Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“A storia di Rosa” Gabriella Lucia Grasso

Dedicato a Rosa Balistreri, è il primo singolo estratto dall’atteso album Sognatrici della cantautrice catanese. Quella di Rosa è una storia di dolori e tormenti e, malgrado la sua vita sia stata piena di amare sfide personali, la cantastorie isolana è riuscita con tenacia e passione a portare la tradizione cantautorale siciliana all’attenzione e alla considerazione di tutta Italia, osannata da intellettuali e artisti come Guttuso, Sciascia, Dario Fo e Giovanna Marini. La forza della voce di Rosa, come canta Gabriella, è “assai miraculosa” e con coraggio ha stregato l’Italia dell’epoca.

Il video, che accompagna l’uscita del singolo, è girato citando stilisticamente le pellicole degli inizi del Novecento del film muto, intervallato da cartelli esplicativi, secondo l’uso dell’epoca. L’album è immaginato come un unico racconto diviso in capitoli, di cui il video ‘A storia di Rosa è appunto il “Capitolo 1”. Esso invita alla riflessione, passando da scene in bianco e nero che raccontano il passato ad altre a colori che raccontano il presente; nulla pare cambiato ed è ancora tanta la strada da percorrere in favore dei diritti delle donne.

“C’è Na Casa Rutta A Notu” Cesare Basile

È il singolo che annuncia il ritorno discografico di Cesare Basile che il 3 maggio pubblicherà il nuovo album “Saracena” per Viceversa Records a distanza di cinque anni dal disco “Cummeddia” (2019). Prende spunto da una citazione del poeta palestinese Mahmoud Darwish, tra le principali fonti di ispirazione dell’album.

«“Saracena” è canzone d’esilio e spartenza», spiega l’autore. «Canzone di separazione dall’infanzia, dai luoghi, dalla lingua. canzone di pietre e nomi nascosti, terra calpestata dalle armate degli invasori, case abbandonate, rabbia che esplode il cuore e la carne. una lunga canzone scritta e registrata di getto nell’arco di due settimane masticando le parole del poeta palestinese Mahmoud Darwish, quelle degli arabi di Sicilia condannati alla nostalgia come Abd al-Jabbar Ibn Hamdis, i versi di Santo Calì, le strofe popolari dell’abbandono di un’isola saracena negli intervalli delle melodie dei suoi cantaturi. Questi semi pestati insieme nel mortaio della nakba per raccontare il dolore degli ulivi di Palestina». Per poi sottolineare: «In un momento in cui agli artisti si chiede solo di intrattenere le persone senza sollevare questioni scomode o prendere parola sulle ambiguità delle società democratiche, ho sentito il bisogno di affrontare una tragedia che per i più è notizia fruita distrattamente; di provare a capire quanto di universale c’è nel dramma palestinese, e nel farlo mi sono subito reso conto che dovevo agire in velocità, senza rimuginare razionalmente la questione, lavorare nell’urgenza poetica e politica».

“Splendere” Santamarea

La storia di una separazione e il dolore che ne consegue, così forte da non far distinguere tra il proprio sangue e le proprie lacrime. Eppure, tra voci stregate e paure, appare possibile trovare una voce splendida che genera una metamorfosi, vere e proprie ali, per riuscire a volare sopra le cose e vederle dall’alto come mille luci. “Splendere” è il terzo singolo dei Santamarea.

Dopo “Acqua Bagnami”, scelta da Etro come colonna sonora della sua sfilata alla Milano Fashion Week SS 2024, la band palermitana vincitrice di Musicultura 2023 torna con un nuovo brano potentissimo che prende liberamente ispirazione da un libro di poeti arabi di Sicilia dell’anno Mille, trovato per caso in una piccola libreria tra i vicoli del centro di Palermo. Il testo del brano ne prende in prestito la preziosità del linguaggio, insieme alla vividezza e alla concretezza delle immagini. Pur nella consapevolezza che tutto è destinato a finire, il volto della persona amata, adesso intoccabile, appare come qualcosa di desiderato e proibito: “Le tue ciglia adesso sembrano lame, non le posso guardare Le tue labbra, perle infuocate, non le posso toccare”.

“Splendere” trasporta in luoghi nuovi del mondo dei Santamarea, antri scuri e poi improvvisamente, cieli luminosi.  Una voce ed una chitarra, nude, intime e velatamente minacciose conducono l’ascoltatore tra piene e vuoti e infine in alto, fino a vedere le cose da lontano tra cori, percussioni spezzate, sintetizzatori e chitarre. Un’ulteriore conferma dello stile eclettico e ibrido dell’ispiratissima e giovanissima band.

“Love and gold” Sandro Di Bernardo

Dopo l’esperienza con i Kristal Dream, il taorminese Sandro Di Bernardo debutta da solista con “Love and Gold”, primo singolo di un «album che ancora non ha un nome. O, meglio, ne ha due in ballottaggio. È un disco tutto suonato da me, tranne la batteria e il basso in un paio di brani affidati al mio produttore Ottavio Leo. Ci sono riferimenti ai miei modelli: John Lennon, Paul McCartney, Bob Dylan, Simon & Garfunkel». Echi dei Beatles, stile anni Settanta e Ottanta, in alcuni momenti sonorità easy listening alla Steely Dan: un disco pop, fondamentalmente. Semplice, leggero, orecchiabile, ricco di melodie avvolgenti e lussureggianti. Un disco realizzato in piena libertà, senza lasciarsi influenzare dal mercato, né con l’intento di rastrellare like o stream. Dopo “Love and Gold”, il 10 aprile uscirà il secondo singolo “Someone”, mentre negli scorsi giorni nei luoghi più iconici di New York è stato girato il video di “Move on”, un altro dei brani del nuovo album, «il pezzo più newyorkese, ha un appeal anni Sessanta, riferimenti ai telefilm polizieschi, a Marvin Gaye nell’uso degli archi, ed è quello più dinamico, più adatto alle immagini».

“Giù” Licciardi

Nuovo singolo del cantautore catanese Licciardi: un brano intimo, sussurrato, che parla alla propria anima e ha come protagoniste le chitarre. «Questo brano racconta un lockdown dell’anima», spiega l’autore, classe 1991. «Un’impossibilità quasi fisiologica di uscire da casa e godere di quello che c’è fuori. Intanto un cambiamento interiore sta avvenendo e tutto perde le sfumature e i dettagli essenziali per stare bene: le giornate sono ‘senza colore’ e diventa difficile anche riconoscersi allo specchio. Il non riconoscersi più lascia il posto alla consapevolezza di non esistere in un mondo oggettivo e alla conseguente presa di coscienza che è necessario un cambiamento».

L’ispirazione musicale attinge a dei richiami del passato: la chitarra acustica accordata in tonalità Nick Drake può essere letta come una vera e propria citazione al grande cantautore inglese. Licciardi ha voluto utilizzare anche delle chitarre elettriche con riverberi e delay incalzanti che invece rimandano più a un pop barocco o alternative indie alla The National.

“Ci Llé Diri” IDDA

È il nuovo singolo di IDDA, all’anagrafe di Catania Valeria Romeo. Rappresenta la voglia da parte dell’autrice di esplorare il passato in ogni sua sfaccettatura, dando così a sua volta appartenenza e valore alla terra che l’ha cresciuta, la Sicilia. Con il video ufficiale vuole rappresentare la naturalezza e la femminilità della canzone, che a sua volta si mescola sia con la natura incontaminata che con la storia antica della Sicilia. Creando così un vero e proprio gioco di immagini colorato e vivace. 

“San Cristoforo Freestyle 2” Enzo Benz

A un anno di distanza il rapper catanese torna con la seconda parte di “San Cristoforo Freestyle”, fornendo una narrazione senza peli sulla lingua di realtà come il quartiere dove è cresciuto: San Cristoforo, a Catania. Nel suo nuovo brano il rapper classe ’99 allontana ogni ipocrisia sociale, mettendo avanti la mentalità, i comportamenti e gli atteggiamenti che è possibile notare in quartieri di periferia come San Cristoforo; i quali possono essere anche severi e piuttosto duri. Tuttavia, allo stesso tempo Enzo Benz in alcune delle sue barre mette in mostra la propria consapevolezza artistica, fondamentale per la maturità di un artista.

“Tu…” Tarci

Cantautore siciliano d’adozione toscana, debutta con un singolo che parla direttamente al cuore. È il primo capitolo di un ambizioso progetto discografico che l’artista intende sviluppare nei prossimi anni. Interamente scritto dallo stesso Tarci, il brano invita gli ascoltatori ad un’introspezione profonda, inaugurando così il suo percorso nel mercato con una promessa: rinnovare il linguaggio dell’amore nella musica contemporanea. “Tu…” è una delicata esplorazione dell’amore nelle sue molteplici forme e sfumature – l’amore per una moglie, un figlio, una madre, un amico. Tarci, con la sua scrittura emblematica e riflessiva, si avventura nel territorio vasto e complesso dei sentimenti, rivelando che, a volte, le parole più semplici possono essere le più difficili da pronunciare. «Non so dirti che ti amo, troppo forte per un uomo», canta, esprimendo la vulnerabilità e l’intensità a cui un singolo “ti amo” può portare.

“Mentre il mondo esplode” Mace feat. Marco Castello ed Ele A

C’è anche il siracusano Marco Castello in “Maya”, il nuovo album di Mace, il suo terzo disco solista, dove il producer di tanti nuovi artisti italiani (fra cui anche il catanese Lorenzo Fragola) ha deciso di riunire 28 voci del panorama musicale italiano, in un viaggio psichedelico tra generazioni, stili, sensibilità e mondi sonori diversi.

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