegato Ceramiche De Simone).

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