Raccontare la Sicilia attraverso i suoi sapori: così la storia di FUD diventa un libro

Un anno di lavoro, che ha avuto un’impennata durante il lockdown. Tanto c’è voluto per dare alla luce Panini di Sicilia, il libro dove Andrea Graziano, founder di FUD Bottega Sicula, attraverso la penna di Elisia Menduni racconta di sé, della sua storia imprenditoriale, del suo instancabile staff, dei produttori che da anni lo seguono. Regalando ai lettori, naturalmente, non solo storie e aneddoti, ma anche una serie di ricette dei panini più amati dai clienti di FUD, che possono acquistare il volume sullo shop online di FUD, nei locali e, a breve, anche in tutte le librerie d’Italia.

L’UNIONE FA LA FORZA. Ma com’è nata l’idea di fare un libro. E perché? «C’era la voglia di raccontare tutte le belle cose che abbiamo fatto in questi anni – spiega Andrea Graziano – dal 2012 (anno in cui FUD è nato a Catania) a oggi e di riassumere la storia imprenditoriale, la storia delle persone che hanno lavorato con noi. Come i tanti produttori che hanno creduto nel nostro progetto». E con loro e attraverso loro viene raccontata anche la Sicilia, il nostro territorio e le sue tradizioni, grazie anche ad una serie di foto scattate dal food photographer Alberto Blasetti. Alcune più iconiche, altre più moderne, colorate e divertenti che ritraggono i ragazzi che mangiano, gli interni, come viene raccontato lo slang fuddish sulle lavagne del locale.

UNA STORIA DI SUCCESSO. E all’interno del libro, dicevamo, anche le ricette dei panini: da quelli storici a quelli inediti e stagionali. Accompagnate dalle schede dei produttori e dei prodotti, che spaziano dalla provola delle Madonie al suino nero dei Nebrodi, dal formaggio di capra girgentana al pomodorino di Vittoria, alla carne di asino siciliano. «In queste pagine c’è la Sicilia in versione contemporanea, moderna, divertente, non legata ai soliti stereotipi», chiarisce Graziano, che aggiunge: «Viene raccontata la storia del locale, dall’idea iniziale a come si è sviluppata, fino all’apertura a Palermo e a Milano. Un po’ di strategia di marketing, ma anche le storie che ci hanno visti protagonisti, come Save tuma persa o quella sulla tavoletta della cioccolata di Modica con l’etichetta che recitava “Cioccolata di un paese vicino Ragusa”. Aneddoti che riguardano il legame fra noi e i produttori».

UN SALTO NEL FUTURO. C’è tanto di FUD insomma, ma anche tanto di Andrea Graziano. Perché è difficile scindere la mente di un progetto dal progetto stesso. «La mia carriera è legata a stretto giro a FUD, per cui è inevitabile raccontare com’è nato FUD e quello che è stato fatto in questi anni da me e da tutto il gruppo. Che negli anni è diventato sempre più folto, arrivando a contare, oggi, 160 persone. Non solo staff, ma anche i produttori, che hanno cambiato la loro vita triplicando il loro fatturato per stare dietro ai numeri di FUD». La storia è scritta, ora non resta che guardare al futuro per mettere nero su bianco i progetti che sono rimasti sospesi e quelli che devono ancora germogliare. Perché la mente di Andrea Graziano va veloce come un treno. E mentre noi leggiamo gli ultimi otto anni di fatiche, lui sta già pensando a cosa verrà dopo. «Intanto ci vedremo sicuramente a Palermo il 24 settembre per la presentazione del libro che avverrà all’interno dell’evento Una marina di libri. Poi passeremo anche da Catania, Milano e Roma, prima di proiettarci verso il futuro».

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Sono cresciuta in una famiglia di giornalisti e ho avuto quindi la possibilità, fin da piccola, di stare a contatto con giornali e studi televisivi, mentre pian piano maturavo l'idea di percorrere le orme dei miei genitori e intraprendere quella strada, di certo oggi più tortuosa, ma sempre affascinante. Così, quando è arrivato il momento di scegliere l'Università da frequentare, non ho avuto dubbi: sarei stata una studentessa del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione nella mia città, che amo immensamente, a cui è seguito il biennio di specialistica in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo. Inutile dire che non mi sono mai pentita della mia scelta, apprezzando giorno dopo giorno, anno dopo anno, la comunicazione, il giornalismo e l'organizzazione di eventi legati a questi ambiti, approfonditi anche tramite esperienze lavorative in Fondazioni d'arte, librerie, Festival culturali. Insomma, non so proprio stare con le mani in mano! Sono curiosa di ciò che mi circonda e mi nutro delle storie delle persone con cui entro in contatto, probabilmente deformazione professionale.

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