Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Eroi Nomadi” Libero

Cantautore che vive “libero” in Sicilia, tra i Monti Sicani, in una casetta in legno, accanto al Teatro Andromeda, creato dal padre, straordinario scenario del video. La canzone è in bilico tra la nuova scena cantautorale nazionale e la new wave “colta” italiana degli anni Ottanta. Il testo è la confessione della difficoltà a diventare “eroi”, l’ammissione di non essere in grado di lottare per essere felici, di rischiare il tutto per tutto per una singola emozione. Si ha quindi «la sensazione di sentirsi come un nomade, vagabondando in una terra straniera mentre la tua casa sembra lontana anni luce da quello che hai dentro».

“Malalingua” Francesca Incudine

Potrebbe essere un nuovo capitolo dell’ “Antologia di Spoon River” il nuovo singolo (e video) della cantautrice siciliana Francesca Incudine, è la storia di un’artista che parla dal muro del cimitero dove è sepolta. Ma è anche la storia di quello stato di sospensione in cui ha vissuto l’arte tutta durante il lockdown, quando l’intero mondo artistico «è rimasto muto come un abito dismesso, invisibile e immobile e senza il suo pubblico, stampellato di qua e di là, ma privato di visione, futuro e verità», spiega l’autrice. “Malalingua” sono le parole a mezza voce, i bisbigli e le chiacchiere intorno all’arte e agli artisti che diventano lame, malelingue a tagliare sentenze (“dicevanu è pazza… forsi quarchi jornu s’ammazza…passa fora li nuttati…va cantannu ppi li strati…” dice la canzone), in un tempo in cui l’arte è diventata un divertissement perdendo la sua forza e la sua radice culturale e trasformativa (“dicevanu cc’ha fari, cancia strata, cancia vita…”). “Malalingua” è il sapore amaro di chi riceve onori e consensi solo di forma, ma allo stesso tempo la risata folle, il passo ostinato, la luce che disturba e che vuole riportare l’attenzione sulla verità delle cose che solo l’arte sa illuminare. Così, il video firmato da Raffaele Pullara, regala immagini agrodolci. Gli artisti si preparano ad entrare in scena. Si sovrappongono i ricordi, scorrono tra le esibizioni. Una ragazza osserva. È l’arte che guarda se stessa in uno stato nostalgico e ipnotico che alla fine pietrifica gli artisti in scena; il ritmo è incalzante, in contrasto con l’immobilità in cui loro si trovano. Risvegliati dal torpore prendono atto del fatto d’esser soli e isolati e, forti e uniti nella dignità del loro essere umani e artisti, si inchinano di fronte ad una platea vuota. “Malalingua”, fa parte del progetto “Voci fuori dal muro” e apre la strada al nuovo disco di Francesca Incudine, la cui uscita è prevista per il prossimo inverno.

“Ruggine” Frijda feat Piccola Orchestra Jacarànda

Il rock incontra le tradizioni popolari siciliane. Un brano potente ed energico dove le schitarrate, le rullate ed il basso che martella della band catanese si fondono con gli strumenti classici della tradizione siciliana, mandolino, tamburello e marranzano, suonati dalla Piccola Orchestra Jacarànda. «“Ruggine” è ispirato ai Malavoglia e al famoso concetto che sta alla base del “ciclo dei vinti” di Verga: non fa altro che paragonare la triste vicenda della famiglia di pescatori di Aci Trezza all’umanità intera, che, coinvolta nel caos generato dalla pandemia in atto, sta vedendo sgretolare, nella più totale impotenza, sogni, sacrifici e speranze concrete per il futuro», spiega Giancarlo Sciacca, frontman dei Frijda con il nome d’arte di Thor.

“A prima vista” Tony Canto feat. Chico César

Il cantautore messinese Tony Canto, raffinato produttore e autore per artisti come Mannarino, Nina Zilli, Raphael Gualazzi, Bungaro, Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, nonché fido collaboratore di Mario Venuti, con questo singolo annuncia l’imminente uscita di “Casa do Canto” (14 gennaio), il suo quinto album realizzato a Rio de Janeiro, che vede la presenza di personalità tra le più importanti della musica brasiliana nel mondo: Chico Cesar, Celso Fonseca, Jacques Morelenbaum e Barro. “A prima vista. (A Primeira Vista)” è stato un successo mondiale, che Tony reinterpreta in duo con il grande cantante e compositore Chico César, autore del brano. «Ammiro Chico César da moltissimi anni e ho sempre amato il suo capolavoro “Primeira Vista”. Quando ci siamo ritrovati sembrava suonassimo e cantassimo insieme da trent’anni. Da lì è nata una versione italiana, grazie ad un adattamento del testo ad opera del caro amico Max De Tomassi». Che aggiunge: «Dopo essere diventato un successo nazionale, “A Primeira Vista” oggi percorre un altro lungo viaggio raccontando in italiano, dalla voce di Tony Canto che duetta il grande Chico César, quelle stesse semplici ma profonde emozioni che hanno caratterizzato la sua poetica originale. Un minimalismo sentimentale che svela timidamente la forza dell’amore». Nel video la versione originale di Chico Césare, nello streaming il singolo di Tony Canto.

“Manzamà” Fratelli Mancuso

Con questo album hanno vinto la Targa Tenco per il Miglior disco in dialetto. Eppure “Manzamà” dei Fratelli Mancuso, in cui suonano anche il violoncellista Giovanni Sollima e il contrabbassista Ferruccio Spinetti, travalica per molti aspetti i meriti per un uso decisamente poetico del siciliano, è un album pieno di suggestioni e di atmosfere, splendidamente suonato e cantato, e si avvale anche degli arrangiamenti in quattro brani di Franco Battiato. Compositori e polistrumentisti animati da una vena poetica e musicale di assoluta originalità, Enzo e Lorenzo Mancuso, originari di Sutera, si portano dentro una sapienza antica, carsica, un po’ come il loro conterraneo Alfio Antico. Cantano storie intessute di idiomi e suoni antichi che, nei vortici di una continua affabulazione, ritornano incessantemente alla loro terra natìa, dove grazie alla loro arte sembrano fondersi mondi in apparenza inconciliabili. Ronzano e incantano le pronunce nasalizzate dei fratelli siciliani, il gioco d’alternanza mette in conto picchi scabri e vertiginosi di terze creando quell’effetto magico che spesso ha solo la vera musica popolare.

“Ruzaju” Pupi di Surfaro

Power trio nisseno che ha fatto del nu kombat folk la propria bandiera. Il loro nuovo progetto s’intitola “Animal farm” ed è dedicato alla letteratura distopica del ‘900. Partendo dalla musica tradizionale siciliana, ne prende le distanze, per approdare ad una riproposta del folk, originale e contemporaneo. Prestigioso il loro palmarés: nel 2013 e nel 2017 sono semifinalisti a “Musicultura”. Con “Cantu d’amuri” vincono Il premio “Musica contro le Mafie”; nel giugno 2016 producono, con Aldo Giordano, il nuovo singolo “Li me’ paroli”, col quale hanno vinto il premio internazionale “Andrea Parodi”; finalisti al “Premio Fabrizio De André”; mel 2017, col disco “Nemo Profeta”, sono finalisti alle Targhe Tenco; Nel 2018 vincono il “Premio Voci per la libertà” di Amnesty. Il brano scelto fa parte dell’album “Nemo profeta”.

“La stagione dell’amore” Lacinskij

Provocatorio, trasgressivo, demenziale, punk? Oppure sguaiato, stonato, sgangherato, trash? A voi l’ardua sentenza su “The Re-cover Session Vol. 1” dell’alter-ego polacco dell’artista catanese all’anagrafe Giuseppe Schillaci, secondo capitolo nuovo della ricerca sonora cominciata con “Sound[e]scaping Vol. 1”. Lacinskij/Giuseppe Schillaci affida l’interpretazione di 12 brani della storia della musica italiana e internazionale ad altrettanti cantautori, lasciando loro la libertà di reinterpretare a proprio piacimento musica, testo e intenzioni. Il tutto fatto a casa giocando con le colonne sonore dei videogiochi dell’epoca 8 & 16 bit, mischiando drum machine con casse dritte e sovrapponendo innumerevoli strati di synth.

“The moment” Walmus Brothers

Band siracusana che si ispira all’arte di Jackson Pollock. Rock internazionale ed elettronica nei loro brani. La ricerca di nuovi suoni e nuove atmosfere è sempre oggetto di studio e porta via parecchio tempo durante le jam session in cui spesso partendo da semplici melodie iniziali si arriva poi a strutturare pezzi complessi dove si fondono testi sia in lingua italiana sia inglese.

“Elogio della lentezza” Peppe Lana

Nuovo singolo del cantautore agrigentino Peppe Lana, terzo estratto dall’album “Presente” che vedrà la luce nella primavera del prossimo anno. Racconta il risveglio di una città in cui le persone sembrano aver ritrovato il senso del tempo, camminano lentamente, tornano a respirare: «Osservano ciò che le circonda con lo sguardo incantato di chi sa abbandonarsi al presente, al silenzio, alla bellezza», spiega l’autore. «Pian piano il sole si alza e la musica accompagna il viaggio di chi, con una consapevolezza rinnovata, percorre le strade di un mondo nuovo perché visto con occhi nuovi. Ho scritto “Elogio della lentezza” in un’alba primaverile di un paio di anni fa a Napoli, tutto sembrava immobile e anche il tempo sembrava essersi fermato. Mentre passeggiavo per le vie del centro non ancora prese dalla frenesia del giorno, avevo la sensazione che quello fosse il tempo della magia, che in quella speciale lentezza si fossero condensati tutti gli elementi necessari per accedere a un tempo nuovo, che ad ogni passo tutto intorno si mostrasse più chiaro, più vivo».

“Acqua di Mare” Marian Trapassi

Marian Trapassi, palermitana d’origine e anche lei milanese d’adozione, al suo esordio nel 2002 stupì e conquistò la critica musicale, tanto da essere definita «la migliore cantautrice italiana che non avete mai sentito nominare… qui ci troviamo di fronte a una cantautrice vera» (Rolling Stone). Vince il Premio Ciampi nel 2004 come miglior artista emergente e l’anno dopo è candidata al Tenco. L’ultima produzione è del 2019 e si intitola “Bianco”, dal quale è tratta la selezione, nuovo singolo fatto uscire lo scorso luglio. Lo stile rammenta la migliore Grazia Di Michele.

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