Sicilian Playlist #173: Mameli e la nostalgia di un amore finito

Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Mai love (S1 E1)” Mameli

Il nuovo singolo di Mameli, Mario Castiglione all’anagrafe di Augusta, dov’è nato nel 1995, è la diretta continuazione di “Clandestino (S1 E0)” e rappresenta la continuazione del viaggio emotivo e introspettivo dell’artista. Se il primo singolo era una riflessione sulle fasi di un amore finito, questo nuovo brano ci porta in una giornata dove il cielo è un manto nero ininterrotto, simbolo della consapevolezza di un vuoto che non trova risposte né sollievo. In questo pezzo, Mameli esplora la solitudine e il dolore dell’essere inascoltati, avvolgendo l’ascoltatore in un’atmosfera densa di emozioni e riflessioni. La serie di singoli, dei quali fa parte questo, che rappresenta l’ultimo episodio, culminerà in un inedito progetto discografico.

“Educazione Siciliana” Black Prince con Shaka Muni e Enzo Benz

Il brano è un manifesto che illustra nel dettaglio, socialmente e strutturalmente, la periferia di Catania. Dove il disagio pesa come zavorra ma che grazie alla musica, come in questo caso, trova un respiro con le barre che la rendono tangibile e che trova una speranza proprio sulla scia della strada che stanno percorrendo i tre rapper protagonisti del singolo. Nei versi viene citato spesso Tony Montana, il personaggio protagonista del film “Scarface”. Il riferimento da intendersi come una sorta di metafora è utile per descrivere le difficoltà che si incontrano nei quartieri di periferia di città come Catania. Un brano crudo per certi versi, ma che permette di cogliere la tenacia che caratterizza i tre artisti per far finalmente scoppiare una nuova scena rap catanese che arrivi alla Sicilia nella sua interezza e oltre. Il tutto è fatto da Black Prince (catanese con origini nel Gambia) e dai rapper etnei Enzo Benz (Vincenzo Di Mauro) e Shaka Muni (Simone Oteri) che si fanno messaggeri di quei contesti troppo spesso dimenticati e che pur di raggiungere i propri sogni hanno incontrato situazioni non troppo confortevoli.

“Muro” RBSN feat. Marco Castello

Nata tra le interminabili jam di una sessione di registrazione intima e comunitaria in una casa sugli scogli a Scilla, in “Muro” si fondono due mondi creativi unici: l’anima forgiata da un respiro musicale internazionale e anglofono di RBSN – al secolo il romano Alessandro Rebesani –  e il cuore ancorato in Sicilia del siracusano Marco Castello.

Le loro voci si abbracciano leggere e malinconiche, inglese e siciliano si amalgamano con sorprendente naturalezza: un botta e risposta sfaccettato di blues, tra chitarre feline e un piano rhodes vellutato, in cui l’anima riflessiva di RBSN e quella ironica di Castello danno vita a un affascinante intreccio sonoro e poetico.

“Ho’oponopono” Tre Allegri Ragazzi Morti

Il video di “Ho’oponopono”, primo singolo estratto da “Garage Pordenone”, il nuovo disco di Tre Allegri Ragazzi Morti in uscita il 12 aprile per La Tempesta, è stato girato a Palermo con protagoniste le Poison Kittens, la squadra palermitana di roller derby. Il video utilizza un linguaggio originale, alternando reel fotografici a video e didascalie esegetiche che tengono assieme la narrazione. Alla regia, la film maker Annapaola Martin, nota per aver documentato la scena rock degli anni Zero, e il cantante-fumettista dei Tre allegri, Davide Toffolo. 

Il roller derby nasce quasi un secolo fa, ma negli ultimi vent’anni è riemerso con qualche elemento di novità, sviluppandosi non solo come sport, ma anche come movimento con una sua cultura ben definita. Negli anni Duemila sono spuntati alcuni degli elementi estetici più caratteristici del roller derby moderno, come il viso truccato con glitter e colori accesi oppure altri accessori, come bandane, calze a rete o paradenti colorati. Al tempo stesso, si è rafforzata l’abitudine di usare nomi ironici, storpiati o che suggeriscono una certa aggressività per indicare sia le squadre sia gli alter ego delle giocatrici in campo. Praticamente ogni giocatrice ha una propria maschera, come i Ragazzi morti.

“Troppe cose” Romeo

Nuovo singolo dell’artista messinese con base a Roma Patrizio Romeo che si era fatto conoscere nel 2022 per il percorso a Sanremo Giovani, al fianco di Drill. “Troppe Cose” è un brano pop dedicato alla consapevolezza. Affronta il delicato momento in cui ci si rende conto di non star più bene con una persona e si decide di prendere in mano le redini della propria vita. Quella descritta da Romeo è una relazione complicata: il protagonista vorrebbe vivere una nuova storia d’amore, dove non ci sia dolore o sofferenza, ma sembra essere intrappolato in un vortice di sentimenti contrastanti: c’è il desiderio di allontanarsi (“Non voglio più tuffarmi nei tuoi occhi blu”) e allo stesso tempo la difficoltà nel lasciar andare (“Saremo solamente un ricordo di una serata alcolica / E finiremo a letto senza una logica”). Allora non rimane che prendere ancora un po’ di tempo e riflettere sulla propria felicità, facendo i conti con  il desiderio di rimanere a galla e l’impossibilità di fingere che vada tutto bene. Ancora una volta, Romeo adotta un sound allegro e leggero per parlare di sentimenti intensi e pervasivi, una scelta in contrasto per raccontare che, anche quando dentro esplode il caos, possiamo cantare le nostre sofferenze con quella speranza che, alla fine, ci permette di guardare sempre al futuro, incerto ma pieno di possibilità.

“Chi siamo davvero” Marcella Bella

Presentato per la prima volta dal vivo a “Una Voce per San Marino”, il nuovo singolo (scritto da Giovanni Caccamo, Michele Bitossi e Alessandro Bavo) è valorizzato da una potente vocalità e presenta un testo dal forte impegno sociale, che sfida le mentalità obsolete per promuovere l’inclusione e la consapevolezza di sé e degli altri. Dopo aver raccontato la fragilità, la forza e la tenacia che servono per affrontare le sfide e per rialzarsi dopo ogni caduta con il precedente singolo “Tacchi a Spillo”, in questo nuovo brano Marcella Bella si fa portavoce di un messaggio di accettazione di sé e di lotta contro i pregiudizi, celebrando la diversità senza conformarsi a standard imposti. Un messaggio di speranza e di resilienza che, attraverso la musica, incoraggia a «sorridere, scegliere, decidere chi siamo davvero».

Il video musicale cattura la ricchezza e la complessità dell’essere umano attraverso una serie di volti ed espressioni che celebrano la diversità. Il videoclip vuole trasmettere, come il testo del brano, un messaggio di liberazione e solidarietà, invitando gli spettatori ad abbracciare la propria autenticità e a lottare per un mondo più inclusivo e accogliente.

“Fondotinta” Shakalab

Nuovo singolo del collettivo siciliano formato da Jahmento, Lorrè, Br1 e Marcolizzo noto per il suo mix di sonorità reggae, urban e hip hop. Il singolo racconta la straziante storia di un femminicidio, uno di quelli che sempre più spesso, occupa le prime pagine di cronaca del nostro paese, fatti che purtroppo accadono all’ordine del giorno, che rendono ovvia la necessità di un intervento da parte delle istituzioni, e della società civile: «Il brano è un atto di solidarietà attiva nei confronti di tutte le donne, ma anche un modo per cercare di sensibilizzare l’universo giovanile, che troppo spesso sottovaluta questo enorme problema», raccontano gli autori. «Il “fondo tinta”, spesso usato dalle donne per nascondere i segni della violenza, viene utilizzato nel titolo e nel testo come metafora, rappresenta altresì un’esortazione alla denuncia ai primi segnali di maltrattamento».

“Sottofondo” Bruna feat. Picciotto

Nuovo singolo tratto dal primo album della cantautrice palermitana Bruna, “Ibrido” (Lo Stato dell’Arte), qui accompagnata in un feat. dal rapper siciliano Picciotto. La musica è stata scritta dallo stesso beatmaker e produttore del brano Nicolas Madonia, alias Gheesa (di stanza ormai a Milano), mentre il testo è appunto di Bruna (all’anagrafe Bruna Angelico) e di Christian Paterniti, alias Picciotto.

La canzone è presentata così: «Un rumore di fondo che s’instilla dentro e che piano piano diventa sempre più suono, melodia che rilascia la voglia di accorciare le distanze tra la superficie e la parte più profonda di sé. Il brano, prodotto da Gheesa, è impreziosito dalla strofa di Picciotto in un’inedita versione sensuale del suo rap e racconta in metafora video la “bolla” di chi si cerca senza trovarsi o si trova senza cercarsi».

Il pezzo oscilla tra urban, r&b e indie-pop, con un ritornello accattivante e una ritmica sensuale. Nel video Bruna e Picciotto appaiono nel loro confronto vicini, eppure distanti, mentre si muovono tra spazi naturali in cui riflettere e spazi urbani in cui perdersi, tra alberi e murales, cieli e panorami di città, quasi tra spazio ideale del sogno e un reale più concreto, quotidiano e disadorno.

“Intendente” Foggy Project

È il primo singolo di Foggy Project, progetto pop-elettronico di Francesco Pintaudi, artista palermitano con base a Lisbona. Il brano, che anticipa l’EP “Night VOL. I”, è un omaggio a Lisbona e a tutto il Portogallo, alla sua evoluzione e multiculturalità.

«Intendente prende il nome dalla fermata di una linea metro del centro di Lisbona, ma rappresenta anche uno dei quartieri più underground e multiculturali della città. La metro è un po’ uno dei mille volti del nuovo Portogallo, dove vivo da nove anni», racconta l’artista. «Posso dire che essere portoghesi oggi è come essere passeggeri su una metro, si ha la sensazione che il Paese si muova, ma nessuno sa cosa accadrà. Ho voluto aprire questo nuovo capitolo del Foggy Project proprio con questa traccia che è un omaggio a questa città perché tutto è nato qui, così come proprio da qui si creano nuove e interessanti sperimentazioni. Da questa parte d’Europa, negli ultimi mesi, ho ripreso a tessere delle connessioni con l’Italia e sono felice che questo inizio abbia all’interno delle sonorità che vanno dall’oceano Atlantico al mar Mediterraneo».

“No Landing For Ashes” Lacinskij

Lacinskij è il moniker del musicista Giuseppe Schillaci, producer, bassista, sound engineer e responsabile dell’etichetta discografica Doremillaro (SB) Recs. L’artista catanese pubblica “How To F*ck Everything”, il suo quarto album solista. “No Landing For Ashes” è il singolo che ha preceduto l’uscita del disco, il cui videoclip è stato realizzato con l’artificio della Intelligenza artificiale. “How To F*ck Everything” è un mix di elettronica ambient, post-rock e shoegaze, sound scoring e suoni digitali violentati. Loop e campioni sporchi, batterie sature, sound field recording, synth, delay, e tutti gli effetti a disposizione. 

“Daft Brunch” Frømm

Frømm è music performance con corde, metalli, circuiti ed effetti. Suoni dal reale che vengono circuitati verso nuove interpretazioni. Il nuovo album omonimo intende evolvere a proprio modo il concetto di canzone all’interno di viaggi sonori del collettivo strutturando ed inserendo in pianta stabile un basso acustico ed una voce come strumento di ricerca sia melodica che distruttiva. Un suono decisamente crudo/asciutto, dritto in faccia, un feeling acido che guida tutto l’album inserendo varietà ritmiche dal drum&bass ad elementi di dubstep, dance music elettronica e electro-rock. L’uso svariato della sintesi e la voce vogliono creare una atmosfera dark e low-fi. Tutti i brani sono stati scritti, composti e arrangiati da Carmelo S. Sciuto, Fabio Musmeci, e Gianlorenzo Di Mauro che hanno usato voci, basso elettrico, filtri analogici, sintetizzatori analogici e digitali, registrazioni d’ambiente, machinedrum e campionamenti.

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