Il silenzio, qualche soffio di vento, il respiro un po’ pesante dopo avere camminato in salita. Poi, improvvisamente, appare. Incastonato tra il nero della pietra lavica e qualche punta di verde e bianco, il volto di Teseo sorprende in una declinazione monumentale, in bronzo, con gli occhi socchiusi che mirano all’infinito.

L’INSTALLAZIONE A PIANO VETORE. Quasi paradossalmente, la presenza di questa enorme scultura non si mostra invadente nei confronti della natura circostante, anzi. Si fonde perfettamente con il paesaggio, arricchendolo di nuove suggestioni, rianimando quella sua magia intrinseca che, da sempre, fa del vulcano Etna l’ambientazione ideale di miti e leggende.

Per raggiungere il “Teseo screpolato” occorre percorrere un sentiero sterrato in contrada Serra La Nave, nel territorio di Ragalna. Qui, a 1700 metri di altezza, appare in tutta la sua magnificenza. L’eroe civilizzatore, che nelle narrazioni mitologiche viene descritto come un grande riformatore e padre della patria, è raffigurato in una veste che lo allontana dalla sua aura quasi divina e lo rende straordinariamente umano. Sebbene i tratti della scultura rievochino, infatti, l’estetica classica, il concetto di ideale viene accantonato a favore di una realistica rappresentazione della fragilità umana: il volto è screpolato, incompleto, imperfetto.

Una contrapposizione che non è nuova nelle opere di Mitoraj e che rafforza la sua tipica ambizione a fondere classico e post-moderno. Non è un caso poi che questa sua opera sia stata collocata, seppure solo temporaneamente, sull’Etna. L’artista era infatti profondamente affascinato dalle bellezze naturali e storiche dell’isola, ed è per tale ragione che alcune tra le sue sculture più famose hanno già arricchito di fascino luoghi come La Valle dei Templi, la città di Noto e la Villa Romana del Casale.

“MITORAJ. LO SGUARDO, HUMANITAS, PHYSIS”. Il “Teseo screpolato” è parte di un’ampia mostra a cielo aperto, che accoglie trenta opere monumentali – distribuite tra le bellezze di Sicilia. Il percorso espositivo, “Mitoraj. Lo Sguardo, Humanitas, Physis”, è stato allestito lo scorso 26 marzo e rimarrà visibile fino al 31 ottobre 2025. Il fil rouge rimane lo stesso: la connessione tra conoscenza ed emotività, tra perfezione e natura umana. L’Humanitas, ovvero il valore etico di umanità e civiltà, prende forma attraverso la naturalezza con la quale i busti e i volti si posizionano nello spazio che li ospita, senza intaccarne la purezza; così come la Physis – la forza della natura – che rimanda, in questo caso, al significato profondo della convivenza tra gli uomini nel rispetto della natura. Lo sguardo, invece, pone in armonia gli elementi primordiali della natura: fuoco, acqua, terra e aria.

Le opere che compongono la mostra insieme al “Teseo screpolato” sono collocate a Siracusa, all’interno del Parco archeologico della Neapolis e – una soltanto – in prossimità del Castello Maniace.

Sull’Etna o tra le meraviglie antiche di Siracusa, chi osserva le opere di Igor Mitoraj si ritrova a fare un viaggio tra sensi e bellezza, tra realtà ed emozioni. Lo sguardo incontra l’arte e la sua cornice: la Sicilia.

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