L’iniziativa, giunta all’undicesima edizione, riempie con sfilate e coriandoli i quartieri più difficili della città in uno sforzo di inclusione che vuole raggiungere tutta la cittadinanza. Lara Salomone, fondatrice dell’Associazione Handala, organizzatrice dell’evento, ci spiega il significato della manifestazione

È tra le periferie di Palermo, nel cuore dell’abbandono ma anche della voglia di riscatto, che l’Associazione Handala organizza da 11 anni il Carnevale Sociale coinvolgendo scuole, organizzazioni del Terzo Settore e cittadini attivi per animare strade e vicoli con coriandoli, costumi e sfilate sulla scia di un cambiamento che si fonda sul coinvolgimento di tutti.

«Il Carnevale Sociale è diventato una manifestazione che coinvolge tutta la città, dove si organizzano diverse sfilate attorno a tematiche comuni», spiega Lara Salomone, tra le fondatrici dell’Associazione Handala, che dal 2008 opera nei quartieri di Palermo per includere le persone più fragili e offrire esempi virtuosi di rigenerazione urbana. E che quest’anno ha chiesto aiuto alle forze produttive della città e ai cittadini per raccogliere i fondi necessari da destinare all’organizzazione dell’appuntamento.

«Per questa nuova edizione – aggiunge Salomone – serviva un supporto per acquistare coriandoli e dolcetti per le sfilate in programma. Sabato scorso abbiamo organizzato una cena solidale nel quartiere di Ballarò che si è rivelata entusiasmante. Infatti abbiamo ricevuto il preziosissimo sostegno dei ristoratori della zona, che hanno messo a disposizione cibo e bevande, e dei tanti cittadini che hanno partecipato alla raccolta fondi».

ANIMARE I QUARTIERI. Potrà sembrare una festa secondaria, ma il Carnevale è un modo per trasformare spazi, spesso abbandonati, in luoghi dove i residenti costruiscono relazioni e mettono in campo le loro energie per raggiungere un obiettivo comune. Uno tra tutti, quello di portare musica, animazione e spettacolo nelle aree lontane da eventi e appuntamenti culturali. «Non si tratta di una semplice festa – continua la fondatrice di Handala – ma è un percorso appunto sociale che cominciamo molti mesi prima e che serve per valorizzare i quartieri dimenticati e coinvolgere gli abitanti del territorio». Tutti gli abitanti, infatti, sono chiamati a partecipare alle tante attività laboratoriali costruendo costumi e maschere. «Quello che vogliamo fare con il Carnevale Sociale è accendere la partecipazione delle persone, certi che ognuno di noi è una risorsa preziosissima per lo sviluppo della comunità. Da sempre lavoriamo affinché gli abitanti dei quartieri più in difficoltà si sentano parte di un sistema, che può cambiare e migliorare prima di tutto agendo in prima persona».

DAI LABORATORI ALLE SFILATE A TEMA. Cittadinanza attiva e partecipazione civile sono i “costumi” che gli abitanti delle periferie indossano armandosi di creatività e voglia di fare. Per mesi organizzazioni e istituti scolastici promuovono laboratori in strada, nelle piazze e tra i banchi di scuola, coinvolgendo appunto i residenti delle zone a partecipare attivamente alla costruzione dell’appuntamento. «Ogni anno scegliamo un tema diverso legato all’attualità – spiega Salomone -. Durante le scorse edizioni abbiamo ad esempio affrontato l’immigrazione di chi arriva in Sicilia ma anche di chi parte per cercare lavoro. Quest’anno il filo conduttore è “Balle Spaziali”, una tematica che usiamo per riflettere sulla capacità di ognuno nel saper riconoscere le falsità che ci vengono dette».

«Con i bambini affrontiamo questo tema – conclude – attraverso una lettera mandata da Kobi, un alieno giunto da un altro pianeta, che ci mette in guardia da un personaggio malvagio e bugiardo e che diffonde false notizie. Questa figura maligna costringe i pianeti a lottare l’uno contro l’altro, non aiuta chi sta affrontando delle guerre, sostiene che non tutti i bambini possono andare a scuola e afferma persino che la nostra Terra è immune da inquinamento ed effetto serra». Ai bambini il compito di armarsi di bacchette magiche, caschi e razzi spaziali per proteggere i loro pensieri e difendersi da queste false notizie.

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