Sicilian Playlist #69: la primavera nel jazz di Sissy Castrogiovanni e il j’accuse di Manutsa
Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.
Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it
“’A panza” Sissy Castrogiovanni
Divertente incursione nei suoni latin del “sicilian jazz” dell’artista catanese con base a Boston, dove insegna nel prestigioso Berklee College of Music. Un brano allegro, anticipo di primavera ed estate, nel quale spicca tutta la potenza di fuoco del supergruppo che la affianca e in cui brilla l’ottima prova vocale della stessa Castrogiovanni. È il nuovo singolo tratto dal fortunato album “Terra”, con il quale ha sfiorato il Grammy award e che potremo ascoltare “live” in Sicilia il prossimo 24 marzo al Teatro Abc di Catania, l’indomani a Palermo ed il 26 a Caltanissetta. Il video è stato girato a Marzamemi la scorsa estate.
“A giostra” Manutsa
Secondo singolo e nuovo video tratto da “Parru cu tia”, album di debutto della cantautrice palermitana. Carmen Consoli e PJ Harvey s’incontrano in questa canzone, carica di sarcasmo nei confronti del carosello dei politici: «Haju vistu u movimentu di sti cristiani / l’haju vistu dall’interno stu movimentu / mi parìa di stari supra un’altalena / cu la forza a cattiveria e l’ipocrisia…», canta Manutsa, riferendosi a quella politica alla quale la cantautrice addebita i motivi per cui agli artisti siciliani è difficile affermarsi nella propria terra. «Lavoriamo poco da sempre, al di là dei problemi provocati dalla pandemia», si lamenta. «La Sicilia è una terra macchiata dalla gestione politica. Ci sono troppi ostacoli per suonare, bisogna fare i salti mortali per qualche concerto».
“La cura” Sicilian Artist for Charity
Il progetto benefico, in occasione della “Giornata Mondiale delle Malattie Rare” e con il patrocinio di Fondazione Telethon, ritorna con una nuova uscita discografica stavolta in lingua italiana. Attraverso l’etichetta Rockshots Records il combo siciliano rilegge “La Cura” capolavoro immortale del maestro Franco Battiato scomparso. La canzone è riarrangiata in chiave symphonic metal e vede una nuovissima line-up composta da artisti siciliani. Inoltre, all’interno del brano è presente sotto forma di recita una toccante frase della compianta giornalista Nadia Toffa che ha fatto della sua lotta contro il cancro un inno alla vita. La canzone, arrangiata e orchestrata da Salvo Grasso con la collaborazione di Salvo Calà, è stata mixata e masterizzata da Riccardo Samperi per Trp Music. Artwork e grafica curati da Salvo Grasso, montaggio video a cura di Salvo Grasso, Salvo Calà e Antonio Gueli. Tutti i proventi derivanti da visualizzazioni, streams e vendite digitali saranno interamente devoluti a Fondazione Telethon per sostenere la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare.
“∞ Love” Marracash feat. Guè
“Gioielli e fama, Vuitton e Prada / Non contan nada se tu non sei con me / Qualcuno in meno, qualcuno è in cielo / Ho il cuore pieno, non voglio nuovi friends”. Potrebbe riassumersi così, con queste parole semplici ma piene di significato, il videoclip di “∞ love”, brano in collaborazione con Guè estratto da “Noi, Loro, Gli altri”, ultimo album di Marracash. Il king del rap nativo di Nicosia raduna proprio tutti per questo video, raccontando la Milano della scena rap del capoluogo, fatta di amicizie e fratellanze nate in quartiere, tra Barona, Corsico e Prealpi, per citarne alcuni. A raccontare l’amicizia attraverso le immagini non sono solo Marracash e Guè, ma anche tutti quegli amici, o fratelli, che fanno parte della vita dei due artisti: da Shiva a Sfera Ebbasta tutto incappucciato, da Vincenzo Da Via Anfossi, Emi Lo Zio fino a Paki, Sacky e Rondo Da Sosa. Non manca, inoltre, quel “Free Niema” che rimanda all’arresto del rapper di San Siro Neima Ezza.
“Social” L’Elfo
Lo scorso 25 febbraio è uscito “Milord”, il nuovo progetto discografico del rapper catanese L’Elfo, all’anagrafe Luca Trischitta. Sette video-episodi conclusi con pubblicazione di “Social”, l’ultimo tassello che completa quest’opera inedita dell’artista che sceglie di raccontarsi in una maniera inedita e intima. La sperimentazione, sia musicale sia a livello testuale, è il minimo comune denominatore di questo progetto che cambia decisamente rotta rispetto al passato. L’amore rappresenta il fulcro di questo racconto e, allo stesso modo della musica, viene visto dal rapper come «luce e buio, condanna e speranza». «Con questo lavoro mi sono aperto al pubblico in un modo inedito per quanto riguarda la mia discografia, scavando come non avevo mai fatto. Il titolo è un richiamo al gentiluomo più famoso degli anime giapponesi, da sempre al fianco di Sailor Moon, nel quale mi immedesimo».
“Parole Peggiori” Giuse The Lizia
Un po’ Frah Quintale, un po’ Alex Turner degli Arctic Monkeys, sicuramente se stesso. Giuseppe Puleo, in arte Giuse The Lizia, ventenne di Bagheria, è la “next big thing” dell’ItPop. Il suo nuovo singolo spolvera chitarroni, bassi e batterie da rock band dei primi Anni Duemila. Giuse The Lizia – «non vuol dire niente, ma mi piaceva come suonava», dice del nome d’arte – ha esordito ufficialmente lo scorso aprile con il singolo “Vietnam”, seguito da “Serate toste”, a novembre, dall’Ep “Come minimo”.
“Vita Facile” Mox
Marco Santoro all’anagrafe, già cantante di una band romana, i Jonny Blitz, che non ebbe la fortuna che si meritava, ti tira fuori un nuovo singolo dopo l’album “Figurati l’amore”, album rivelazione nel 2018. «La canzone ha un messaggio ben preciso: abbandonare tutti gli stereotipi e il mito dell’iperproduttività, per riprendersi e godersi il proprio tempo», spiega l’autor. Questo messaggio è racchiuso in un verso del testo: “Dovrei, potrei, vorrei, ma, semmai, che lo sai che son solo dei sinonimi di mai”. Mox adesso spera di far risuonare le sue canzoni «in ogni città italiana, ma soprattutto a Catania, che è la città dove sono nato ed in dieci anni che faccio musica non ci sono ancora mai andato a suonare. Spero davvero che avvenga e non vedo l’ora».
“Piscaturi” Angelo Romano
È il brano che apre l’Ep “The sicilian”, con cui il musicista di Mazara del Vallo porta avanti la sua ricerca popolare intrisa di tradizione tra indie e punk. Con voce salmastra e ruvida, mette il dialetto al servizio di sonorità che spaziano dal noise al prog, con sguardi oltre oceano, come nel ricorso all’ukulele.
“Amare” Francesco Reitano
Il brano fa parte dell’Ep “Nuvole negli occhi” del cantautore catanese. Un omaggio a Franco Battiato, sia nelle arie, sia nelle citazioni di “No time no space” e “La cura” nella coda strumentale, sia nel verso conclusivo: “Perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di te”, dedica di Francesco Reitano alla figlia Ornella, che irrompe come un uragano nella vita del cantautore.
“Monsoon” Jay Whoke e J Valerix
Il duo di produttori palermitani dà alla luce un nuovo brano deep house destinato al mercato internazionale. È la cover di un successo del 2007 dei Tokio Hotel. Un singolo epico che, quindici anni dopo, Jay & J rileggono con la voce dell’artista Sam, con il quale J Valerix ha da diverso tempo avviato una collaborazione. «È sufficiente un accenno del ritornello del brano per riportare alla mente la versione originale. Avevamo voglia di riproporre con nuove sonorità il tormentone del 2007 che tutti abbiamo ascoltato almeno una volta», dichiarano gli artisti palermitani.