Hanno “animato” la nostra infanzia, hanno disegnato un gruppo di eroine anni ’90 il cui successo è intramontabile: sono Kazuko Tadano e Hiromi Matsushita, direttori d’animazione e lei anche character designer di “Sailor Moon”

 [dropcap]«[/dropcap][dropcap]A[/dropcap]mo tutti i miei personaggi come dei figli, ma se dovessi sceglierne uno sceglierei Sailor Mars, forte e decisa» afferma la Tadano. «Le mie eroine sono ammiccanti, hanno gonne corte e gambe lunghe per attrarre di più i fan. Il produttore dell’anime avrebbe preferito un abbigliamento più castigato, con gonne al ginocchio perché queste fanciulle dovevano sembrare solo carine, ma io le ho rese leggermente seducenti e ho puntato al successo, ho addirittura osato far intravedere gli slip» racconta l’artista.

DAL MANGA ALL’ANIME. Sailor Moon rappresenta un caso particolare di anime poiché le premesse per l’animazione c’erano già ancor prima che il manga venisse completato e quando fu fatto il contest per scegliere il character designer la scelta ricadde su colei che aveva abbozzato delle ragazzine audaci con l’ombelico scoperto. «Avevo solo sette giorni di tempo, – ci racconta la Tadano – ma l’adattamento non è stato troppo difficile. È normale che il disegno del manga abbia tratti più rigidi, ma per l’animazione bisogna smorzarli e ammorbidirli, non si tratta solo di copiare e bisogna avere immaginazione».

Uno scatto durante l’incontro interattivo con Tadano e Matsushita moderato da G. Cannarsi e L. Locatelli

COLLABORAZIONE E CURA DEI DETTAGLI. A collaborare con la Tadano nella direzione dell’animazione di “Sailor Moon” è stato il marito Hiromi Matsushita: i due fanno addirittura un’apparizione (in forma animata chiaramente) nell’episodio 21 del fortunato anime. Per loro collaborare è stata una cosa del tutto abituale, c’era una naturale sintonia. Così per esempio se per la Tadano disegnare i capelli della famosa Bunny ha richiesto particolare attenzione per i dettagli dell’acconciatura, altrettanto difficile è stato per Hiromi renderli animati: «Quando a muovere la testa è un personaggio come Sailor Mercury (per intenderci, l’eroina in blu), che ha capelli molto corti, non ci sono problemi, ma per rendere le acconciature svolazzanti e morbide c’è bisogno di grande cura».

SUCCESSO IMPREVISTO. Marito e moglie svelano che in origine la serie era destinata a durare soltanto sei mesi: «Il titolo giapponese, Bishōjo senshi Sērā Mūn, significa qualcosa come “La bella ragazza guerriera Sailor Moon” quasi nel senso italiano di donnina, quindi si pensava che l’anime non sarebbe stato molto gradito» racconta Hiromi. Qualcuno però è stato più lungimirante: «Il regista di “Evangelion”, altra fortunata serie giapponese, previde il successo di queste audaci ragazze, ammiccanti proprio come le sue donne» ammette il direttore.

RAGAZZE DALLE GAMBE LUNGHE. Seducenti, ma dal viso tondo e infantile: «Se da una parte è vero che le mie Sailors sembrano più grandi della loro età, delle giovani adolescenti, soprattutto per le loro gambe lunghe, dall’altra è anche vero che i visi rotondeggianti le addolciscono e le rendono più infantili. Un tempo erano maggiormente apprezzati i personaggi che mostravano più dei loro anni, oggi invece si preferisce l’innocenza dell’infanzia» può affermare la Tadano grazie alla propria esperienza.

 

 

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