Prevista per il 24 giugno la replica dello spettacolo che prende forma all’interno del percorso Drammaturgia di Comunità, è curato dalle operatrici di Teatro sociale e portato avanti da Trame di Quartiere, associazione culturale che opera e ha sede nel quartiere da tre anni

C’era una volta un luogo magico nella nostra città, un luogo in cui da sotto le mani dei propri abitanti prendevano forma i più svariati oggetti, da cui provenivano rumori di ferri battuti, odori di conoscenze.

C’è oggi un luogo magico nella nostra città, un luogo in cui da dietro gli angoli delle sue strade compaiono occhi lucenti, da cui provengono rumori di bottiglie, risate e silenzi, odori di lotte con la vita fino ai denti.

C’era e c’è ancora oggi, nella nostra città, San Berillo, il cui passato torna a rivivere tra le sue strade e si mescola col presente, grazie allo spettacolo teatrale itinerante Specula Speculorum.

«L’obiettivo dell’associazione è quello di proporre attività culturali che portino alla rigenerazione del quartiere», afferma Andrea D’Urso, coordinatore di Trame.

Il progetto prende avvio dal desiderio di riportare alla luce la storia di San Berillo, e attraverso un continuo dialogo con i suoi abitanti si è riusciti a raccogliere importanti documentazioni che verranno conservate in un centro di documentazione storica incentrato proprio sul patrimonio culturale, storico e sociale di San Berillo.

«Specula Speculorum è il frutto di queste storie che irrompono in quella che è la storia ufficiale del quartiere, raccontando ciò che è avvenuto dall’altra parte dello specchio e ciò che è stato vissuto dalla gente che ci viveva».

Storie sommerse dalle versioni raccontate sui giornali degli anni ’50, anni in cui avvenne lo sgombero del quartiere, e che grazie allo spettacolo di Drammaturgia di Comunità si riappropriano di ciò che fu loro.

Allo spettacolo si è arrivati dopo un lungo percorso di interviste, incontri e racconti, che hanno permesso di ricostruire le vicende degli abitanti del quartiere: un percorso di ricerca che si tramuta in arte e che grazie ad essa restituisce la storia, quella realmente vissuta da chi l’ha subita.

E questo è proprio l’obiettivo di Drammaturgia di Comunità: raccogliere le narrazioni di una comunità e raccontarle attraverso i suoi stessi autori ed i suoi stessi protagonisti.

Tende, luci e colori hanno fatto rivivere un quartiere che sembrava essere dimenticato ma che, grazie  ad associazioni come Trame di Quartiere, sta riaccendo i riflettori dal suo interno, forte del proprio patrimonio immateriale, che non può più essere ignorato.

 

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