Quando due dei più talentuosi ed originali virtuosi del panorama internazionale si ritrovano sullo stesso palco, cimentandosi per di più in alcune tra le più significative pagine della musica ottocentesca, il risultato non può che essere di straordinario livello. E la serata di ieri, in questo senso, non ha certo tradito le attese. La pianista russa Violetta Egorova e il clarinettista sloveno Darko Brlek, infatti, hanno affascinato il pubblico del Teatro Sangiorgi di Catania, accorso con entusiasmo all’appuntamento di dicembre della 48esima stagione concertistica dell’Associazione Musicale Etnea. Lei, allieva del leggendario pianista Lev Noumov e pluripremiata artista capace di calcare i più prestigiosi palchi del mondo; lui, primo clarinetto dell’Orchestra dell’Opera di Lubiana: una coppia inedita e raffinatissima, che ha saputo trasportare gli spettatori in un’atmosfera dai contorni magici. Sul palco, ad accompagnare i due artisti, anche il quartetto d’archi dell’ensemble Etna Contemporanea, composto da Egle Denaro (violino), Maria Chiara Bonocore (violino), Clelia Lavenia (viola) e Alfredo Anastasio (violoncello). Una scelta artistica in piena continuità con la volontà pluridecennale dell’AME di congiungere eccellenze straniere e locali, navigata esperienza e rampante gioventù.

Sono stati soprattutto i brani di Brahms e Schubert a fare da filo conduttore della serata. A partire dal 4 Klavierstücke op. 119 per pianoforte, raccolta di brani strutturata in tre intermezzi e una rapsodia nel quale il primo impresse il soffuso senso di malinconia di un uomo arrivato alla fine dei suoi giorni, all’affannosa ricerca di un ultimo guizzo di fantasiosa giovinezza. Un contrasto dolceamaro perfettamente restituito dalla maestria con la quale la Egorova ha letteralmente accarezzato i tasti del pianoforte.

Accanto alla Egorova è poi salito sul palco Brlek: anche questa volta sulle note struggenti di Brahms, autore della Clarinet Sonata op. 120 n. 2/Sonata n. 2 in mi bemolle maggiore per clarinetto (o viola) e pianoforte, op. 120 n. 2, brano che riflette in pieno l’attitudine meditativa con la quale il musicista tedesco la compose nella tranquilla cittadina di Bad Ischl. Una calma apparente, tuttavia, sferzata da un energico Allegro appassionato prima e dalle variazioni sul tema in conclusione, sulle quali, dopo aver messo in mostra una perfetta sintonia di coppia, il clarinettista ha potuto dare sfogo a tutto il virtuosismo del suo strumento.

Sempre a Brlek è stata affidata l’esecuzione del Klarinettquintett op. 34 di Carl Maria von Weber, una delle più impegnative pagine della musica per clarinetto della tradizione cameristica, che, non a caso, fu scritta per Heinrich Baermann, noto virtuoso dello strumento. Un concerto nel concerto, verrebbe da dire, visto che il virtuosismo da solista dell’artista sloveno ha saputo sposarsi perfettamente con gli archi del giovane Ensemble catanese, suscitando l’entusiasmo della platea.

Darko Brlek con l’ensemble Etna Contemporanea

La serata ha conosciuto la sua conclusione con il Quartetto per archi n. 12 in do minore, D. 703 “Quartettsatz” di Franz Schubert, prova giovanile del pianista tedesco che rientra nel novero delle celebri incompiute – si dice che il compositore la interruppe ritenendola già perfetta – e che, nella già notevole complessità melodica, mostra le stimmate di ciò che Schubert sarebbe poi effettivamente diventato.

Il programma della Stagione concertistica dell’Associazione Musicale Etnea proseguirà con un appuntamento interamente dedicato al fascino esotico della world music. Protagonisti della serata “Musica greca e dell’Asia Minore”, prevista per venerdì 19 gennaio 2024, alle ore 21:00 presso il Teatro Sangiorgi di Catania, sarà l’ensemble Aman Rebetiko, formato da Chrysa Papadopoulou (voce, percussioni), Marina Liontou Mohamed (oud, voce), Daniel Barmas (chitarra, voce) e Alkis Zopoglou (kanun, voce).

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