Ritrovare l’identità del fuoco: in vetta al vulcano nasce la mostra “Etna Eternal Flame”
L’Etna è un grande, affascinante mistero. Lo scriveva già Empedocle, nel V secolo a.C, allorché, osservando le stelle in prossimità dei crateri estinti, notava come quel genere di esperienza si avvicinasse ad un evento mistico. Ed è forse questo il segreto di un’iconografia che non smette di catturare l’attenzione di scienziati e artisti. Proprio con l’arte, del resto, il vulcano attivo più grande d’Europa ha spesso formato un binomio inscindibile e ben rappresentativo di una profonda riflessione ambientalista sul rapporto tra uomo e natura. Un binomio che, da ieri, conosce un nuovo capitolo. È nato, infatti, il progetto di arte contemporanea Etna Eternal Flame, promosso dall’Associazione Culturale Basaltika in collaborazione con i partner culturali Monira Foundation di New York, diretta da Ysabel Pinyol Blasi che della mostra è anche curatrice, e Fondazione Orestiadi di Gibellina diretta da Enzo Fiammetta, con il patrocinio dell’Ente Parco Etna e del Comune di Nicolosi, ed il sostegno scientifico dell’INGV e dell’AIV (Associazione Italiana di Vulcanologia). Presentata ieri nell’Aula Consiliare del Comune di Nicolosi, la mostra – visitabile fino al 29 ottobre, prima di essere ospitata presso il centro studi di arte contemporanea Monira Foundation a New York – ha avuto successivamente la sua inaugurazione in un luogo del tutto speciale e audace: l’area Etna Sud, a pochi passi dai Crateri Silvestri.
IL FUOCO NEL DESTINO. Nessuno, forse, lo avrebbe mai immaginato. Lì, in mezzo allo spiazzale del Rifugio Sapienza, a quota 1980 mt, tra i colori sgargianti dei souvenir turistici e i servizi di consumo. Eppure, è accaduto. Per la prima volta, questo luogo altamente attrattivo per il turismo di massa si riappropria del suo lirismo. Due anni di progettazione sono serviti per mettere in piedi un evento che ripercorre la millenaria centralità del fuoco per le comunità etnee. «Fin dall’antichità – ha commentato il sindaco di Nicolosi Angelo Pulvirenti – è sinonimo di sopravvivenza e di memoria collettiva. Basti pensare al florilegio di miti e leggende collegati all’immagine de vulcano. Il titolo della mostra, dunque, racchiude questa eterna valenza, ma anche il concetto di continua mutazione, sempre foriera di nuove creazioni».
UN INCROCIO DI SGUARDI. Altrettanto mutevole e sfaccettato è, poi, il volto dell’Etna che emerge dalla ricerca artistica delle pitture di Samantha Torrisi, delle immagini fotografiche di Oriana Tabacco – presidente dell’Associazione culturale Basaltika – e delle installazioni site specific di Aleksandar Duravcevic e Johannes Pfeiffer, quest’ultimo autore di una interessante rimodulazione degli spazi attuata attraverso l’utilizzo dei fili di nylon. «La nebbia nei miei dipinti – spiega la Torrisi – allude anche alla labilità. Il senso di spaesamento spinge a muoversi in uno spazio sconosciuto che conduce a una presa di coscienza della realtà, dove tutto è possibile. Nella mia pittura ricerco l’essenza delle cose, in cui il segno del passaggio umano resta una traccia evanescente, un’ombra sospesa nella luce». Un incrocio di sguardi, insomma, che gioca sulla dialettica autoctono/forestiero. Ma anche una conversazione polifonica con le diverse anime della montagna, per affinare la propria sensibilità ad una natura altrimenti sempre più distante. E per ritrovare lì, in quota, nel luogo del pensiero primigenio per eccellenza, il piacere di un’esperienza paesaggistica e interiore individuale ma soprattutto collettiva.
Ad arricchire ulteriormente l’iniziativa saranno degli incontri mirati di approfondimento del territorio, su tematiche che spaziano dall’antropologia alla scienza, dall’economia alla cultura. Gli incontri, a cui sarà possibile prendere parte previa prenotazione, si svolgeranno al tramonto, alle ore 18, presso il Centro Servizi Comune di Nicolosi, Etna Sud piazzale Rifugio Sapienza. Per ulteriori delucidazioni è possibile fare riferimento all’indirizzo e-mail info@bastaltika.it.