Nonostante la pandemia
i semi della conoscenza
continueranno a crescere

 Col tempo, ti insegnerò tutto.
Insegnami fino al profondo dei mari.
– Ti insegno fin dove tu impari.
Insegnami il cielo, più su che si può.
– Ti insegno fin dove io so.


E dove non sai? – Da lì andiamo insieme
Maestra e scolaro, un albero e un seme.
Insegno ed imparo, insieme perché
io insegno se imparo con te.


B. Tognolini, Le filastrocche della Melevisione

Ci sono periodi della storia, come questo particolarmente difficile, in cui la scuola (in presenza o a distanza) riempie il vuoto delle giornate quasi uguali. Non si tratta di tappare un buco, ma di colmarlo del contenuto migliore e, una volta raggiunto l’orlo, conservarlo dove può essere attinto facilmente e ricominciare di nuovo. Tutto ciò che impariamo nelle difficoltà, resta per sempre: ci preoccupiamo dei traumi che la pandemia potrà lasciare alle giovani generazioni, mentre dovremmo occuparci di quanto stanno acquisendo in responsabilità, in pazienza, in disciplina, in senso di appartenenza alla comunità. Resteranno indietro? Saranno alunni peggiori di altri? Finché insegneremo con passione, senza fretta e agitazione (col tempo), sempre puntando al profondo dei mari e in cielo, più su che si può, indietro lasceremo solo l’ignoranza e il pregiudizio. Non completeremo forse il programma (e dove non sai?), tuttavia ogni passo compiuto insieme sarà come la vecchia e sempre nuova storia dell’albero e del seme.

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