Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Una domenica al mare” Carmen Consoli

È il singolo che annuncia l’arrivo del nuovo album di inediti “Volevo fare la rockstar”, previsto per il 24 settembre. E, come è sua consuetudine, la “cantantessa” spiazza tutti. Non lasciatevi trarre in inganno dal titolo, “Una domenica al mare” non è una canzone per l’estate. Tutt’altro. È una ballata poetica, delicata, nostalgica e malinconica. Una canzone che scorre tra ricordi del passato, orrori del presente, sogni e speranze per il futuro. L’odore del padre, le fiamme che nei mesi caldi “quasi attraversano le autostrade”, “la mano di mio figlio che mi afferra”, il vociare di bambini sulla spiaggia. Il brano riallaccia un filo lasciato in sospeso dieci anni fa in “Guarda l’alba”, quando l’alba era l’immagine e il desiderio di un domani luminoso oltre i momenti bui (era da poco scomparso il padre della Consoli). È un invito ad ascoltare e respirare con il cuore per riaccendere “i sogni e i lumi della ragione” e per vedere un giorno le “foreste riemergere da ceneri urbane”. La musica è in sintonia con quei pomeriggi caldi e assolati vissuti quest’anno sulla riva del mare con lentezza, rilassatezza e languore. Il ritmo e gli arrangiamenti di chitarra hanno un po’ lo stesso passo di alcune sue vecchie canzoni, ma vengono riscattati da un finale d’archi beatlesiano. Il video della canzone verrà diffuso la prossima settimana, con la regia di Attilio Cusani e la partecipazione del figlio di Carmen Consoli.

“La vida” Ottoni animati

È un inno alla vita il nuovo brano degli Ottoni Animati, brass band (ottoni e percussioni) tra le più cliccate in Italia, nata più di dieci anni fa nel trapanese e simbolo del meridione e della musica da strada. Il video è stato girato da Serena Catanzaro sulle scogliere di Màkari, località resa celebre dalla omonima fiction di Rai1.

“Ma pi favuri” Bellamorèa feat. Leo Gullotta

Cervelli in fuga e raccomandazioni, i Bellamorèa denunciano il sistema e valorizzano i ricercatori italiani che lavorano all’estero. La canzone è la storia di chi, con orgoglio, porta in alto il nome dell’Italia nel mondo. Il duo, formato dai fratelli siciliani Emanuele e Francesco Bunetto, denuncia un sistema distorto, fatto di raccomandazioni. Fuga di cervelli e onore al merito. «L’intento è di valorizzare tutti quei “Cervelli in fuga” costretti a emigrare dall’Italia per trovare fortuna altrove.  Si parla di ricercatori, medici, biomedici. Il duo ha preso ispirazione dalle storie di italiani, come Tiziana Aranzulla, siciliana, l’unica italiana selezionata dal Convegno internazionale “Complex Cardiovascular Catheter Therapeutic” tra quelle considerate le 10 migliori del mondo in Cardiologia Interventistica; ancora, la storia di Sabrina Berretta, siciliana di Catania, in Italia non ha superato il concorso per un posto da bidella dopo essersi laureata con lode in medicina, ad Harvard è diventata direttrice dell’Harvard Brain tissue resource center. Insomma, sono tantissime le storie di questi Italiani che realizzano il loro sogno non nella loro terra di origine ma all’estero». A collaborare con il duo di world music l’attore Leo Gullotta.

“Zio Pino” Malarazza 100% Terrone

Band folk/rock-progressive del centro della Sicilia, e precisamente dei comuni di Cammarata, San Giovanni Gemini, Bivona e Mussomeli. Le origini risalgono più o meno all’anno 2010, in cui il gruppo si esibiva nei vari locali e festival della loro zona. Nel 2014 incidono il loro primo singolo “Zio Pino”, brano dedicato a Don Pino Puglisi, ripreso lo scorso anno nell’album “Sciatu”. Quest’anno sono tra i protagonisti di Lithos a Ferla (SR).

“Ermeneutica” Franco Battiato

“Dieci Stratagemmi” (il titolo dell’album è preso da un antico manuale cinese di strategia militare): album conciso e irrequieto, compatto, senza fronzoli, e tra le righe ricco anche di una vena di rabbia caustica e polemica verso l’attualità internazionale. Pubblicato nel 2004.
Ma, come si diceva più sopra, cifra caratteristica di questo disco è soprattutto una corrente di malcelata tensione e sotterranea insofferenza, che trova sfogo prima in un brano come “Ermeneutica” (“eiacula precocemente l’impero/ tornano i vecchi testamenti/ gli stati mostri si avventano sui regimi fascisti”… “mostruosa creatura, il suo nome è fanatismo”… “gli stati servi si inchinano a quella scimmia di presidente… si inventano democrazie…”), che peraltro si segnala come una delle partiture più folli e spiazzanti della sua carriera.

“Finnegan’s Wake” Pippo Pollina feat. Franco Battiato

Pippo Pollina, cantautore palermitano, è uno di quegli strani e incomprensibili fenomeni che spesso caratterizzano la musica italiana. Fa parte di quella schiera di artisti che sono stati costretti a cercarsi una seconda patria oltr’Alpe, prima di ottenere i meritati riconoscimenti in Italia. Una schiera alla quale hanno fatto parte Gianmaria Testa, Agricantus (con i quali Pollina ha mosso i primi passi sulle scene musicali), Bisca, Gianna Nannini, e che adesso annovera un altro grande talento musicale. E il musicista palermitano è un vero e proprio idolo in Paesi di lingua tedesca, dove l’idioma italiano (nonché il dialetto siciliano) è alquanto arduo da comprendere. Eppure accade. Nel suo archivio questo duetto con Franco Battiato datato 2009 e nel cui video fanno capolino altri ospiti speciali.

“Lights of Taormina” Mark Knopfler

La leggenda racconta che Bob Dylan rimase ipnotizzato dall’Etna. Al termine del suo concerto al Teatro Antico nel 2001, pretese di restare all’Hotel Timeo, l’albergo accanto al teatro, invece di rientrare nel resort di Mazzarò dov’era alloggiato. Rimase tutta la notte sdraiato nel terrazzino con una cena fredda e un paio di birre ad ammirare il vulcano in eruzione.
Nel 2013 lo imitò uno dei suoi allievi e amici, Mark Knopfler. Questa volta però la sosta all’ombra del vulcano ispirò all’ex chitarrista dei Dire Straits una canzone: “Lights of Taormina”. «Ero in un tour in Europa – ha detto al “The Australian” Knopfler – e Bob era stato a Taormina poco prima che arrivassi anche io. Ho soggiornato nella sua stessa stanza d’albergo. Era una suite accanto al Teatro. Sono stato sul balcone per molto tempo dopo che mi ero esibito e ho pensato a un sacco di cose. Allora la mattina dopo ho letto qualcosa che diceva che Bob aveva trascorso anche lui molto tempo su quel balcone. Sapevo solo che aveva vissuto lo stesso tipo di esperienza. Non so se sarei riuscito a scrivere quella canzone senza quell’esperienza». La canzone è inserita nell’album “Tracker” del 2015.

“Miss Etna” Joe Lovano

Composizione di Joe Lovano, gigante del sax nato nell’Ohio ma il cui padre era di Alcara Li Fusi. «Scrissi il brano nel 1981 – ricorda Lovano -. Ero in tour a Messina con la band di Paul Motian e il vulcano mi apparve subito come simbolo di quell’energia che ho sempre cercato di mettere nella mia musica. Che sia quieto o in eruzione, ogni volta l’emozione si rinnova e aumenta l’orgoglio per le mie radici siciliane».

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