Sono passati quasi vent’anni dall’ultima volta che, per motivi di sicurezza, era stato possibile accedere all’interno del maestoso tempio dorico di Segesta, cittadina siciliana in provincia di Trapani che sorge sul monte Barbaro, e ora è finalmente possibile tornare ad ammirare con i propri occhi un edificio sacro e al tempo stesso dall’inestimabile valore archeologico, storico e culturale, grazie a una riapertura al pubblico che è stata resa ufficiale il 7 luglio dal Parco archeologico di Segesta Calatafimi.

«Il governo Schifani aggiunge un altro tassello alla migliore fruizione di questo straordinario sito archeologico – ha commentato l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato. – Le recenti scoperte nell’area della Casa del Navarca (l’antica strada lastricata che tagliava Segesta e l’altare decorato di età ellenistica) confermano che bisogna investire negli scavi archeologici e nell’arricchimento dell’offerta culturale accessibile al pubblico».

STORIA E CARATTERISTICHE DEL TEMPIO. Come si legge sul sito ufficiale del Parco Archeologico, questo tempio è uno dei pochi monumenti conservatisi perfettamente integri dall’antichità, e si innalza in maestosa solitudine sul pianoro che si erge a strapiombo sul Vallone della Fusa, dove scorre il fiume che le fonti antiche denominavano Scamandro (il fiume di Troia). Realizzato tra il 430 e il 420 a.C. l’edificio sacro è di stile dorico, esastilo periptero (60,95 m. x 20,40 m.), rivolto a est con quattordici colonne sui lati lunghi e sei sui lati brevi, che hanno alla base un diametro di quasi due metri. La sua struttura muraria era stata già rasata in antico, verosimilmente perché si trova al centro di un impluvio, e ricostruita più a est (mura di Porta di Valle). Storicamente la distruzione del muro di cinta arcaico potrebbe essere ricondotta al sacco di Segesta da parte di Agatocle nel 307 a. C., come emblematicamente attesta una moneta del tiranno rinvenuta in uno strato addossato alla parete esterna.

Un particolare dell’interno del tempio dorico di Segesta | Ph. Elio Avellone (via parcodisegesta.com)

FRA CHIUSURE NOTTURNE E MOSTRE TEMPORANEE. Ad andare di pari passo con la riapertura del sito all’interno del Parco Archeologico durante l’estate 2023 sono innanzitutto il KFestival – festival di letteratura e il Segesta Teatro Festival, allestita da anni nel teatro del Parco, nonché peraltro la nuova fruizione del tempio dorico come area di installazioni artistiche. Fino al 19 maggio 2024, infatti, sarà possibile vedere al suo interno le installazioni di Elyma di Gandolfo Gabriele David, incentratee sul senso del sacro e sul rapporto con la natura. La mostra, curata dallo storico dell’arte Lori Adragna e dal direttore del Parco archeologico di Segesta, Luigi Biondo, e organizzata da MondoMostre per il Parco archeologico, si snoda in un percorso punteggiato dalle opere e arricchito da una sezione curata dalle archeologhe Maria Cecilia Parra e Chiara Michelini, impegnate da anni nelle indagini archeologiche dei siti siciliani di Segesta e di Entella. Previste anche delle aperture serali del tempio il 14, 15 e 16 luglio e poi il 1°, 2 e 3 settembre, dalle ore 20 alle ore 24. Il tempio, inoltre, resterà aperto durante le serate dal 21 al 23 luglio e dal 28 luglio al 27 agosto, in base alla programmazione dei due festival in corso.

Per informazioni: https://www.parcodisegesta.com/home/vivere/storia.html

Il nostro impegno è offrire contenuti autorevoli e privi di pubblicità invasiva. Sei un lettore abituale del Sicilian Post? Sostienilo!

Print Friendly, PDF & Email